Gatto evita il contatto visivo: come mai lo fa e che cosa può significare
Comprendere perché un gatto evita il contatto visivo è importante per riuscire a interagire con lui senza problemi. Ecco alcune interessanti dritte
Come si dice, anche l’occhio vuole la sua parte. E un gatto che evita il contatto visivo non fa certamente eccezione. I felini fanno molto affidamento sulle espressioni dei loro occhi per comunicare con l’ambiente circostante, per percepire quello che accade, per avere una visione di insieme in grado di metterli a loro agio e di rasserenarli.
Un po’ il ragionamento è quello che si può fare con gli esseri umani: la vista risulta fondamentale in tante situazioni, per il gatto è anche uno strumento per esprimersi. Ecco perché rappresenta un punto di riferimento imprescindibile nella vita di ogni giorno, oltre che in caso di situazioni estreme quando magari il nostro amico a quattro zampe, per motivi più o meno effettivi, si sente in pericolo.
Gatto e cane, che differenza
Prima di comprendere il motivo per il quale un gatto evita il contatto visivo, è opportuno porre l’attenzione su una differenza sostanziale di approccio: quella tra il felino e il cane. Sfatando il falso mito secondo il quale spesso gli atteggiamenti di questi due animali coincidono, si può tranquillamente dire che siamo su pianeti diametralmente opposti tra loro.
Il gatto, quando lancia uno sguardo, cerca di dettare un comando. O comunque di esprimere una sua volontà. Un gatto che non guarda nella nostra direzione, probabilmente non vuole essere disturbato. Il cane, invece, con lo sguardo è come se ci chiedesse cosa fare. Una notevole differenza, che dice molto sul modo di vivere di Micio e di Fido il rapporto con il padrone e in generale con l’ambiente circostante.
D’altro canto, va detto che il contatto visivo fra i mammiferi è parecchio importante. Noi ne siamo la prova più tangibile: attraverso lo sguardo possiamo comunicare il nostro stato d’animo, manifestare apprezzamento o disgusto, flirtare e molto altro ancora. I nostri occhi parlano e questo vale anche nel caso del gatto.
Molto dipende da cosa si guarda e da cosa esprime lo sguardo, in questo senso i muscoli facciali possono anche rappresentare un “accompagnamento” a ciò che si intende esprimere, sia esso un sentimento di aggressività, piuttosto che di sofferenza, gioia, paura, serenità, semplice rilassatezza. Un gatto che sta bene spesso usa lo sguardo per dircelo.
Infatti, i gatti miagolano meno di quel che si potrebbe pensare e spesso lo fanno solo per comunicare un bisogno impellente. Per il resto, sono proprio gli occhi il canale ufficiale di comunicazione della nostra piccola palla di pelo. Provare a studiare e a interpretare il suo sguardo, senza esagerare, può essere un modo per scoprire parti del suo mondo ancora inesplorate.
Gli occhi sfuggenti di Miao
Spesso ai gatti viene contestato il fatto di avere uno sguardo distratto, quasi disinteressato all’ambiente circostante: in realtà le cose non stanno proprio in questo modo. Proviamo a spiegare il perché. Per esempio, noi siamo soliti utilizzare lo sguardo per stabilire un contatto con persone che sono intorno a noi, anche quando non le conosciamo.
Per i micini non funziona allo stesso modo. Anzi, per i gatti un approccio prolungato con lo sguardo rappresenta qualcosa di molto fastidioso. Da evitare, anche perché può essere visto come un segno di sfida o un atteggiamento più o meno minaccioso. Non è “maleducazione”: per Miao guardarsi negli occhi non è mai segno di qualcosa di buono.
Non a caso, i gatti che girano per casa spesso instaurano amichevoli relazioni con persone estranee all’ambiente domestico quando queste non esagerano con le attenzioni rivolte nei loro confronti. Insomma, per i gatti la discrezione rappresenta un valore. Non un segno di distacco. Saranno loro a mostrarti in modo diverso il loro affetto.
