Gatto e cane: come farli andare d’accordo senza pericoli
Gatto e cane non sono per forza acerrimi nemici. Ci vuole solo un po' di attenzione quando li facciamo conoscere. Un po' di pazienza ed è fatta
Se il pensiero di allargare la famiglia pelosa non ci abbandona e vorremmo provare a introdurre una nuova specie di pet, dobbiamo sapere cosa è meglio fare perché le presentazioni di gatto e cane avvengano senza difficoltà. Soltanto così potremo vederli andare d’amore e d’accordo. Non sappiamo decidere quale sia il nostro animale domestico prediletto? Ci piacciono sia i fedeli amici a quattro zampe che i felini che fanno le fusa? Possiamo adottarli entrambi: loro potranno solo esserne lieti.
Le esperienze di tanti proprietari di animali dimostrano come i nostri adorati Miao e Fido possano essere ottimi amici e compagni di avventure. Però è importante che ci sia una buona socializzazione, e un paziente e reciproco adattamento. Da parte nostra è richiesta tanta pazienza, ma verremo ricompensati.
L’evoluzione di gatto e cane
La storia evolutiva dei due pet più diffusi al mondo è estremamente differente: i cani sono caniformi, stessa famiglia dei lupi, degli orsi e dei trichechi, per intendersi. Fra di loro quindi, è inevitabile, c’è una compatibilità e una somiglianza maggiore.
Il gatti invece sono feliformi, e dunque è più simile alla pantera, al leopardo, al puma. Andrebbe d’accordissimo con loro, almeno sulla carta. Ecco allora che la convivenza fra un gatto e un cane, soprattutto durante le prime settimane di vita, va guidata e incoraggiata.
Specie diverse, ma non troppo
I caniformi accompagnano noi bipedi ormai da migliaia di anni. I lupi meno aggressivi e relativamente mansueti si sono accoppiati, dando vita al cane come lo conosciamo oggi. Colui che riesce a dimostrare una fedeltà e un affetto incondizionati, davvero straordinari.
Lo stesso è accaduto con i gatti selvatici, alcune precisazioni però sono necessarie: è stato il felino a cercare l’uomo e si è unito a lui spontaneamente. I topolini e i parassiti di cui erano pieni le dispense e gli stipetti rappresentavano delle vere e proprie leccornie per le nostre palle di pelo; presto noi umani, però, ci siamo accorti che poteva darci e trasmettere molto di più del semplice servizio di derattizzazione. Da qui l’addomesticamento del nostro adorato Miao.
Il linguaggio del corpo di Micio e Bau
Mentre lo scodinzolio del cane esprime affabilità, la coda sferzante del gatto ci indica uno stato d’animo aggressivo. Lo stesso vale per la famosa coda a scovolino, spesso associata alla schiena inarcata: un felino che rizza la coda e la dirige verso l‘alto, vuole mostrarsi più grande e temibile e sta reagendo a una possibile minaccia, esattamente come per Fido puntare qualcuno vuole comunicare dominanza. I felini lo percepiscono come insopportabile. Invece una strizzatina d’occhi segnala che la palla di pelo vuole essere amichevoie.
Gatto e cane (e essere umano) possono andare d’accordo con il superamento di qualche ostacolo iniziale, proprio perché alcuni segnali possono essere fraintesi o ignorati. La socializzazione ha delle ripercussioni importanti sul linguaggio del corpo, insomma.
L’uomo può interpretare come amichevole lo scondinzolio del cane (ma non sempre), e differenziarlo dalla frustata piccata della coda del gatto; i gatti però reagiscono istintivamente, e imparare le maniere di comunicare di specie non vicine alla loro non è facilissimo.
Il nostro adorato Fido ha una mimica del viso mirata e semplice da interpretare, il volto del felino è più statico: comunica maggiormente con i movimenti della coda, degli occhi e delle orecchie. È possibile quindi che siano degli eterni, si fa per dire, incompresi.
Di solito i gatti miagolano quando comunicano con noi bipedi, per una chiacchierata con i propri simili non ricorrono ai suoni, o comunque sono estremamente differenti rispetto al miagolio al quale siamo abituati noi.
Non di poco conto è la differenza di dimensioni: in media il cane è molto più grande del felino (ovviamente il Maine Coon è un’eccezione). Una leccata amichevole o una leggera zampata per invitare al gioco viene subito letta da Miao come un tentativo di attaccare. Niente paura, però, si tratta di comprendersi e accettarsi a vicenda.
Qualche consiglio utile
Gatto e cane devono solo prendere le misure, nulla di più. I migliori amici dell’uomo, generalmente, sono più gestibili e obbedienti, di conseguenza è bene fissare prima delle regole rigide per loro. I gatti sono più indipendenti e la loro natura è più selvatica, ma attenzione a non dare credito a una serie di falsi miti su gatti e cani: vogliono ricevere e donare amore anche loro, non sono insensibili e indifferenti.
Di contro far comprendere ai felini che Fido non è né pericoloso né ostile spesso è più complesso, ma anche il gatto più indipendente e solitario può apprendere cosa voglia dire socializzare. È utile premiare ogni suo contatto con il cane e a accompagnarlo con un bocconcino gustoso a mo’ di premio.
Per far vivere insieme questi due animali in appartamento, prima di tutto, è bene che abbia ognuno un proprio territorio di appartenenza e la possibilità di usarlo come rifugio. La cosa più facile spesso e volentieri è dividerli, visto che i primi giorni si deve evitare il contatto.
Poco alla volta, sposteremo le coperte e i giochi da una stanza all’altra e scambieremo i cuscini: così familiarizzeranno con gli odori. Un’altra possibilità è pulire Miao con una pezza umida e poi farla annusare al cane.
La prima impressione è quella che conta
Quando si pianifica il vero e proprio contatto tra i due, è altamente auspicabile prevedere la presenza di una seconda o una terza persona pronte a intervenire in caso di necessità, ma in ogni caso deve trattarsi di gente conosciuta e che non corra il rischio di risultare minacciosa.
Di solito Miao è fisicamente più piccolo di Fido: è bene tenere quest’ultimo al guinzaglio quando si incontreranno per la prima volta. Il gatto deve sempre avere la possibilità di scappare: un tiragraffi alto, un lettino sull’armadio o una mensola sono luoghi sicuri, che la maggior parte dei cani non riesce a raggiungere.
Nelle settimane successive è bene assicurarsi che i due animali abbiano abbastanza spazio. La lettiera, per esempio, non è il posto giusto accanto a cui mettere i giochi del cane. Anche le ciotole devono essere distanti, i primi tempi è meglio farli mangiare in due momenti diversi.
Inoltre sia il cane che il gatto devono avere abbastanza tempo da condividere con noi, non devono sentirsi trascurati o messi da parte. In base all’indole e alle esperienze passate, la fase di adattamento può durare poche ore, qualche giorno oppure settimane intere. Mai arrendersi, piuttosto ricordarsi che nessuno ci insegue: più noi saremo tranquilli, più lo saranno Miao e Fido, che percepiscono le nostre emozioni.