Gatto Soriano, origini e storia: tutto su questo micio così particolare
Origini del Gatto Soriano? Ecco delle informazioni che ci aiutano a scoprire qual è la sua storia.
Quali sono le origini del Gatto Soriano? Da dove viene questo splendido esemplare dal pelo tigrato e dall’aspetto dolce e simpatico? Scopriamo insieme quello che c’è da sapere su di lui.
Gatto Soriano: le origini più antiche
Chi è il gatto Soriano? Da dove viene? Quali sono le sue origini? Cerchiamo di scoprire in breve quali informazioni caratterizzano la vicenda e la storia di questo conosciutissimo esemplare.
Il Gatto Soriano, a quanto dicono le testimonianze, ha origini davvero molto antiche. Sembra che la sua storia abbia inizio in tempi davvero molto lontani da noi, che si collocano addirittura nel 2000 a. C.. Il luogo geografico al quale appartengono gli antenati del Soriano fa riferimento all’antico Egitto. Ci sono poi anche delle teorie che sostengono la sua comparsa anche in Siria, territorio dal quale prenderebbe il nome stesso.
A quest’epoca appartiene il famoso Felis Silvestris Lybica, un gatto selvatico molto diffuso ai tempi dell’antico Egitto che, in un certo momento della storia, cominciò ad entrare nei contesti domestici e a venire addomesticato. Col passare del tempo, gli appassionati si resero conto della bellezza, della dolcezza e dell’eleganza di tale esemplare, tanto da arrivare a considerarlo come un animale sacro degno di venerazione e rispetto.
È abbastanza noto, infatti, quanto i gatti fossero effettivamente preziosi al tempo dell’antico Egitto. Infatti, essi erano quasi associati alle divinità, tanto da essere venerati, rispettati e trattati come tali. Oltre ad essere dei simboli di raffinatezza e meraviglia a livello estetico, i felini erano così importanti anche in virtù delle loro qualità. Ottimi cacciatori ed eccellenti predatori, non solo liberavano le case e i terreni da eventuali roditori disturbanti, ma avevano insite in loro anche qualità magiche o mistiche.
Quando si scoprì la grande disponibilità del Soriano nei confronti dell’uomo e la sua propensione alla socialità e all’ambiente domestico, gli Egizi non poterono più fare a meno della sua compagnia. Andando avanti nella storia, infatti, l’antenato di quello che oggi è il Soriano rimase per secoli e secoli un ricercatissimo compagno di vita e segno di buon auspicio.
La facilità con cui conquistò la fiducia e l’amicizia dell’uomo portarono questi gatti inizialmente selvatici a diffondersi in modo sempre maggiore. Giunsero anche fra il popolo dei Fenici, i quali investirono soprattutto in una caratteristica tipica di tali felini: la caccia. Essendo stati abituati a vivere per moltissimi anni allo “stato brado”, gli antichi Soriani erano diventati dei cacciatori professionisti per sopravvivenza.
Questa loro qualità tornò utile anche all’uomo. Infatti, i Fenici stessi, oltre al rispetto e alla dignità che concedevano a questi esemplari, li utilizzarono anche come predatori per i ratti che invadevano le loro navi da spedizione. In presenza di tali felini, nessun altro animale avrebbe più disturbato le loro esplorazioni.
Intraprendenza e fama: l’approdo in Italia
La testardaggine, la combattività ma anche lo spirito tenace e determinato di questo antenato del Soriano fece contraddistinguere questi esemplari a tal punto da renderli sempre più famosi anche in territori più lontani. Così, le testimonianze raccontano di come tali felini giunsero nel XVII secolo fino a Venezia.
La città, che al tempo era distrutta dalla diffusione sempre più intensa e devastante della famosa peste che colpì l’Italia nel corso del 1600, trovò negli antichi Soriani dei “salvatori“. Infatti, molti di questi esemplari furono importati fino a Venezia con uno scopo ben preciso.
Dato che ormai era abbastanza nota la loro fama, alcuni appassionati decisero di investire i Soriani di cariche davvero molto importanti. In virtù delle loro qualità di perfetti predatori e ottimi cacciatori, dovevano aiutare a gestire la situazione drammatica che aleggiava sulla città.
Dunque, si decise di lasciarli scorrazzare liberi per Venezia con l’obiettivo di far loro acciuffare quanti più ratti o animali “nocivi” possibili. Questo avrebbe aiutato a migliorare le condizioni igieniche dell’intero territorio e, dunque, salvaguardato un minimo anche la vita degli abitanti.
