Gatto soppresso per errore: proprietaria apre studio veterinario mobile

Il suo gatto è stato soppresso per errore e la proprietaria non si dà pace: per questo ha fondato uno studio veterinario mobile

Questa è una tristissima storia, con una fine terrificante. Da tanto dolore, però, è nata un’idea davvero molto particolare, che potrebbe aiutare tanti animali domestici in difficoltà e in pericolo. Una donna ha sofferto tantissimo perché il suo gatto è stato soppresso per errore. Lei ha deciso di aprire uno studio veterinario mobile intitolato alla sua amatissima Rosa.

Gatto bianco e nero

Non voglio che la perdita della mia gatta Rosa sia stata vana: voglio trasformarla in qualcosa di buono“. Rosa ha fatto il suo ultimo viaggio sul ponte dell’arcobaleno per lo sbaglio di qualcun altro. Linda Joyce-Jones ha scoperto che la sua gattina era stata sottoposta a eutanasia senza un reale motivo. La 59enne ha perso tutto quel giorno, ma ha trasformato il suo dolore in un gesto altruistico per tutti gli altri proprietari e pets, affinché non affrontino la stessa sofferenza. Il suo servizio veterinario mobile indipendente, creato ipotecando la sua casa per finanziarlo, è un omaggio alla sua Rosa.

Linda aveva adottato Rosa nel 2011: l’avevano abbandonata e aveva subito abusi. All’inizio del 2018 i medici le hanno diagnosticato il virus dell’immunodeficienza felina (Fiv), dicendo alla donna che l’unica soluzione era l’eutanasia. Linda si è informata meglio e ha scoperto che i gatti affetti da FIV possono condurre una vita normale, se curati adeguatamente. Così ha deciso di curarla. Rosa ha dovuto, però, subire un’operazione alla bocca e hanno dovuto usare degli steroidi. Ma i gatti con FIV non potevano prendere questi farmaci. Così hanno dovuto sopprimere Rosa. Linda, però, ha scoperto solo in seguito che forse la sua gatta non aveva quella malattia.

Studio veterinario mobile

Rosa avrebbe dovuto sottoporsi a due test prima di ricevere la diagnosi. Un semplice esame del sangue interno e un altro in cui i campioni di sangue si inviano a un laboratorio esterno per lo screening. Quel secondo test, che avrebbe confermato le sue condizioni, non lo ha mai ordinato nessuno. Mi ha fatto sentire come se avessi fallito nel proteggere Rosa, che l’avessi tradita“. Per la sua Rosa ha deciso di fare qualcosa per gli altri. Un’idea semplicemente eccezionale.

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