Gatto Persiano: quando si può castrare o sterilizzare?
Far sterilizzare il proprio gatto è utile anche per la sua salute, e questo vale anche per il Persiano. Ma quando è il caso di operare?
Quella di far sterilizzare o castrare i gatti è una pratica ormai molto diffusa e considerata utile se non addirittura necessaria in molti casi. È però importante sapere quando sia il caso procedere con questa operazione affinché sia del tutto sicura per l’animale. In questo articolo considereremo in particolare il caso del gatto Persiano.
Nonostante il Persiano sia un gatto prevalentemente indoor, cosa che riduce almeno in parte il rischio di gravidanze indesiderate rispetto ad altre razze, è comunque sottoposto a interventi di questo tipo se i suoi proprietari o allevatori non hanno intenzione di farlo accoppiare.
I vantaggi della sterilizzazione sono molteplici e influenzano non solo il suo comportamento ma soprattutto la sua salute: i maschi castrati, ad esempio, non corrono il rischio di sviluppare tumori ai testicoli e le femmine sterilizzate sono al sicuro dai tumori alle ovaie e dalla piometra, una grave infezione all’utero che può esserle fatale.
Il motivo principale per cui si tende a ricorrere a questi interventi consiste nel fatto che esso annulla totalmente il desiderio dell’animale di accoppiarsi, e quindi di allontanarsi da casa in cerca di compagni, marcare il territorio (cioè casa nostra!) con la sua urina e attaccare altri felini considerati dei rivali.
Per godere appieno di questi benefici, molti proprietari sostengono che sia il caso di sterilizzare un gatto prima che sopravvenga il primo calore, ma vi sono opinioni discordanti a riguardo: quanto presto è il caso di procedere? E cosa potrebbe accadere se la crescita del gatto finisce per risentire in qualche modo di un’operazione troppo prematura?
Sono dubbi del tutto legittimi, soprattutto per i proprietari dei Persiani che più di altre razze tendono a sviluppare disturbi congeniti. Ma numerosi studi sono stati effettuati a riguardo, e l’opinione prevalente tende a concordare con fermezza sull’utilità della sterilizzazione, consigliando di effettuarla intorno al sesto mese di vita. Alcuni allevatori si spingono fino alle 11 settimane di vita, con risultati più che rassicuranti.
Per quanto riguarda il Persiano in particolare bisogna ricordare inoltre che esso appartiene a un gruppo di razze feline particolarmente soggette a disturbi renali ed epatici congeniti, alcuni dei quali si manifestano già in tenera età. In presenza di questi disturbi, a seconda del tipo di farmaci somministrati prima e durante l’intervento, le condizioni degli organi interessati potrebbero peggiorare gravemente. Un accurato esame del sangue in fase pre-operatoria renderà possibile individuare la presenza o meno di queste malattie nei gattini e decidere quale sia la soluzione migliore per loro.