Cosa fare se il gatto ha mangiato l’uovo di Pasqua: pronto intervento
Se il gatto ha mangiato l'uovo di Pasqua, potrebbe essere in serio pericolo. Ecco cosa sapere e come intervenire per il bene del nostro Micio
Pasqua significa festa, ma soprattutto leccornie e dolci da leccarsi i baffi. Le case si riempiono di pietanze gustosissime e tra queste ovviamente non possono mancare le uova di cioccolato, che piacciono proprio a tutti dai bambini agli adulti.
Ma chi ha un tenero micio in casa sa perfettamente che tutto questo può rappresentare per lui un pericolo. Anche se i gatti sono animali talvolta di gusti difficili, restano dei gran curiosoni e basta un momento di distrazione per cacciarsi nei guai.
Vedere un gatto che ha mangiato l’uovo di Pasqua non è così frequente, perché i felini domestici non sono attratti da questo tipo di sapori. Ma l’eccezione alla regola non manca, perciò dobbiamo tenerci pronti a questa evenienza e capire come intervenire. Ecco cosa sapere.
Il cioccolato è tossico per i gatti
Non è così frequente vedere un micio che ci implora per avere un pezzettino di uovo di Pasqua. Piuttosto può capitare che, lasciandolo incustodito, venga attirato dal suo odore o, perché no, dall’involucro che con quel rumore e aspetto può diventare un gioco irresistibile. Ma facciamo moltissima attenzione perché il cioccolato è un alimento altamente tossico per i nostri amici felini e non dovrebbero mai e poi mai mangiarne, neanche un pezzettino.
Non si tratta di un’esagerazione. Se una briciola è innocua nella maggior parte dei casi, non dobbiamo dimenticare che quel che a noi piace e fa bene non è sempre sicuro per il gatto. Quindi dobbiamo fare in modo che mangi soltanto gli alimenti e le pietanze che lo tengano alla larga da qualsiasi problema di salute.
Con il cioccolato non si scherza! È un cibo che Micio non dovrebbe mai ingerire perché contiene una sostanza altamente tossica chiamata teobromina, che agisce sul suo organismo come un vero e proprio veleno. Ed è per questo che sicuramente avrete sentito parlare di avvelenamento da cioccolato. La teobromina è una particolare molecola che si trova proprio nel cacao, il prodotto alla base della preparazione del cioccolato. Ma il corpicino di Micio non è in grado di elaborarla né di eliminarla ed è per questo che se il gatto ha mangiato l’uovo di Pasqua si trova in pericolo. Significa che sta accumulando una sostanza velenosa nel suo organismo.
Anche un pezzettino può fargli male
Uno degli errori che ingenuamente fanno molti padroncini è credere che un piccolo pezzetto di cioccolato non sia poi così pericoloso per il gatto. Brutte notizie: è assolutamente sbagliato! La tossicità del cioccolato è indiscussa, per via della teobromina che contiene. Perciò anche un piccolo pezzetto di uovo di Pasqua può rappresentare un pericolo per il nostro micio.
Quando parliamo di tossicità del cioccolato nel gatto però dobbiamo cercare di essere obiettivi. Non basta un contatto sporadico perché il micio stia male, ma dobbiamo tener conto di diversi fattori che influenzano l’effetto della teobromina sul suo organismo. Innanzi tutto il peso corporeo dell’animale che, come sappiamo, nei gatti è davvero minimo. Poi dobbiamo considerare le condizioni di salute del gatto e anche la sua età. Tutto questo influisce sull’effetto del cioccolato e della teobromina in esso contenuta.
Anche il tipo di cioccolato ha un suo peso, perché ciascun prodotto è realizzato in modi e con ingredienti diversi. Pensate che per un cane, ad esempio, bastano circa 20 grammi di cioccolato al latte per ogni chilo di peso corporeo per osservare già i primi effetti. E la tossicità sale quando il cane ingerisce circa 40 grammi di uovo di Pasqua al latte per ogni chilo del suo peso. Senza contare, poi, che il cioccolato al latte contiene alte dosi di zuccheri, un altro elemento molto pericoloso per i gatti.
