Gatto del Bengala, cosa mangia? Una piccola guida alla sua alimentazione

È più selvatico di altri gatti e ciò influisce non solo sulla sua anatomia, ma anche sulla sua alimentazione. Ma cosa mangia un gatto del Bengala?

Il Gatto del Bengala, con il suo aspetto esotico e selvatico, da sempre attira l’attenzione di molti appassionati del mondo felino. Del resto come si potrebbe resistere a questo affascinante animale? Ma prendersi cura di un Bengala vuol dire sapere cosa mangia questo gatto.

Sebbene si tratti di un Micio molto famoso e amato, non tutti conoscono le sue particolari esigenze in fatto di alimentazione. Sapevate che, ad esempio, è molto ghiotto di carne?

Se siete tra coloro i quali non saprebbero da dove cominciare, ecco per voi una piccola guida all’alimentazione di questo Micio: scopriamo cosa mangia il Gatto del Bengala e di quali informazioni deve tener conto chi si occupa di gestire la sua dieta!

Indice

Gatto del Bengala e problemi intestinali

gatto su un tronco

Il gatto del Bengala è frutto di un incrocio tra il gatto leopardo asiatico e varie razze domestiche, come il Mau egiziano. Di conseguenza la sua natura di predatore è più spiccata rispetto ad altre razze e ciò influisce anche sulla sua alimentazione, un po’ diversa da quella dei suoi “cugini” addomesticati. Non che il Gatto del Bengala non sia un gatto domestico a tutti gli effetti – lo è, eccome! – ma è inevitabile che la parte selvatica che permane in lui abbia un peso anche in fatto di pappe e crocchette.

Come molti già sapranno, i felini sono tendenzialmente carnivori e per restare in salute devono cibarsi principalmente di carne per acquisire il giusto quantitativo di proteine animali necessario per la loro sussistenza. Altre sostanze come i carboidrati devono essere invece assunte in minima parte poiché in quantità superiori sono inutili ai fini del suo sostentamento, se non addirittura dannose.

Se questo vale per tutti i gatti è ancora più importante per il Bengala: questa razza ha infatti ereditato dai suoi antenati un tratto gastrointestinale piuttosto corto e ciò rende il suo sistema digerente automaticamente più sensibile di quello di altri felini. Un intestino troppo corto non riesce a digerire e a volte nemmeno a metabolizzare dei cibi particolarmente complessi, cosa che potrebbe provocare diarrea e altri disturbi digestivi.

Dieta BARF per gatto Bengala

gatto con un topolino in bocca

Ma quindi che cosa mangia un Gatto del Bengala? O almeno, qual è l’alimentazione più appropriata? Come sempre vi diciamo, in questi casi è bene affidarsi alle dritte e ai consigli di chi ne sa più di noi, quindi a quei professionisti del settore che si occupano di questa razza felina e sanno tutto (ma proprio tutto) in merito alla loro cura e al loro sostentamento.

Tutti gli allevatori sono concordi nell’affermare che un Bengala non può mangiare quel che capita, soprattutto se si tratta di scarti alimentari provenienti dalle nostre tavole o di cibi come latticini o alimenti che contengono carboidrati complessi e cereali di difficile elaborazione. Per via delle sue origini e della caratteristiche che ancora oggi mantiene in comune con il Gatto Leopardo asiatico, il Bengala dovrebbe alimentarsi principalmente di carni fresche e non di scatolette di cibo preconfezionate.

Il Bengala adora mangiare carne cruda, ragion per cui una dieta BARF ben strutturata potrebbe essere la scelta ideale per la sua alimentazione. Vanno bene pollo, tacchino, piccola selvaggina, manzo e anche il pesce fresco (a patto che sia ovviamente ben sfilettato e privato di ogni spina o lisca). Badate bene, però, perché non possiamo dare carne cruda al gatto a casaccio: se non vi ritenete abbastanza informati o capaci di gestire una dieta simile, chiedete consiglio a un esperto.

Migliori crocchette per gatto Bengala

gatto con gli occhi verdi

Carne cruda e BARF a parte, il Bengala può comunque assumere cibi di produzione industriale come scatolette di umido e crocchette. Ma non di certo le prime che troviamo sullo scaffale del supermercato o del negozio di animali! L’alimentazione industriale va bene, ma considerate che buona parte dei prodotti contengono quantità ridotte di proteine a vantaggio di cereali e altri carboidrati. Scegliete, dunque, con molta cura le scatolette e le crocchette da mettere nella ciotola del vostro Bengala, che abbiano valori nutrizionali adeguati e garantiscano la sua buona salute.

Esistono in commercio delle soluzioni specifiche per i gatti di questa razza, ma ciò che conta davvero è sempre la proporzione tra proteine, grassi e altre sostanze. Ricordate che, inoltre, il gatto del Bengala ha una certa tendenza ad aumentare di peso, quindi è una buona idea controllare che non ingrassi troppo ed eventualmente bilanciare meglio i suoi pasti, per evitare che diventi sovrappeso o obeso con i problemi di salute che ciò comporta.

Gatto del Bengala cosa mangia, molte persone ci hanno chiesto anche:

gatto con il naso color mattone

Che carattere ha il gatto del Bengala?

Se dovessimo descrivere con un aggettivo il gatto del Bengala, potremmo dire che è proprio divertente! Parliamo di un Micio molto attivo, curioso più di ogni altro suo simile e molto intelligente, che ama trascorrere le sue giornate esplorando il mondo che lo circonda e non disdegna trascorrere del tempo di qualità in compagnia dei propri umani del cuore. Anzi, sappiate che il Bengala vuole attenzioni e sa perfettamente come chiedervele…

Questo è il quadro generale del carattere del Bengala, un gatto che si adatta benissimo alla vita domestica ma che ha comunque bisogno di movimento, gioco e persone che gli facciano compagnia e interagiscano con lui.

Quanto vale un gatto Bengala?

Gli esemplari di Bengala non sono solo tra i più belli e affascinanti, ma anche tra i più cari di tutto il mondo dei piccoli felini domestici! Le sue origini particolari non lo rendono proprio diffusissimo in Italia, ma sappiate che da qualche tempo sono fioccati diversi allevamenti nel nostro Paese che si occupano proprio di questa bellissima razza. Il costo? Per un Bengala si possono spendere mediamente 1.500 euro, prezzo che sale in base al tipo di esemplare (da riproduzione, da esposizione) e, naturalmente, nel costo ponderate sempre le spese veterinarie, quelle relative al cibo e a tutti gli eventuali accessori da inserire in casa (alberi tiragraffi, mensole, giocattoli).

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