Gatto maschio attacca il gattino: perché succede e cosa fare?
Il rapporto tra i quattro zampe non è sempre pacifico, e c’è sempre un motivo. Perché il gatto maschio attacca il gattino e come evitarlo? I dettagli
Per quanto possa sembrare strano, una mamma gatta e i suoi cuccioli vengono allontanati dagli esemplari maschi. Alle volte anche il papà può rappresentare un pericolo e c’entrano questioni di natura territoriale.
La ragione non è riconducibile solo al predominio, ma ce ne sono di molteplici e legate all’istinto selvatico del nostro amico a quattro zampe e alla struttura sociale che delinea i comportamenti tra i felini.
Accoppiamento, difesa del territorio, gioco che diventa caccia: cercheremo di comprendere perché il gatto maschio attacca il gattino. Più conosciamo il linguaggio del corpo di Miao, più saremo in grado di prevedere situazioni di criticità e di aiutarlo quando è necessario.
Le motivazioni più frequenti
Al primo posto delle motivazioni per cui il gatto maschio attacca il gattino c’è l’accoppiamento. Infatti, perché due felini possano entrare in contrasto è sufficiente che entrambi siano maturi sessualmente. A tal proposito, può tornare utile sapere perché i gatti litigano tra loro e perché.
La voglia di accoppiarsi alla gatta passa quando viene fecondata. Ecco allora che il maschio può decidere di reagire in due modi: uno più macabro e prevede l’eliminazione letterale del problema, un altro che trovi un altro sfogo. In entrambi i casi se la prende con il cucciolo malcapitato.
Il punto cruciale è che il piccolo, già indifeso per cause di forza maggiore, non si ribella al comportamento del maschio perché gli ricorda la mamma che lo afferra dalla collottola. Se la presa è troppo forte, il rischio è che il risultato sia il decesso. Ecco perché un felino particolarmente territoriale e focoso non deve stare a contatto con mamma e cuccioli.
Il territorio prima di tutto
Gatti e caccia, indipendentemente dal grado di addomesticamento, sono legati a doppio giro. Si tratta di un istinto atavico e ormai scolpito nel dna. A tal proposito, ecco perché il gatto porta animali morti in regalo. La visione del mondo diviso in prede e predatori spiega perché il gatto maschio attacca il gattino.
Inoltre, non a tutti è sempre chiara la sottile linea di demarcazione tra caccia e gioco. Di solito, mamma gatta lo conosce molto bene, ma non si può dire lo stesso quando si parla dei maschietti. Anche l’esemplare più gentile, se si sovreccita durante le fasi di gioco, rischia di avere la ‘zampa troppo pesante’.
La presentazione è un’arte
Il pensiero di uno scricciolo per casa ci accarezza già da un po’, ma non sappiamo come possa prenderla il nostro quadrupede ‘veterano’? Bisogna solo organizzare il ‘primo appuntamento’ tra l’esemplare adulto e il cucciolo come si deve.
Il rischio infatti è che si inneschino problemi comportamentali dovuti alla paura di un intruso, e che il più grande si mostri aggressivo verso il nuovo arrivato. Niente paura: basta solo sapere come gestire eventuali gelosie e controllare l’aggressività possessiva del gatto.
L’ideale è un terreno neutrale. Un luogo che non sia particolarmente significativo per nessuno dei due, soprattutto per il più grande. Che sia all’aperto o in un posto più protetto, è bene che in questa prima fase ci sia una terza persona ad aiutarci per arginare possibili comportamenti territoriali.
L’incontro deve avvenire nel modo più tranquillo possibile. Il veterano di casa potrebbe mostrarsi indifferente e non badare troppo al cucciolo; oppure potrebbe cercare di montarlo o addirittura aggredirlo. Nel dubbio, facciamoli stare qualche giorno separati e lasciamo che il più grande possa annusare in giro per casa.
In un secondo momento, è bene abituare il gatto al trasportino e fare in modo che sguardi e annusate avvengano attraverso una grata protettiva. A questo punto, a meno che non ci siano atteggiamenti ostili, è bene lasciare che interagiscano da soli cosicché siano loro a stabilire la gerarchia, senza intromissioni umane.
Gatto maschio mangia gattini
Dopo il primo incontro, possibilmente in un luogo neutrale, se vogliamo scongiurare l’ipotesi che il gatto maschio attacca il gattino, è importante che il nostro compagno di innumerevoli avventure si abitui all’idea che non sarà più il padrone indiscusso della casa.
È importante preparare una zona dedicata al piccolo in arrivo, con accessori e giochi suoi. Le abitudini del grande non dovranno cambiare, ognuno avrà i propri spazi. Mettere dei limiti contribuirà a fare cominciare la convivenza nel modo giusto, senza traumi.
Gatto soffia al gattino nuovo
Quando arriva il giorno dell’arrivo della new entry è bene tenere conto di alcune regole virtuose. Prima di tutti dovrà avere accesso alla casa il più grande, come fa sempre. In un secondo momento invece farà il suo ingresso il nuovo arrivato nel kennel. Se il gatto adulto si mostra indifferente e tranquillo, il cucciolo potrà muoversi senza problemi, lo si potrà lasciare libero di annusare in giro e che scopra i nuovi spazi poco per volta. Se invece non lo accetta, gli soffia contro, inarca la schiena e gonfia il pelo e si mostra ostile e territoriale lo spazio del cucciolo dovrà essere circoscritto e ampliato per gradi. Ci sono poi altre informazioni utili per gestire la nuova convivenza:
- Se il Micio I aggredisce Micio II o si mostra molto restio a interagire con lui, potrebbe essere risolutivo l’intervento di un etologo o di un educatore esperto in psicologia comportamentale;
- Lasciamo che le interazioni avvengano spontaneamente: eventuali forzature e intromissioni non farebbero altro che aumentare il sentimento di vulnerabilità dell’esemplare adulto, provocando paure e tensioni superflue;
- Le ciotole, sia quella per l’acqua che quella per il cibo, devono essere separate. Nessun atteggiamento da parte del piccolo deve essere letto come un’invasione di campo. Stessa cosa per la cuccia, i giochi e qualsiasi altro oggetto che possa innescare problemi di territorialità, gelosia e possessività. In tal senso, ecco alcuni oggetti per gatti che vorrai sicuramente;
- Le attenzioni, le coccole e i momenti di gioco devono essere gli stessi per entrambi. Nessuno dei due deve avere la sensazione di essere escluso o messo in secondo piano. Vediamo allora anche come far capire ai gatti che gli vogliamo bene alla stessa maniera, che non facciamo favoritismi.
Con i giusti accorgimenti e un inserimento graduale nascerà una magnifica amicizia. La nuova presenza verrà presto avvertita come una ricchezza, una fonte di nuovi momenti di divertimento e di amore reciproco.