Gatto Himalayano e Gatto Sacro di Birmania: tutte le somiglianze e le differenze
Cosa sappiamo del Gatto Himalayano e del Gatto Sacro di Birmania? Quali sono le differenze e le somiglianze fra questi due simpatici esemplari? Ecco un breve descrizione per conoscerli meglio.
Quanto conosciamo i felini? Cosa c’è da sapere sul loro conto? Come si fa a distinguere una razza da un’altra? Ad esempio, quali sono le somiglianze o le differenze fra un Gatto Himalayano e un Gatto Sacro di Birmania? Ecco una breve descrizione dei due.
Gatto Himalayano e Gatto Sacro di Birmania: chi sono
Esemplari di Himalayano e Sacro di Birmania
Chi sono il Gatto Himalayano e il Gatto Sacro di Birmania? Da dove vengono questi due splendidi e simili esemplari? Qual è la storia? C’è qualcosa che li accomuna? Cerchiamo di dare una breve descrizione della loro vicenda per capire quali siano le somiglianze e le differenze fra i due.
Sicuramente un punto in comune che hanno i due esemplari è la derivazione dal Siamese e dal Persiano. Ma andiamo più nello specifico e partiamo dall’inizio.
Il Gatto Himalayano è una razza non presente in natura di per sé, poiché frutto di incroci fatti nella prima metà del secolo scorso fra esemplari di Persiano e di Siamese.
Qual era l’obiettivo di tali accoppiamenti? In realtà, gli esperti volevano semplicemente studiare quali caratteristiche potevano essere trasmesse in via ereditaria e quali no.
Si scoprì che, a seguito di vari tentativi di incroci fra esemplari che presentavano peculiarità differenti, si otteneva sempre una cucciolata con il corpo di un Siamese e il pelo lungo, morbido, colourpoint e il muso schiacciato di un Persiano.
Il Gatto Sacro di Birmania, invece, ha una storia molto antica legata a leggende e mitologie che parlano dei suoi poteri sovrannaturali. Invece, una spiegazione razionale e scientifica delle sue origini risale agli inizi del Novecento circa.
Ci sono molte teorie riguardo la sua vicenda, fra le quali ancora non si riesce a scegliere quale sia quella più accreditata. Quello che è certo è che la seconda guerra mondiale mise molto a rischio l’evoluzione di tale gatto, tanto che arrivò a un pelo dall’estinzione.
Ecco allora come entrarono in gioco i Persiani e i Siamesi (almeno secondo le fonti più attendibili). Per salvare tale specie, infatti, i pochi esemplari rimasti di Gatto Sacro di Birmania vennero fatti accoppiare con le due razze nominate.
Solo nel 1955 il Sacro di Birmania tornò ad essere l’esemplare con le caratteristiche più vicine a quelle originariamente avute. Però, ci furono alcune peculiarità tipiche del Siamese o del Persiano che ormai si erano insidiate nella genetica dei nuovi esemplari.
Ecco il punto comune fra l’Himalayano e il Sacro di Birmania: i “genitori” (se così possono essere definiti) hanno donato loro dei caratteri molto simili.
Somiglianze
Esemplare di Himalayano
Quali sono le principali somiglianze fra un Himalayano e un Sacro di Birmania? Cosa accomuna a livello fisico questi due splendidi esemplari, oltre al fatto di avere un genitore in comune? Vediamo qualche dettaglio sul loro fisico.
Entrambi sono gatti di taglia media, che pesano fra i 3,5 e i 5 kg circa e sono alti fra i 15 e i 20 cm. Il pelo è un altro elemento molto simile: tenuto di lunghezza medio lunga, si presenta molto morbido, setoso, vaporoso e voluminoso.
Per un verso o per un altro, entrambi discendono sia dal Persiano che dal Siamese: sarebbe stato inevitabile, dunque, che i cuccioli venissero fuori con un manto che avesse delle caratteristiche diverse da quelle elencante sopra.
