Il gatto può salire sul letto o è meglio evitare? I pro e i contro di avere Micio in camera
Miao vive sempre più a stretto contatto con i suoi compagni di avventura bipedi? Bisogna chiedersi se il gatto può salire sul letto. I dettagli
Il gatto può salire sul letto, non ci sono controindicazioni che il veterinario di fiducia – che conosce anche pregressi clinici e caratteristiche di razza – debba segnalare. Il punto è capire cosa vogliamo concedere al nostro amico a quattro zampe e qual è la linea di demarcazione che non va superata.
È sempre bene ricordare l’importanza della socializzazione, della fase durante la quale il nostro adorato Miao impara a interagire con il mondo esterno nel rispetto di tutti gli attori in gioco. Fermo restando, infatti, che a casa propria ognuno può fare ciò che ritiene più opportuno, è bene non perdere di vista la sua educazione, visto che dovrà avere a che fare con diversi soggetti e non tutti è detto che siano pazienti.
Uno sguardo di insieme
Capire se il gatto può salire sul letto o meno è una questione per lo più soggettiva, frutto di una serie di valutazioni, di pro e contro. Ma senza dubbio ci sono delle considerazioni oggettive, sulle quali chiunque sarà d’accordo, indipendentemente da cosa si decida di fare alla fine dei conti.
Il letto è certamente un luogo dove passiamo delle ore determinanti, che condizionano il resto della giornata. Riposare bene è importante, come mantenere un certo grado di igiene. In quest’ottica, se vogliamo essere particolarmente permissivi con Miao, non dobbiamo rinunciare alla nostra comodità e la pulizia di coperte e lenzuola dovrà avvenire più frequentemente.
Qual è il punto di partenza
Quando adottiamo una palla di pelo, sul nostro approccio incidono diversi aspetti. Età, carattere, esperienze pregresse, spazi e chi più ne ha più ne metta. Adottare un gatto traumatizzato, infatti, può richiedere un po’ di pazienza in più, e se abbiamo la fortuna di conoscere cosa gli è capitato possiamo agire più rapidamente e in maniera mirata per aiutarlo a stare meglio.
Se è stato abbandonato e ha paura che possa succedere di nuovo, il gatto forse può salire sul letto. In questo modo potremmo aiutarlo a superare i suoi timori e accelerare il processo che lo porterà a fidarsi di noi. Infatti, deve sapere che noi non siamo come tutti gli altri e che su di noi più contare.
Non si tratta di una decisione obbligatoria, un etologo esperto in comportamenti felini può aiutarci a trovare metodi alternativi di catarsi, senza dover sacrificare la propria camera da letto. Tutto dipende da cosa siamo disposti a perdere e per ottenere cosa.
Tutto ruota attorno alla comodità
Torniamo a casa e troviamo il nostro amico a quattro zampe spaparanzato sul nostro matrimoniale, nonostante abbia a sua completa disposizione un cuccia comoda e confortevole? Se il gatto non può salire sul letto, è bene trovare una soluzione e rivedere – eventualmente – le nostre tecniche di addestramento che è bene prendere in considerazione sin dalle prime settimane di vita.
Non c’è dubbio sul fatto che il lettone agli occhi della nostra piccola palla di pelo sia più che comodo, ma deve anche imparare che se è un luogo vietato deve rimanere tale (senza proroghe). Il meccanismo infatti è lo stesso del cibo che non va dato da tavola, altrimenti mandiamo dei segnali discordanti e poco chiari. Miao rischia solo di confondersi, dunque.
Gli errori da non fare
Se il gatto non può salire sul letto, ci sono degli approcci che è meglio evitare. Il primo consiglio che danno sempre gli esperti in materia è quello di non rimproverare il nostro amico a quattro zampe quando fa qualcosa che non deve. Questo principio vale soprattutto quando è piccolo ed è appena arrivato in casa: non capisce cosa sia giusto e cosa non lo sia.
Al contrario, è decisamente più indicato incoraggiare i comportamenti positivi e non punire quelli negativi. Per quanto il rapporto tra bipedi e quadrupedi sia ormai simbiotico, e il gap comunicativo inevitabile tra due specie così diverse si sia ridotto, ci sono delle difficoltà di comprensione che non potranno mai essere superate ma semmai arginate. L’apprendimento, se non avviene nella maniera più corretta, avrà delle evidenti lacune e non sempre il gatto sarà invogliato a imparare.
La memoria di Miao
Perché un comando venga automatizzato, dobbiamo seguire il meccanismo della memoria del gatto. Il cervello del nostro adorato Miao, infatti, apprende e ricorda attraverso delle associazioni, positive o negative che possano essere. La sua memoria non funziona come quella dei suoi compagni di avventura bipedi.
Tutte le volte che vorremo insegnare qualcosa al nostro amico a quattro zampe, infatti, ci tornerà utile la creazione di associazioni positive come mezzo di stimolo. Quando comprende che eseguendo specifici comandi ottiene dei premi, non esiterà a ripetere la stessa azione più e più volte. Questa è la base dell’educazione, ma ogni esemplare è un caso a sé e le tempistiche possono variare.
L’addestramento e la socializzazione
Se il gatto non può salire sul letto, ma lo stesso vale per qualsiasi altra condizione, dobbiamo insegnarglielo e apparire autorevoli ai suoi occhi. Servono pazienza, perseveranza, metodo e tante ricompense, i cosiddetti rinforzi positivi. Questo processo può richiedere giorni, ma anche settimane. Da cosa dipende? Ovviamente da quanto è radicato nella sua mente il comportamento sbagliato. Se Miao dorme sul lettone da mesi, non possiamo pretendere che smetta in pochi giorni.
Cosa serve per iniziare? In primis una cuccia in cui far trasferire il gatto. Non lo si può ‘cacciare’ dal materasso senza concedergli una valida alternativa e che tenga conto delle sue necessità. Una volta trovata la nuova sistemazione si può procedere.
Non si deve rimproverare il nostro amico a quattro zampe quando sale sul letto, ma premiarlo quando si sposta nella cuccia. Può sembrare un’impresa ardua, ma lo è meno di quanto si possa immaginare. Attiriamo la sua attenzione con delle ricompense e lasciamole nel luogo dove deve arrivare. Se scende dal letto e raggiunge il luogo prefissato, premiamolo.
È fondamentale che comprenda che la cuccia sarà il mezzo attraverso cui ottenere ricompense, mentre il letto no. Ripetere con costanza e pazienza questo gesto, aiuterà ad automatizzare il processo. Infine, chiudiamo la camera da letto e rendiamola inaccessibile.