Cosa fare se il gatto viene punto da una vespa?

Un gatto che è stato punto da una vespa presenta sintomi specifici e dobbiamo esser pronti ad aiutarlo e soccorrerlo nel modo appropriato

I nostri amati pelosi sono dei gran curiosoni, perciò non è raro che un gatto veda un insetto e cominci a giocarci. Del resto è un naturale predatore! Ma se il gatto viene punto da una vespa c’è poco da scherzare.

Potrebbe succedere ovunque, specialmente se abbiamo a che fare con un Micio con la possibilità di uscire in giardino. Può capitare anche ai gatti che sono abituati a fare passeggiate al guinzaglio e che frequentano abitualmente parchi e aree verdi.

Molti insetti sono innocui, ma quando il gatto viene punto da una vespa dobbiamo prestare molta attenzione ai sintomi e all’eventualità di una reazione allergica.

Indice

Che succede al gatto punto da una vespa

gatto che guarda un insetto

Il gatto che è stato punto da una vespa presenta quasi immediatamente dei sintomi piuttosto evidenti. Partiamo dal presupposto che, vivendo in casa, è molto raro che questo accada. Un Micio domestico al cento per cento generalmente è protetto dai pericoli esterni e tra le mura di casa è davvero difficile che possa subire danni fisici come nel caso di punture di insetto.

Le vespe sono insetti da cui ci hanno insegnato a stare alla larga e i motivi sono più che validi. Una puntura di vespa causa reazioni cutanee molto fastidiose, seppur innocue nella gran parte dei casi, ma c’è anche da dire che è un insetto che non attacca mai senza un motivo. Vale per noi esseri umani e anche per i nostri amici a quattro zampe, con l’unica differenza che questi ultimi, essendo curiosi e attratti dalle piccole creature in movimento, potrebbero facilmente “disturbarle” e infastidirle, scatenandone una reazione.

Se Micio importuna una vespa (o anche un’ape), con molta probabilità otterrà una bella puntura perché l’insetto si difende da quello che percepisce come un pericolo. A quel punto è quasi scontato che il gatto abbia un’infiammazione sulla pelle, che la parte in prossimità della puntura inizi a gonfiarsi e che cominci a provare un prurito insopportabile che lo spinge a grattarsi, peggiorando tra l’altro la situazione.

Possibile reazione allergica

gatto che starnutisce

Quando il gatto, come qualsiasi altro animale, viene punto da vespe e insetti simili (come le api), il gonfiore è senza dubbio il sintomo più evidente. Il problema reale sorge se il Micio in questione è un soggetto allergico: non possiamo perder tempo!

Proprio come capita a noi esseri umani, in caso di allergia alla puntura di vespa i sintomi non si limitano a un gonfiore o a un semplice prurito, ma peggiorano a vista d’occhio nel giro di pochissimo tempo. Debolezza, vomito e diarrea tanto per cominciare, passando poi a difficoltà respiratorie, affanno e pallore delle mucose (basta controllare le gengive).

Cosa fare (e non fare) se il gatto viene punto

gatto dal veterinario

Non vorremmo mai che il nostro Micio stesse male ed è comprensibile lo stato di agitazione e preoccupazione che può generale un evento del genere. Vedere il proprio gatto che sta male, con il muso gonfio o che non riesce a respirare come se qualcosa lo soffocasse è uno spettacolo davvero doloroso, ma quel che possiamo fare per il bene dei nostri pelosi è mantenere la calma e farci trovare preparati, facendo tutto ciò che può alleviare il fastidio o, nei casi più gravi, salvargli la vita.

Se la tentazione è quella di spremere la puntura per togliere il pungiglione, sappiate che è assolutamente sbagliato. La vespa non rilascia il pungiglione quando punge il gatto (o noi), a differenza delle api che lo “perdono” e lo conficcano letteralmente nella pelle. Cercare di rimuovere un pungiglione (inesistente, tra l’altro) potrebbe soltanto peggiorare la situazione, aumentando il gonfiore e l’infiammazione della parte interessata.

E allora cosa possiamo fare per prestare un primo soccorso al gatto? Un impacco freddo sulla parte gonfia è un ottimo inizio ed è utile per alleviare la sensazione di fastidio, evitando che il Micio cominci a grattarsi aggravando lo stato dell’infiammazione. Quando il gatto non è allergico, con il passare del tempo questo gonfiore si attenua e di solito passa tutto da sé, senza l’intervento del veterinario o la necessità di medicine.

Per un gatto allergico è diverso, i sintomi sono molto più preoccupanti come abbiamo visto e in quel caso dobbiamo assolutamente portarlo dal veterinario, affinché intervenga al più presto. Non date mai e poi mai medicine al gatto, a meno che non sia stato il medico a dirvelo e – naturalmente – seguite alla lettera le sue indicazioni, con posologia e dosi come da prescrizione.

Gatto punto da una vespa, molte persone ci hanno chiesto anche:

gatto seduto sull'erba

Cosa succede se il gatto viene punto da un’ape?

La puntura di ape è, di fatto, parecchio simile a quella della vespa ma con un dettaglio di cui tenere conto: le vespe non rilasciano il pungiglione, mentre le api sì. In questo caso potremmo provare a rimuoverlo, ma lo sconsigliamo per diverse ragioni. Innanzitutto perché il gatto si muove ancor di più se in preda al dolore e al fastidio ed è facile che, a forza di maneggiare la zona della puntura, il pungiglione entri più in profondità diffondendo il veleno. E poi perché, com’è ovvio, non siamo veterinari! Meglio affidare il Micio alle cure di mani esperte.

Come capire se il gatto è stato punto?

Abbiamo visto le possibili reazioni del gatto alla puntura di vespa, che non sono poi così diverse rispetto a quelle di altri insetti. Arrossamenti e prurito sono i sintomi più comuni, accompagnati dal gonfiore dell’area interessata, piuttosto evidente quando si tratta di parti del corpo come il muso o le zampe.

Cosa fare se un gatto viene punto da un insetto?

Se il gatto è stato punto da un insetto e compaiono i sintomi tipici, manteniamo la calma. Non è scontato conoscere il tipo di insetto che ha punto l’animale, perciò non possiamo prendere l’iniziativa. L’impacco freddo sull’area interessata può aiutare ad alleviare il fastidio e il prurito, ma la cosa migliore da fare è – come sempre – correre dal veterinario!

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