Se il gatto ha mangiato l’uovo di Pasqua al cioccolato fondente il pericolo è maggiore, perché questo tipo di cioccolato contiene concentrazioni più alte di teobromina. Perciò in questo caso la dose pericolosa per Micio è ancora più piccola. Il cioccolato fondente, inoltre, contiene grandi quantità di caffeina, altra sostanza tossica per i gatti e che provoca avvelenamento.
Sintomi di avvelenamento da cioccolato
Come abbiamo già detto, non è così usuale che un gatto ingerisca del cioccolato. Si tratta di un alimento dal quale non sono particolarmente attratti perciò, di fatto, i casi di avvelenamento sono davvero rari. Ciò non elimina la possibilità che possa accadere perciò dobbiamo tenerci pronti ad ogni evenienza. E naturalmente conoscere i sintomi tipici da avvelenamento, in modo da correre subito ai ripari con il pronto intervento.
Il gatto è un animale dal peso corporeo molto ridotto rispetto non solo a noi umani, ma anche agli stessi cani (in base alla razza e alla taglia, naturalmente). Perciò basta davvero una piccola quantità di cioccolato perché manifesti i primi sintomi di intossicazione, ovvero vomito e diarrea. Quando il cioccolato arriva allo stomaco e poi nell’intestino, l’organismo reagisce perché appunto non riesce a elaborare ed eliminare la teobromina.
Il vero e proprio avvelenamento da cioccolato causa sintomi più gravi come aumento della temperatura corporea, perdita dei riflessi, rigidità muscolare, debolezza diffusa. Ma anche difficoltà respiratorie, aumento della frequenza cardiaca, ipotensione, convulsioni nel gatto, insufficienza cardiaca, coma. Un gatto che ha mangiato l’uovo di Pasqua in dosi massicce può persino morire.
Cosa fare
Quando il gatto ha mangiato l’uovo di Pasqua dobbiamo intervenire immediatamente. I rischi legati a questo alimento non sono legati solo all’avvelenamento, ma anche alle altre parti di cui è composto. Pensiamo alla carta che vi fa da involucro che dalla quale i gatti sono attratti, per via della consistenza e del rumore che produce. Il gatto potrebbe rischiare anche il soffocamento perché magari ha mangiato per sbaglio la plastica dell’involucro.
L’unica cosa da fare è contattare immediatamente il veterinario, pronti a fornirgli tutte le informazioni di cui ha bisogno in questa primissima fase. Dobbiamo dirgli il peso del gatto, quello dell’uovo di Pasqua e approssimativamente quanto ne ha mangiato. Torna utilissimo che sappia anche il tipo di cioccolato che ha ingerito, perché come abbiamo detto prima anche questo dato influisce sugli effetti e la tossicità nel gatto. Naturalmente se il micio ha già dei sintomi evidenti, dobbiamo comunicare al veterinario anche questi.
Pronto intervento
Non esiste una cura miracolosa per l’avvelenamento da cioccolato, né per qualsiasi altra forma di avvelenamento. La tossicità della sostanza ingerita dall’animale si manifesta entro un certo lasso di tempo, in base a peso e quantità assorbite dall’organismo. Ma non c’è antidoto, solo dei metodi grazie al quale di volta in volta il veterinario è in grado di eliminare la sostanza tossica dall’organismo del micio, riportandolo a condizioni di salute ottimali.
Se i sintomi sono lievi ed effettivamente il gatto sta piuttosto bene, a eccezione di qualche episodio di vomito o di cacca brutta, il veterinario potrebbe dirci di lasciarlo a casa e continuare a tenerlo sotto osservazione. Qualora peggiorasse, dovremo portarlo d’urgenza in clinica. Se i sintomi sono più gravi vuol dire che la teobromina è entrata in circolo già da tanto tempo, perciò occorre intervenire in modo più drastico. Il veterinario può optare per un lavaggio gastrico o per la somministrazione di carbone attivo. Tutto dipende dalla situazione specifica.