Gatto ucciso a bastonate a Ferno, faceva parte di una colonia
A Ferno un gatto è stato ucciso a bastonate all'interno della colonia in cui viveva, vicino alle scuole elementari. Sull'accaduto indagano i carabinieri
L’ennesimo caso di maltrattamento sugli animali è avvenuto a Ferno, in provincia di Varese, dove un gatto è stato ucciso a bastonate all’interno della sua colonia. A fargli compagnia per le strade del quartiere altri tre felini, ai quali per fortuna non è toccata la stessa sorte.
Un colpo di spranga ha messo fine alla sua vita. Ecco come è morto Negretto, questo il suo nome, uno dei mici della colonia censita due anni fa. I felini si trovano all’interno di un cortile che ospita le biciclette delle scuole elementari del paese.
Le prove dell’aggressione
Sul fatto che il gatto sia stato ucciso a bastonate non ci sono dubbi. “Abbiamo trovato inequivocabili tracce di sangue e anche un bastone abbandonato non lontano“, afferma Enza Lanzafame, volontaria del gattile di Lonate Pozzolo che ha denunciato l’accaduto. Purtroppo non è il primo caso, vi ricordate del gattino ucciso a bastonate perché ‘colpevole’ di aver cercato riparo all’interno di un negozio di abbigliamento?
Domani, comunque, il micio sfortunato sarà sottoposto a un’autopsia per essere certi della causa della morte. “Faremo eseguire l’autopsia e formalizzeremo la denuncia ai carabinieri. Chi ha fatto una cosa del genere non è un essere umano. Uccidere un animale indifeso, dolcissimo, che non ha mai dato fastidio a nessuno. Negretto era tra i componenti più anziani della colonia, un pochino più lento degli altri a causa dell’età, e anche più abituato al contatto umano”, conclude.
Le indagini
Ora su quanto successo indagheranno le forze dell’ordine e speriamo che il responsabile paghi per l’atto vile che ha commesso. Il reato di maltrattamenti sugli animali, infatti, è da codice penale. Chi ha ucciso questo micio innocente rischia parecchio. Il fatto, però, pone di nuovo l’attenzione sulla questione della colonia felina.
“Nonostante la presenza ormai da anni, il nuovo preside non ci ha dato autorizzazione e anche il sindaco ci ha chiesto di spostare la colonia”, spiega Enza Lanzafame. “Di tutto questo ci preoccuperemo più avanti – conclude la volontaria – Adesso quello che preme è capire chi è stato tanto disumano da uccidere Negretto».