Anche la tipologia di pelo è molto simile: entrambi sono caratterizzati dalla variazione coloupoint, ovvero quella che presenta sul manto almeno un paio di sfumature di colori differenti.
Inoltre, la tonalità degli occhi è molto simile: entrambi possono godere si sfumature che vanno dal blu più profondo all’azzurro chiaro.
A livello caratteriale, si possono riscontrare ulteriori punti di contatto fra l’Himalayano e il Sacro di Birmania. Il loro temperamento, infatti, è molto dolce, affettuoso e assolutamente in grado di far parte di una famiglia e di un ambiente domestico.
Infatti, questi tenerissimi esemplari non sono particolarmente attivi, anzi amano il relax e la dolce compagnia degli amici umani. Il divano, il letto, le cuccette calde e confortevoli sono gli ambienti ideali dove queste razze preferiscono trascorrere le proprie giornate.
Certo, questo non significa che non amino minimamente giocare, anzi. Qualche momento di sano divertimento sia in compagnia dei bimbi sia di altri animali domestici non sarà disdegnato di sicuro! Però, quello che bisogna considerare è che questo: prediligono la calma e la tranquillità al caos e ai rumori forti!
Inoltre, come si può ben assumere, adorano stare in compagnia quanto odiano la solitudine: fosse per loro, si prenderebbero tutte le coccole possibili h24.
Sono tranquilli e non combinano particolari danni in casa, proprio perché il loro carattere simpatico e docile li porta a rilassarsi per la maggior parte del tempo, piuttosto che pensare a qualche marachella da fare.
Differenze
Esemplare di Sacro di Birmania
Veniamo ora alle differenze. L’Himalayano e il Sacro di Birmania in cosa differiscono? Quali sono i caratteri che possono aiutarci a distinguere un esemplare dall’altro? In realtà, questo non è molto difficile!
Osservando concretamente e attentamente le due razze, infatti, possiamo tranquillamente notare che, anche a prima vista, sono molto diversi fisicamente.
Innanzitutto, quello che colpisce subito l’occhio è il muso: quello dell’Himalayano è identico a quello del Persiano, ovvero schiacciato, col nasino all’insù e la bocca a forma di triangolino. Quello del Sacro di Birmania, invece, è leggermente allungato, col nasino pronunciato e le guance piene e pelose.
Anche a livello di stato di salute si deve fare un discorso a parte. Mentre l’Himalayano tende a soffrire di particolari malattie legate principalmente alla conformazione del suo corpo, in particolare a quella del cranio e di conseguenza del muso, il Sacro di Birmania può soffrire di tutt’altro.
Per l’Himlayanao i problemi più comuni sono:
- la sindrome brachicefalica, la quale prevede una difficoltà respiratoria che si sviluppa a causa del muso schiacciato
- problemi oculari, sempre dovuti alla conformazione del cranio e della testa in generale. Essendo gli occhi grandi e molto sporgenti, fanno fatica a chiudersi del tutto. In questo modo, sembrerebbe che la cornea rimanga sempre aperta per un piccolo spazietto. Questo può provocare irritazioni, infezioni etc e una continua e costante lacrimazione.
Il Sacro di Birmania, invece, non ha minimamente di questi problemi poiché il suo musetto è completamente diverso da quello del suo amico Himalayano. Il cranio del Birmano è ampio, arrotondato e molto resistente.
Questo non significa ovviamente che non soffra di alcuna malattia, anzi. Sappiamo bene, in realtà, che ogni razza può essere colpita di alcune specifiche malattie, in base alla particolare predisposizione.
Molto spesso il Birmano infatti soffre di parodontite, una patologia che colpisce la zona della bocca, in particolare i denti, tramite lo sviluppo di batteri o infiammazioni. Se non curata a dovere, può comportare la caduta totale o parziale dei denti.
Insomma, a livello fisico i due esemplari sono un po’ diversi: uno sguardo allenato potrà capire fin da uno primo sguardo quali siano le differenze o le eventuali somiglianze. Riguardo entrambi, comunque, le prime caratteristiche che vengono in mente sono queste: tranquillità, dolcezza, coccole.