Gatto morto, cosa fare: cosa dice la legge e come comportarsi
Il gatto è morto e non sappiamo cosa fare? Ecco tutte le soluzioni disponibili per rendergli omaggio e affrontare questa terribile perdita
Il nostro amato gatto è morto e, sebbene sia un momento tragico, dobbiamo aver chiaro cosa fare e come comportarci.
Chiunque abbia vissuto una simile esperienza sa quanto possa essere traumatica, se ne va una parte della famiglia e ci sentiamo smarriti e confusi.
Anche se siamo tristi, anche se il dolore è grande e insopportabile non dobbiamo dimenticare che il nostro micio merita il miglior trattamento possibile.
Perciò è importante capire cosa fare una volta che il gatto è morto e, soprattutto, se ci sono regole in merito alla sepoltura o alla cremazione.
Questo ci aiuta anche a scegliere il modo più appropriato per rendergli omaggio e per donargli un angolino di pace dopo tante sofferenze.
Gatto morto in casa: la prima cosa da fare
La prima cosa da fare se il gatto è morto in casa è contattare immediatamente il veterinario per emettere il certificato di morte.
Si fa, in sostanza, proprio come per noi esseri umani ma in questo caso il medico deve confermare sul documento che il gatto non sia morto a causa di malattie infettive che possano intaccare la salute dell’uomo o degli altri animali.
Il certificato di morte deve essere rilasciato alla ASL per annotare il decesso all’anagrafe felina e provvede a disattivare il microchip, se il gatto ne è provvisto.
Questa operazione è fondamentale soprattutto se abbiamo intenzione di seppellire il nostro amato micio in casa, magari nel nostro giardino.
Se fosse morto per via di una malattia infettiva rischieremmo di compromettere l’integrità del terreno, con conseguenze terribili sulla nostra salute.
Seppellire il gatto in giardino
Quando muore un gatto si subisce una grande perdita e si vive un momento di profondo dolore e smarrimento.
Ciò ci porta non solo a non saper cosa fare ma soprattutto a non volerci separare dal nostro amatissimo compagno di vita.
Il rifiuto è assolutamente normale, è un meccanismo istintivo della nostra mente che ci spinge a non voler accettare ciò che di orribile ci sta accadendo.
Ma dobbiamo farci forza e capire cosa fare con il gatto morto e quali sono le opzioni che possiamo scegliere.
Moltissimi padroncini e famiglie scelgono di seppellire il gatto nel proprio giardino di casa per averlo sempre vicino e potergli fare visita ogni volta che vogliano.
Questa pratica non è vietata dalla legge ma a patto che si seguano delle regole ben precise in merito alla sepoltura.
Innanzi tutto il medico veterinario deve rilasciare il certificato di morte del gatto attestando che non fossero presenti malattie infettive al momento del decesso.
Questa è la condizione base per la sepoltura in casa perché qualsiasi malattia infettiva potrebbe diffondersi dal terreno e minacciare la salute della famiglia.
Dopo aver ottenuto il certificato possiamo procedere con la sepoltura, scegliendo un punto del giardino che non sia di passaggio. Magari quello preferito in vita dal nostro micio, per rendergli omaggio.
Dobbiamo riporre il corpicino in un contenitore biodegradabile, quindi di legno o di cartone, mettendo sulla base uno strato di materiale assorbente.
Non dimentichiamo che la legge consente questo tipo di sepoltura solo ed esclusivamente all’interno della proprietà privata e non in terreni pubblici o demaniali.
Sepoltura in un cimitero per animali
Chi può permettersi di spendere qualche soldino in più può optare per la sepoltura in una struttura privata, un cimitero per animali in sostanza.
I cimiteri per animali non sono presenti ancora in tutte le città ma negli ultimi tempi hanno iniziato a diffondersi proprio per fronteggiare la grande richiesta da parte di chi ha perso il proprio amico a quattro zampe.
Per cercare una struttura idonea e certificata possiamo rivolgerci al nostro veterinario oppure prendere informazioni tramite il Comune.
Non tutti i cimiteri per animali sono uguali ma la maggior parte mettono a disposizione anche targhe e lapidi commemorative oltre ad aree personali in cui sistemare il gatto.
