I gatti possono mangiare i bigné o per loro potrebbero essere dannosi?
Il rapporto tra i dolci e i nostri amici a quattro zampe è un tema che va affrontato con attenzione. Scopriamo se i gatti possono mangiare i bigné
I gatti possono mangiare i bigné? La domanda è d’obbligo e ha una sua logica soprattutto se andiamo a considerare quello che è il periodo particolarmente “sensibile” in termini di dolci come quello che andrà a scandire le prossime settimane. Le festività natalizie infatti sono appena cominciate, i regali sono un pensiero, forse una missione, da compiere entro il 25 e allo stesso tempo i dolci, bisogna ammetterlo, sono un piacevole rifugio nei momenti di relax della giornata.
Le occasioni per qualche licenza culinaria si faranno via via sempre più frequenti da ora al 6 gennaio e la voglia di trasmettere il clima tipicamente natalizio anche ai nostri animali potrebbe giocarci qualche tiro mancino. I dolci, così come l’alcol, rappresentano delle vere e proprie cattive compagnie per il nostro gatto, quindi dobbiamo stare quanto mai attenti ai comportamenti che adottiamo. Uno sbaglio, una leggerezza, un errore in buona fede possono causare problemi di non poco conto alla nostra palla di pelo e nei casi più gravi, risultarle anche fatali. Prudenza, attenzione, anche eccesso di zelo se vogliamo, non guastano mai quando si tratta della salute del nostro adorato Miao.
Perché i bigné vanno banditi
Senza volerci girare troppo intorno: i gatti non possono mangiare i bigné. Il rapporto con gli zuccheri è da mettere al centro dell’attenzione in questo caso. Una buona parte dei mammiferi hanno con il dolce (così come con il salato, d’altronde) un rapporto positivo. Nel caso dei gatti, questo però non è un ragionamento che può reggere. I gatti non hanno un buon rapporto con questa tipologia di alimenti, è un aspetto che è strettamente correlato all’incapacità delle loro papille gustative di percepirne il sapore.
Allo stesso tempo, va assolutamente specificato che dolci e zuccheri hanno il demerito di mettere in seria difficoltà le nostre piccole e simpatiche palle di pelo, risultando nocivi per i nostri amorevoli micetti. Alcuni studi che hanno a che vedere con l’evoluzione della specie felina, hanno messo in evidenza la possibilità che i gatti abbiano potuto sviluppare questa mancanza di percezione di ciò che è dolce come difesa naturale nei confronti di questo tipologia di alimenti.
Il dolce e il gatto si guardano in “cagnesco”
Dunque, chiariamo che per i nostri gatti i dolci sono un lusso che non si possono permettere. E quindi, ovviamente, niente bigné. Non va in alcuna maniera considerata una punizione, ma una necessità. Una forma di attenzione e protezione che guarda senza possibilità di deroghe al loro bene e alla loro salute. I sensi di colpa non vanno individuati nella scelta corretta di dire no a eventuali richieste del nostro adorato Micio, curioso e sempre interessato a ciò che non conosce, ma in eventuali concessioni che potrebbero mettere a rischio il suo benessere.
Per questo è opportuno entrare nel merito della faccenda. I dolci, come risulta chiaro anche alla nostra linea nel momento in cui li consumiamo in maniera abbondante, presentano al loro interno grandi quantità di zucchero. Possono creare più di un grattacapo all’intestino del nostro gatto, che potrebbe trovarsi a dovere fare i conti con spiacevoli episodi di coliche e con fastidiose forme di flatulenza. Senza dimenticare che lo zucchero può causare la comparsa di forme di diabete con un grado di gravità assolutamente variabile e non preventivabile. Dire no al rapporto tra gatti e dolci deve essere un must: niente deroghe, niente eccezioni, niente fuori programma. Resistiamo alle tentazioni di dire: giusto un po’. Per il bene di Miao.
Non solo il bigné, cibi da proibire a Miao
Come abbiamo già detto e ripetuto, i gatti non possono mangiare i bigné. Ma non si tratta dell’unica pietanza dolce che va, senza appello, tolta dalla dieta dei nostri amici a quattro zampe. Ce ne sono altre, giusto per fare qualche esempio, che allo stesso modo se non addirittura in modo ulteriormente grave, possono causare seri problemi al nostro micetto. Per questo, e non ci stanchiamo di ripeterlo, le ciotole non ne devono mai contenere.
Uno dei nemici per eccellenza di Miao è il cioccolato. Si tratta di un prodotto che contiene una sostanza nociva: questa è la teobromina, presente nel cacao, che potrebbe mandare al tappeto il nostro affettuosissimo felino nel giro di pochissimo tempo, comportando problemi e sintomi tra i quali il vomito, la diarrea, la nausea, senza trascurare possibili difficoltà in termini di equilibrio – dovute alle vertigini – e di natura cardiaca, per la comparsa dell’aritmia.
Altri sinonimi della parola guai sono le caramelle e le gomme da masticare. Innanzitutto perché se inghiottite in maniera poco opportuna potrebbero anche causare il soffocamento del gatto. E poi, per la presenza dello xilitolo: si tratta di un dolcificante presente soprattutto nel chewing gum particolarmente nocivo per i gatti che rischiano di dovere fare i conti con vomito, crisi epilettiche, tremori, letargia e difficoltà a rimanere in piedi. Basta un po’ di attenzione e una buona (non eccessiva) dose di prudenza per evitare tutto ciò.
Il bigné e la variabile alcolica
Non succede spesso, tuttavia alle volte il bigné, nell’impasto o anche nella farcitura, può contenere anche dell’alcol. Al netto della tipologia che potrebbe essere presente e che può eventualmente interessarci solo per il sapore che l’alcolico. Potrebbe garantire al nostro palato, è questo un altro motivo per sottrarlo alla vista e al gusto del nostro micio. Meglio la chiarezza: mettiamo assolutamente al bando tutto quello che è alcolico, quando parliamo del nostro amico a quattro zampe. Ecco perché il gatto non può bere il brandy.
Anche una piccolissima dose, infatti, può mettere in pericolo la vita della nostra piccola palla di pelo. Proprio per questo motivo, qualora il nostro felino dovesse entrare in contatto con una sostanza alcolica, bisogna immediatamente avvertire il nostro veterinario che, conoscendo eventuali pregressi clinici e le caratteristiche di razza del nostro micetto, può dirci cosa fare in prima battuta. In questi casi, è importante non perdere la lucidità e, allo stesso tempo, monitorare costantemente eventuali reazioni o sintomi sospetti. Quindi va raggiunta la clinica veterinaria più vicina, senza perdere tempo. L’alcol è davvero un pericolosissimo nemico dei gatti.