Chiunque conosca un minimo la storia di Venezia, infatti, sa benissimo quanto i gatti siano sempre stati molto venerati e degni di rispetto e sacralità. Essendo la posizione della città facilmente soggetta all’arrivo di animali di ogni genere, gli abitanti si sono dovuti adattare come meglio potevano. I felini erano ottimi per questo tipo di compito, specialmente i Soriani.
Mano a mano, la diffusione del gatto Soriano divenne sempre più rapida, fino a farlo diventare davvero molto famoso e conosciuto in gran parte del continente. Ma come divenne una vera e propria razza ufficialmente riconosciuta? Vediamo qualche altro dettaglio a riguardo.
Informazioni generali
Dopo aver fatto questa carrellata sul gatto Soriano, vorremmo ora parlare di un altro aspetto importante. Abbiamo sottolineato che deriva da antichissimi felini presenti già dai tempi dell’Antico Egitto. Ma allora come si arrivò ad ottenere l’esemplare che conosciamo noi oggi?
Il gatto Soriano è una razza che si è creata in modo del tutto naturale, senza l’intervento dell’uomo. Infatti, in epoche davvero poco recenti, alcuni gatti selvatici che avevano la caratteristica del pelo tigrato si sono accoppiati naturalmente. Mano a mano che gli incroci proseguivano, si arrivò alla creazione di una sorta di “nuovo standard”.
Come abbiamo già accennato, il nome “soriano” potrebbe derivare dalla terra di primissima origine di questo felino, ovvero l’antica Soria, nonché attuale Siria. Cosa sappiamo di certo riguardo le origini del gatto Soriano? Ecco un breve ma funzionale riassunto della sua storia e qualche dettaglio che lo ha reso famoso e conosciuto:
- prime comparse: attuale Siria, poi Egitto, a seguito Venezia, infine resto del mondo;
- ottenuto tramite accoppiamenti avvenuti naturalmente fra gatti selvatici della tipologia tabby;
- grandi prestazioni di cacciatore: per questo che si utilizzò spesso come predatore per roditori;
- eccellenti capacità pratiche: ottimo cacciatore;
- disponibilità alla socializzazione e al rapporto con l’uomo.
Ecco dunque che oltre alle capacità tipiche di quello che poi sarà definito Soriano, c’è anche dell’altro. Questo gatto, da quando cominciò ad interagire con l’uomo, si è sempre reso non solo disponibile, ma anche sensibile, affettuoso, dolce, tenero e molto propenso all’amicizia e al dialogo.
Questo lo ha reso un ottimo compagno di vita, non soltanto per le doti da predatore, ma anche per il suo carattere. Fu così che, mano a mano, entrò nell’ambiente domestico non solo come esemplare da venerare, ma come componente essenziale e membro della famiglia.
Quali sono le caratteristiche principali che descrivono tale felino? E soprattutto: come possiamo riconoscere un gatto appartenente alla razza che poi è stata ufficialmente riconosciuta con il nome “Soriano”?
Primo elemento tipico: il pelo. Come si presenta il manto del Soriano? La specialità è una tipologia di pelo conosciuta con il nome “tabby“. Questo significa che il suo manto è caratterizzato da diverse varietà:
- uniforme: ticked tabby;
- tigrato: mackerel tabby;
- maculato: spotted tabby;
- marmorizzato: classic/blotched tabby.
Questo elemento è determinante per considerare l’appartenenza alla razza. Il mantello può avere più colori insieme, fino ad un massimo di tre diverse tonalità (cosa che si presenta soprattutto negli esemplari femmina). Inoltre, i gatti della razza Soriano hanno anche un’altra peculiarità. Sulla fronte è presente una macchia di colore striato che solitamente tende a formare una sorta di “M”.
Di norma, il pelo del Soriano ha un colore che fa da sfondo (che può variare la sua sfumatura cromatica); in base a quello, poi, si delineano le altre tonalità che vanno a sfumare il resto del corpo, dal tronco, al petto, alle zampe.
Insomma, il Soriano è un gatto davvero molto particolare, dalla storia affascinante e intrigante. Però, si deve considerare un aspetto: accoglierlo in casa non è una passeggiata! O meglio, bisogna mettere in conto che il Soriano è un gatto davvero iperattivo, dinamico, divertente, energico e vivace. Non passerà momento in cui non avrà qualcosa da fare o dei posti da esplorare.
Ciò non significa che non sarà disponibile nei nostri confronti, anzi! Tuttavia, ha bisogno di muoversi e di sfogare tutte quelle energie che tiene accumulate nel suo corpo.