In ogni caso i cimiteri per animali mantengono la sepoltura privata per 5 anni, dopodiché i resti vengono riesumati e sistemati nella sepoltura comune.
Queste strutture organizzano anche funerali privati, naturalmente a pagamento, così come ha un costo annuale anche la manutenzione della tomba.
Cremazione del gatto
Ove sia attivo il servizio di cremazione tramite il nostro veterinario possiamo metterci in contatto con la struttura comunale che se ne occupa.
La cremazione ha un costo e, se non può essere effettuata dal Comune, ci si può rivolgere anche a strutture private.
Non è semplice affrontare una procedura del genere perciò si consiglia di delegare questo triste compito a qualcun altro.
Esistono due diversi tipi di cremazione che possiamo scegliere in base alle nostre possibilità, il primo dei quali è la cremazione individuale.
Significa cioè che il gatto viene cremato da solo in modo tale che la struttura possa restituirci le ceneri, che possiamo tenere a casa in un’urna.
Il secondo metodo è quello della cosiddetta cremazione comune, cioè quando il gatto viene cremato insieme ad altri gatti e le ceneri non vengono restituite alla famiglia ma sparse in un luogo commemorativo.
Soluzioni alternative
Negli ultimi tempi si dà sempre più peso alla perdita di un animale domestico quando prima era considerata una cosa non tanto degna di nota.
E nascono di volta in volta nuove soluzioni e opzioni che possono essere scelta dalla famiglia che sta affrontando questo grande dolore.
Le più comuni sono le opzioni più classiche, quelle che abbiamo visto quindi tra sepoltura in giardino, in cimitero o cremazione.
Ma esistono anche delle alternative, attualmente poco diffuse in Italia, e non sempre alla portata di chiunque.
C’è chi sceglie ad esempio di donare il corpo del proprio gatto defunto a un ente scientifico per la ricerca e lo studio sugli animali.
Oppure c’è chi sceglie di ibernare il gatto morto o anche solo di imbalsamarlo. Di certo un’opzione un tantino inquietante.
E, infine, ultimamente sta spopolando tra le persone che possono permettersi di spendere cifre più alte una opzione piuttosto sui generis.
In pratica alcune strutture realizzano un diamante lavorando le ceneri del gatto con una procedura innovativa di ultima generazione, creandone quindi un gioiello da portare sempre con sé.
Cosa fare se troviamo un gatto morto in strada
Tutto questo vale per il nostro gatto, ma se troviamo un micio morto in strada cosa dobbiamo fare?
Innanzi tutto dobbiamo verificare che il gatto sia realmente deceduto e, nel caso in cui sia ancora vivo, dobbiamo contattare immediatamente un veterinario e portarlo lì d’urgenza.
Se invece il micio è davvero morto e non ha superato l’incidente, dobbiamo rivolgerci alle Forze dell’Ordine quindi ai Carabinieri, alla Polizia, alla Guardia di Finanza, ai Vigili Urbani oppure alla Forestale.
Questi provvederanno a contattare un medico veterinario per dichiarare e certificare la morte del gatto, effettuando un’autopsia per verificarne le cause esatte.
Affrontare la perdita del gatto
La morte del nostro adorato micio è qualcosa di terribilmente doloroso e soltanto chi ci è passato può capire cosa si provi.
Chiunque abbia perso un compagno di vita sa che non è facile separarsene e accettare il fatto che non sarà più in casa a gironzolare tra le stanze curiosando ovunque.
Ma dobbiamo farlo, dobbiamo farci forza e prendere atto della situazione. Sfoghiamo la nostra tristezza, piangiamo e disperiamoci, ma dopo pensiamo che il nostro micio merita il trattamento più adeguato.
Nessuno di noi vorrebbe che il proprio gatto morisse ma la vita è anche questa e dobbiamo essere pronti ad affrontare la cosa.
Forse non saremo mai del tutto pronti, neanche pensandoci prima. Ma ricordiamo che il nostro gatto resterà per sempre vivo nei nostri cuori e nei nostri splendidi ricordi insieme a lui.