Il gatto controllava ogni giorno gli accessi in ospedale: si è guadagnato il suo tesserino da guardia di sicurezza
Un gattino che fa la guardia in un ospedale; è diventato il suo lavoro
Pensate al lavoro dei vostri sogni, ecco, ora ditemi quanto tempo, soldi, energie, avete speso per poterlo raggiungere. Io stessa mi spendo ogni giorno per fare ciò e questo gattino è l’esempio di come la perseveranza e lottare per i propri sogni, effettivamente, portino a dei risultati. Infatti, vi sto per presentare un gatto che controllava ogni giorno gli accessi in ospedale e, così, di è guadagnato il suo posto a lavoro.
Questo gatto meraviglioso controllava ogni giorno gli accessi in ospedale. Inizialmente era solo un semplice visitatore occasionale. Aveva capito che in quel luogo avevano tutti bisogno della sua presenza ma ancora non sapeva come e dove bisognava operare.
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Così, con pazienza e amore si dedicò all’ingresso. Pensò che il luogo dove poteva salutare tutti e donargli un pochino del suo amore fosse proprio nel momento in cui le persone entravano all’interno della struttura. Quindi, si sedette tutti i giorni dello stesso posto, attendendo i suoi amici umani che avevano qualche appuntamento.
Il pelosetto ora di chiama Elwood ed è stato ufficialmente adottato da questo ospedale, che si trova a Richmond, in Australia. Capirono che, in effetti, la presenza del pelosetto in entrata migliorava l’umore delle persone che ne entravano all’interno, riducendo mi molto i livelli di stress e ansia.
Il piccolo Elwood sapeva benissimo che stava facendo qualcosa di dolce per il prossimo, anche se non ne capiva il meccanismo. Proprio per questo gli donarono anche il suo badge personale, con la sua foto e le sue informazioni; insomma, è diventato un vero e proprio dipendente del posto.
Sicuramente il piccolo pelosetto adora il suo nuovo lavoro in quanto non accenna ad andarsene. Adora vedere tutte queste persone e, soprattutto, le migliaia di carezze e coccole che riceve ogni giorno. Non avrebbe mai potuto immaginare un impiego migliore.
E voi, che ne pensate?
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