Gatto smarrito e poi ritrovato, il suo lungo viaggio da Asti a Savona
Eden, il gatto smarrito e poi ritrovato, che ha viaggiato da Asti a Savona. Ha potuto riabbracciare il proprietario grazie ai social network. I dettagli
I social network a volte fanno davvero miracoli. È il caso del gatto smarrito e poi ritrovato dal proprietario. Il felino ha fatto un viaggio lunghissimo, da Asti a Savona.
La curiosità di Eden è la principale responsabile di questa gita fuori porta. Il micio infatti è salito su un furgone, inconsapevole che da lì a poco sarebbe ripartito, lasciando la città.
La vicenda
Il gatto smarrito e poi ritrovato era solito girare per le vie del quartiere. Prima di sparire veniva avvistato spesso vicino a un furgone. C’era qualcosa che lo attirava evidentemente. Eden è molto affezionato al suo amico bipede, S. K., ma il suo istinto selvatico non gli permette di rinunciare alle esplorazioni quotidiane.
A fine settembre, il furgone che tanto richiamava la sua attenzione, parcheggiato vicino casa, ad Asti, è partito destinazione Savona. Il conducente però, chiuso il portellone, non si è reso conto di avere a bordo un amico a quatto zampe.
La preoccupazione del proprietario
Più tardi il proprietario ha atteso invano il ritorno del suo Eden. Il felino infatti non tornava dalla passeggiata di tutti i giorni e lui cominciava a preoccuparsi. Allora ha iniziato a cercarlo con manifesti appesi in zona e tramite alcuni appelli sui social, questo per diverse settimane.
Il furgone, utilizzato per un mercatino, era stato parcheggiato sotto il Priamar di Savona e, dopo tre giorni, all’apertura del portellone, il povero gatto – affamato e soprattutto assetato – era scappato per le vie cittadine.
Il ruolo dell’Enpa
Il felino aveva così vagato per due mesi, finendo nei giorni scorsi nel condotto di aerazione di un edificio vicino al centro commerciale di corso Ricci. I suoi lamento ha attirato l’attenzione di alcuni passanti che, dopo averlo tratto in salvo, lo hanno affidato alle cure dei volontari dell’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali.
L’esperienza degli animalisti ha permesso loro di capire che il comportamento di Eden non era quello tipico di un gatto randagio, e hanno subito pensato che si trattasse di uno smarrimento. Messo l’avviso con foto sui social, il proprietario ormai rassegnato lo ha riconosciuto. In poche ore i due hanno potuto riabbracciarsi, tutto grazie ai meccanismo a volte fruttuoso del web. Tutto è bene quel che finisce bene.
Un modo per prevenire gli smarrimenti e/o facilitare i ritrovamenti è quello di mettere al proprio felino un microchip per gatti. Perché non chiedere consiglio al proprio veterinario di fiducia?