Anche se alle volte, un gatto può anche strusciare la sua testa o, in alternativa, la sua coda sulle nostra gambe oppure sotto la nostra mano e poi guardarci. Quello è un gesto di attenzione nei nostri confronti e, allo stesso tempo, di riconoscimento. In ogni caso, seppur con modi di fare che alle volte possono apparirci più o meno bizzarri, l’affetto che sono in grado di offrirci non teme confronti. I gatti sanno farsi volere bene, se non adorare.
Non tutto parte o dipende dagli occhi, questo è comunque opportuno precisarlo e ricordarlo. Tuttavia, al netto di aspetti caratteriali che possono differire da esemplare a esemplare, se vogliono sono in grado di trasmetterci il loro amore anche con una semplice occhiata.
Le pupille si dilatano e si contraggono
Il gatto evita il contatto visivo per motivi diversi, come abbiamo visto. Si tratta di un animale discreto, anche se non disdegna le attenzioni. Tornando al ruolo giocato dalla vista, spesso gran parte del messaggio viene espresso attraverso le pupille. Che, come noto, possono compiere due tipi di movimento: la dilatazione o la contrazione.
L’apertura o la chiusura delle pupille può dipendere dalla quantità di luce a cui Micio è esposto. Ma può anche essere l’espressione di una serie di stati d’animo che possono incidere sugli atteggiamenti della nostra piccola palla di pelo. Ecco perché è sempre consigliabile muoversi con estrema cautela quando vediamo uno sguardo insolito da parte del felino a cui siamo affezionati.
Le pupille dilatate possono essere una sorta di campanello di allarme attraverso cui il gattino esprime paura, tensione, aggressività oppure la felicità di trovarsi al cospetto del proprio padrone, di un altro gatto con cui ha stretto amicizia o anche di un pasto particolarmente prelibato. Un gatto impaurito tende a ingrandire le sue pupille per avere la visione chiara di ogni singolo dettaglio, anche quello che per noi può apparire insignificante. Questo per cercare di ridurre al minimo il rischio di essere attaccato.
Quando Miao ritiene di avere tutto sotto controllo e di potersi rilassare, potrebbe socchiudere appena appena gli occhi come segno di soddisfazione per la situazione in cui si trova. Mentre se qualcosa lo ha fatto arrabbiare, potrebbe avere le pupille non più larghe di due piccole fessure. Bisogna anche dire che spesso i segnali con cui potremmo essere alle prese potrebbero apparirci simili, rischiando di confonderci. Per questo motivo, la cosa migliore da fare è comunque cercare di avere altri feedback. Uno di questi è il linguaggio del corpo e la posizione delle orecchie, che potranno dirci parecchio sul reale stato d’animo in cui si trova il nostro gatto.
Gatti che si guardano: non è amore
Cosa succede quando due gatti si guardano a lungo? Cosa vuol dire? Si tratta di attenzione, di affetto o di qualcosa di diverso? Meglio essere chiari sul punto: nella stragrande maggioranza dei casi, un contatto visivo particolarmente prolungato tra due mici non è per nulla una manifestazione di affetto. Meglio non interagire con loro, in casi come questo. Intromettersi nelle loro dinamiche può essere causa scatenante di ulteriore nervosismo.
Si tratta di un atteggiamento di sfida, quasi di scontro, in cui c’è gioco magari il predominio tra due gatti. L’obiettivo è quello di far abbassare lo sguardo al proprio dirimpettaio e può sfociare anche in uno scontro fisico: in quel caso può essere opportuno intervenire anche con un rimprovero risoluto per risolvere la contesa ed evitare che possano farsi del male. Oppure il confronto tra i due può portare a una soluzione pacifica: in quest’ultimo caso il gatto che evita il contatto visivo è quello più timido o comunque quello che anche fisicamente è più debole rispetto all’altro.