Ha una grave malattia al cervello e trema, ma questo gatto non si vuole arrendere
Niente e nessuno potrà fermarlo, lotta con tutte le sue forze dimostrando quanto esseri così piccoli possano avere coraggio
Sapete benissimo quanto sia difficile per un dolce e piccolo pelosetto, al giorno d’oggi, trovare una casa e una famiglia per sempre. Infatti, non solo è molto complicato avere dei genitori adottivi, con i ritmi di oggi sembra che nessuno abbia tempo per i nostri amici a quattro zampe. Poi, pensate se, ad aggiungersi a questo problema ci sia pure il fatto che il gatto ha qualche tipo di patologia. Come questo dolcissimo protagonista della storia di oggi. Il quale è un amico a quattro zampe pieno di forza, di vita e di resilienza ma nessuno sembrava volersi prendere cura di lui. Ed è così che passava le sue giornate in un rifugio, quello della città in cui viveva come un randagio, aspettando con speranza che il giorno in cui sarebbe arrivata la sua mamma adottiva arrivasse presto. E, fortunatamente amici miei, questo momento è arrivato.
Il dolcissimo gatto arancione che potete benissimo vedere in foto si chiama Phineas e viveva al rifugio Fosters Kittys. Purtroppo, una volta che i volontari lo presero e lo portarono dal veterinario scoprirono la sua patologia: ipoplasia cerbellare. Questa malattia è particolarmente disfunzionale perché porta il dolcissimo gattone ad avere dei tremori a volte interminabili. “L’ipoplasia cerebellare è una condizione di sviluppo in cui il cervelletto del cervello non si sviluppa correttamente. Il cervelletto è la parte del cervello che controlla la motricità fine, l’equilibrio e la coordinazione. La condizione non è dolorosa o contagiosa”. Dicono i medici.
Ma, fortunatamente, una coppia decise di prendere un altro gatto per far compagnia al loro amatissimo pelosetto. Così, proprio durante questa ricerca si imbatterono nella pagina delle adozione del rifugio Fosters Kittys. Qui, videro il piccolo Phineas e decisero di prendersi cura di lui.
Decisero così di adottarlo e di provvedere anche alle sue terapie. Il loro gatto ha fatto subito amicizia e si comporta da vero fratello maggiore. Non lo lascia mai solo e adorano giocare insieme, insomma tutto è bene quel che finisce bene.