Gatto lecca candeggina: i rischi e come intervenire
Cosa rischia un gatto che lecca la candeggina? Attenzione, perché è un comportamento molto pericoloso per i piccoli felini
La candeggina è uno di quei prodotti che in casa non mancano mai. Si usa per pulire e disinfettare a fondo le superfici, soprattutto i pavimenti, ma grazie alle sue proprietà ossidanti è anche molto efficace nello sbiancamento e smacchiamento dei tessuti.
Ma chi accudisce un micio in casa deve fare moltissima attenzione ai prodotti che utilizza. E soprattutto deve valutare quali possano essere i rischi per la salute del gatto se – malauguratamente – entrasse a contatto diretto con sostanze chimiche del genere.
I gatti sono animali molto curiosi e non è raro che si caccino nei guai, approfittando di quell’unico momento in cui siamo distratti. Se il gatto lecca la candeggina come dobbiamo comportarci? È in serio pericolo? La risposta non è rassicurante, ma cerchiamo di scavare a fondo in questo tema.
Tipi di candeggina ed effetti
La candeggina è tossica per i gatti e su questo non ci sono dubbi. Del resto lo è anche per noi umani e non è un caso che ci venga sempre raccomandato di maneggiarla e usarla con molta cura. Per un gatto che lecca la candeggina i rischi esistono, eccome.
In commercio sono disponibili diversi tipi di candeggina, che si distinguono essenzialmente per la concentrazione di ipoclorito di sodio. È grazie a questo principio attivo che questo liquido dall’odore acre e pungente è tanto efficace per la pulizia di superfici e tessuti. Esistono quindi candeggine con una bassa concentrazione di cloro, altre con un’alta concentrazione di cloro e alcune che non ne possiedono affatto. Il risultato comunque non cambia e se il gatto lecca la candeggina ci saranno delle conseguenze sulla sua salute.
Purtroppo c’è un problema serio legato a questo prodotto: i gatti ne sono fortemente attratti. Ecco perché dovremmo sempre tenere bottiglie e confezioni di candeggina alla larga da Micio, riponendole in stipetti e posti nei quali non possa raggiungerli.
Candeggina normale o ultra concentrata
Gli effetti della candeggina sul gatto variano a seconda del tipo di prodotto con cui entra a contatto e anche in base al tipo di contatto. Vale a dire se la ingerisce o gli va a finire sul pelo e sulla pelle. La candeggina che abitualmente si utilizza in casa è quella classica, con una concentrazione di cloro minima. Questo non vuol dire che non abbia effetti sul gatto, semplicemente ci vuole una quantità maggiore di prodotto per essere letale. Premesso ciò, la candeggina classica non è meno pericolosa di quella ultra concentrata. Generalmente se il gatto lecca questo tipo di candeggina i danni sono minimi, al più un’irritazione dello stomaco e del tratto digerente ma con pochi accorgimenti si dovrebbe riprendere presto. Se ne ingerisce tanta però i problemi possono essere molto gravi perché la candeggina irrita esofago, stomaco e intestino e produce effetti pericolosi.
La candeggina ultra concentrata, con maggiori quantità di cloro, è ancor più pericolosa e ne basta una piccolissima quantità per essere potenzialmente letale per il micio. Parliamo di un prodotto che viene usato per lo più a livello professionale, ma ciò non elimina il rischio per il gatto. Innanzitutto danneggia immediatamente la sua pelle, poi l’ingestione ha effetti davvero gravi: danni alle labbra, alla lingua, alle gengive, al palato e poi anche all’esofago e allo stomaco. E il risultato non è una semplice irritazione, ma vere e proprie lesioni e ustioni che richiedono l’intervento urgente del veterinario.
Sintomi di avvelenamento
Quando il gatto lecca la candeggina può avere effetti di lieve entità o ben più gravi. Dipende come abbiamo visto dal tipo di prodotto con cui entra a contatto e dalla quantità che ne ha ingerito. La candeggina è molto pericolosa per i felini domestici perciò facciamo attenzione a non lasciarla in giro.
Nella maggior parte dei casi – in cui il gatto entra a contatto con candeggina diluita in acqua – i sintomi si manifestano nel giro di pochi minuti. Questi includono arrossamenti e irritazioni sulla pelle e dentro e intorno alla bocca, oltre che un aumento anomalo della salivazione. Capita anche che il micio inizi a strofinarsi il muso, come se qualcosa gli desse fastidio, un comportamento strano che deve destare subito il sospetto che qualcosa non vada. Se ad alta concentrazione, la candeggina provoca lesioni e ustioni chimiche gravissime sia internamente che esternamente, provocando episodi di vomito con tracce di sangue.
Ci sono alcuni prodotti a base di candeggina che contengono cloro, ma anche con questi il gatto non è fuori pericolo. Al posto dell’ipoclorito di sodio viene usato il perossido di idrogeno, un’altra sostanza molto pericolosa per il gatto. Perciò, occhio!
Primo soccorso
La primissima cosa da fare quando il gatto lecca della candeggina è chiamare immediatamente il veterinario e lasciarsi guidare nelle manovre di primo soccorso. Mai prendere iniziativa e facciamo attenzione a seguire con cura le indicazioni del medico. L’inesperienza potrebbe portarci a peggiorare la situazione di Micio, anziché aiutarlo.
È necessario intervenire subito per evitare che l’azione corrosiva della candeggina provochi ustioni e brutte infiammazioni, gonfiore o altre condizioni che in breve tempo potrebbero diventare fatali. Poiché è necessaria un’azione tempestiva, il veterinario farà delle domande per determinare se si tratti di candeggina o di qualche altra sostanza, guidandoci passo dopo passo.
Il gatto potrebbe mostrare segni di avvelenamento come letargia, vomito o diarrea. È pur vero che raramente un micio beve abbastanza candeggina da avvelenarsi, ma se questa finisce sul pelo ha maggiori probabilità di ingerire quantità tossiche quando si pulisce, leccandosi. Se il gatto ha bevuto acqua con candeggina, magari dal secchio per la pulizia, riponiamo il tutto subito fuori dalla sua portata e se per caso ci sono tracce di prodotto sul pelo, dobbiamo sciacquare la zona con acqua pulita, strofinando per bene con un panno.
Trattamento del veterinario
Il veterinario nella fase di primo soccorso è indispensabile per consentirci di procedere nel modo migliore. L’obiettivo di queste prime operazioni è fermare in tempo l’azione corrosiva della candeggina, cosa che oltre alla pulizia del pelo può includere anche il risciacquo della bocca del gatto con acqua per rimuovere quanta più candeggina possibile dalle sue membrane orali. Ma a questo punto la palla passa al veterinario.
Dobbiamo portare subito Micio in clinica. Per quanto possa essere tempestivo ed efficace il nostro primo soccorso, soltanto il veterinario può procedere con le cure adeguate. Il medico esamina il gatto per controllare se abbia lesioni e altre irritazioni sia nella cavità orale che nel tratto gastrointestinale. Deve controllare se c’è liquido nei polmoni – un effetto collaterale comune dell’ingestione di candeggina – e quindi monitorare il gatto per almeno 12 ore, anche un giorno intero.