Gatto D’Angora e Burmese: le differenze e quale fa davvero per te
Gatto d’Angora e Burmese: ci sono alcune caratteristiche che accumunano queste due razze? Si possono confondere per peculiarità simili che contraddistinguono entrambi? Vediamo nel dettaglio analogie e differenze.
Gatto d’Angora e Burmese: cosa c’è da sapere?
Il Gatto d’Angora e il Burmese sono entrambi dei gatti conosciuti ma non famosissimi: si stanno diffondendo in modo sempre maggiore soltanto negli ultimi anni.
Che differenze ci sono fra un gatto e l’altro? Possono essere confusi a livello fisico? E il carattere come si presenta? In realtà, per un occhio ben allenato è difficile che vengano scambiati, dal momento che esteticamente hanno dei caratteri assai diversi, mentre dal punto di vista del temperamento sono analoghi ma sicuramente non uguali.
Caratteristiche fisiche a confronto
Esemplare di Gatto d’Angora, fonte: Instagram, simoneperuggio
Sia il Gatto d’Angola sia il Burmese sono entrambi felini di taglia media, con un peso che varia fra i 3 e i 5 kg massimo.
La testa del Gatto d’Angora è di dimensioni medio-grandi, sempre in proporzione col resto del corpo. Di forma allungata e dai lineamenti morbidi, è caratterizzata da nasino piccolo e un po’ schiacciato e da grandi occhi dallo sguardo profondo a forma di mandorla.
L’espressività dello sguardo e il colore profondo parlano da soli: imparare a conoscere significa anche riuscire a capire la sua comunicazione attraverso gli occhi.
Le orecchi sono grandi, larghe alla base e più strette in fondo, piene e ricoperte di pelo abbastanza. lungo.
Il manto è una caratteristica peculiare dell’Angora: tenuto semi-lungo, è morbidissimo e fitto fitto, al tatto sembra di toccare vera e propria seta. Fortunatamente, non è presente il sotto-pelo: questo impedisce la creazione di nodi.
Essendo però un mantello molto lungo, rischia comunque di sporcarsi o intrecciarsi un po’. È bene provvedere a spazzolarlo quotidianamente con le apposite spazzole per gatti, al fine di rendere migliore lo stato di benessere e di pulizia del felino stesso.
La coda è lunga, dal pelo lungo e lucente: alla vista, dà al gatto una sfumatura di eleganza assai delicata e raffinata.
Il colore del pelo varia moltissimo. Il più pregiato esemplare è quello a pelo bianco, ma possiamo trovare moltissime sfumature di colore, pur sempre ammesse dallo standard.
Il Burmese invece è leggermente diverso per alcuni aspetti. La testa è perfettamente rotonda: questo dà al fatto un’aria armoniosa, proporzionata e delicata. Le orecchie sono di media grandezza, rivolte in avanti e tenute sempre in allerta. Non presentano tantissimo pelo.
Gli occhi sono abbastanza distanti fra l’altro, dalla forma arrotondata e dallo sguardo vispo e simpatico.
Il pelo è forse la caratteristica che più distingue il Burmese dall’Angora: nel primo, infatti, il mantello è tenuto molto corto, è fine e lucido ma non rimane troppo morbido. I colori ammessi dallo standard sono sabbia, champagne, blu e grigio chiaro.
Temperamento e carattere
Cosa dobbiamo sapere invece riguardo il carattere di questo splendidi esemplari? Il Gatto d’Angora ha un carattere dolcissimo e disponibile nei confronti dell’uomo, esattamente come il Burmese.
Ciò che possiamo sottolineare, però, è un aspetto che emerge da informazioni riguardo moltissimi esemplari: il Burmese, più che un gatto, potrebbe essere quasi considerato come un cane! Come mai? Perché si affeziona in modo fin troppo morboso al suo padroncino umano, tanto da affidarsi completamente a lui in ogni momento della giornata.
Anche l’Angora è molto dedito al suo amico umano: ricerca costanti attenzioni e si lamenta o fa i dispetti qualora l’uomo non gli desse tutte le cure che richiede. Ma, bisogna ammettere che a volte ha bisogno anche lui dei suoi momenti di privacy che pretende e che devono essere assolutamente rispettati.
Per quanto l’Angola soffra moltissimo la solitudine, tanto che se vogliamo lasciarlo solo in casa, dovremmo provvedere ad abituarlo fin da piccolissimo, il Burmese lo supera di gran lunga!
Quello che si sa, addirittura, è che il Burmese è disposto anche a sopportare il guinzaglio con piacere e senza fare storie, pur di non rimanere a casa da solo senza la compagnia di nessuno.
Entrambi, comunque, sono dei gatti molti simpatici, che pur di farsi notare, sono anche disposti a mettersi “in ridicolo”. Pronti a fare suoni strani con la voce o mille acrobazie per attirare l’attenzione, pretendono di essere sempre il centro di ogni attività.
Il Gatto d’Angora, per quanto sia socievole, iper-attivo e assolutamente pronto a intrattenere il suo padroncino in qualunque momento della giornata, rimane comunque più tranquillo e calmo del Burmese.
Quest’ultimo, famoso anche per i suoni stranissimi che emette il suo miagolio, ci farà ben capire quando ha bisogno di qualcosa, anche se fosse soltanto un minimo di considerazione!. I suoi acuti sono davvero inconfondibili.
Una caratteristica comune ad entrambi? Vogliono giocare costantemente, in ogni singolo attimo della giornata. Il padroncino che sceglie uno di questi due gatti, dunque, deve essere consapevole che la loro autonomia è sì da rispettare, ma fino ad un certo punto! Pretendono tantissime attenzioni: il Burmese ancora di più dell’Angora!