Gatto randagio più famoso della Thailandia vola sul ponte dell’arcobaleno
Ha lasciato una cucciolata di gattini il gatto randagio più famoso della Thailandia che dormiva sui fornelli. Purtroppo è volato sul ponte dell'arcobaleno
Non c’è più il gatto randagio più famoso della Thailandia. Il dolce micino era conosciuto da tutti quanti per una sua curiosa abitudine. Dormiva sempre sulle cucine, in particolare sui barbecue lasciati “incustoditi” all’aperto. L’animale è volato sul ponte dell’arcobaleno, ma ha lasciato i suoi gattini a continuare qui in terra la sua storia.
A metà aprile il dolce animale arancione che usava stufe, fornelli e barbecue come letti ha fatto il suo ultimo viaggio sul ponte dell’arcobaleno. Hia-jon-non-tao (เฮียจรนอนเตา), nome originale che letteralmente potremmo tradurre come “Zio randagio che dorme sui fornelli” in thailandese, era conosciuto e amato da tutti quanti. Lo chiamavano così proprio per la sua curiosa abitudine quando faceva i pisolini. Molte foto apparse su Facebook e altri social mostrano l’animale arancione intento a schiacciare un riposino sui fornelli, meglio se sporchi di fuliggine.
Se dopo i pisolini la sua pelliccia si tingeva sempre di nero, a volte si rotolava anche tra i fiori e, in questo caso, la sua pelliccia diventava viola. Purtroppo il 17 aprile scorso il gatto è venuto a mancare. Secondo il veterinario pare che lo abbiano avvelenato: gli hanno dato una sepoltura perfetto accanto alla sua stufa preferita, che ora riposerà per sempre insieme al micio. Uncle Stove, però, lascia un’eredità piuttosto nutrita. Era un vero e proprio Don Giovanni e nella sua vita ha conquistato moltissime gattine. Una di loro ha dato alla luce cinque micini, che ora sono tutti stati dati in adozione.
Il gatto randagio più famoso di tutta la Thailandia ora riposa in pace, ricordato per sempre per le sue scorribande e il continuo cambio di colore della sua pelliccia, sempre sporca. Chissà se anche i suoi micini hanno ereditato o meno questa curiosa abitudine. E poi chissà per quale assurdo motivo sceglieva sempre questi posti sporchi e pericolosi per schiacciare un pisolino.