Gatto con la filariosi: cosa sapere e come prendersene cura
Un gatto con la filariosi ha bisogno di cure e attenzioni particolari. Ecco quello che dobbiamo sapere per prenderci cura di Micio
Un gatto con la filariosi ha bisogno di cure e attenzioni particolari perché soffre di una malattia provocata da un temibile parassita. Si tratta di una patologia piuttosto grave che può colpire tutti gatti, a prescindere dall’età e dalla razza. Il parassita responsabile della filariosi si chiama Dirofilaria, appartiene alla famiglia dei nematodi e si trasmette tramite le punture di zanzara (in particolare la zanzara tigre).
Cos’è la filariosi e quanti tipi ne esistono?
Un gatto con la filariosi è stato sicuramente punto da una zanzara, con più probabilità da una zanzara tigre, la principale responsabile della trasmissione di questa malattia. La filariosi, detta anche filaria, può avere due diverse forme a seconda del parassita trasmesso dalla zanzara. La Dirofilaria repens provoca la filariosi cutanea, che colpisce quindi la pelle, mentre la Dirofilaria immitis provoca la filariosi cardiopolmonare, la forma più grave di questa malattia e potenzialmente letale per i nostri amati felini.
La filariosi cardiopolmonare si diffonde con facilità nelle aree geografiche paludose e lacustri, per questo se ne registrano moltissimi casi in Italia soprattutto nella Pianura Padana e nelle zone intorno al fiume Po. In realtà, però, i casi non mancano anche in altre regioni come la Toscana, le zone pianeggianti e costiere della Sardegna e alcune aree della Sicilia e della Campania.
Si tratta di una malattia piuttosto subdola oltre che pericolosa, perché talvolta il micio non manifesta subito dei sintomi ben visibili. Ciò vuol dire che potrebbero trascorrere interi mesi dal momento del contagio prima di accorgerci che Micio è malato. Ecco perché è importante conoscere la filariosi e soprattutto prevenirla.
Il gatto con la filariosi cardiopolmonare è stato punto da una zanzara comune o da una zanzara tigre che gli ha trasmesso le larve del parassita Dirofilaria immitis. Le larve, una volta entrate nell’organismo, si diffondono a poco a poco nel sistema circolatorio e, quando diventano vermi adulti, si insediano vicino al cuore e ai polmoni. Ecco perché si parla di filariosi cardiopolmonare, proprio perché al Micio vengono disturbi e problemi sia cardiaci che respiratori. Questa forma di filariosi è davvero molto grave e se non curata in tempo può provocare la morte del gatto.
Come si trasmette la filariosi?
La Dirofilaria è un parassita molto pericoloso che, una volta entrato in circolo nell’organismo, provoca danni gravi per la salute del nostro Micio. Non è possibile prevedere e bloccare il contagio perché le responsabili sono le zanzare, che pungono i soggetti in modo indiscriminato. Il contagio funziona in questo modo: una zanzara (sia comune che tigre) punge un gatto con la filariosi, risucchia il sangue in cui sono presenti le larve del parassita e, quando punge un altro micio, gliele trasmette. Ecco che queste iniziano a crescere nel suo sangue, e il ciclo ricomincia.
Questi parassiti trovano terreno fertile nel sistema circolatorio di Micio e qui si sviluppano piuttosto rapidamente, fino a raggiungere persino i 30 cm di lunghezza. Del resto sono nematodi, quelli che comunemente chiamiamo vermi tondi, e possiedono il classico aspetto dei lunghi vermetti bianchi che talvolta colpiscono l’intestino. Quando i vermi crescono si spostano fino a insinuarsi vicino al cuore e nell’arteria polmonare. L’azione della filariosi è devastante e purtroppo l’unica arma a disposizione che abbiamo per contrastarla è la prevenzione. Basti pensare che ogni micio può ospitare tantissime Dirofilarie e queste possono sopravvivere all’interno dell’organismo anche per diversi anni.
Gatto e filariosi: come prenderci cura di Micio
Come abbiamo detto in precedenza, un gatto con la filariosi non è detto che manifesti subito i sintomi della malattia. Significa perciò che se non abbiamo fatto seguire a Micio una profilassi preventiva è probabile che abbia la filaria, anche se apparentemente non sta male. I vermi impiegano diverso tempo per entrare in circolo, svilupparsi, crescere e poi insediarsi a ridosso di cuore e polmoni. Purtroppo i sintomi veri e propri della malattia arrivano quando già l’infestazione ha raggiunto un alto grado di diffusione.
Per questo motivo è davvero molto importante che, specialmente nelle zone che abbiamo citato prima, tutti i gatti seguano dei trattamenti preventivi per evitare il contagio della malattia. Possiamo anche chiedere al veterinario di eseguire periodicamente dei test per appurare se vi siano questi parassiti in circolo nel suo organismo. Si tratta di un test molto semplice e che non dà alcun fastidio al gatto, costa pochissimo e ci consente di evitare che Micio stia molto male e che rischi la sua vita!
Se dal test emerge che il gatto ha la filariosi cardiopolmonare, il veterinario deve procedere subito a somministrargli il trattamento adeguato. Si tratta di una terapia adulticida che serve a uccidere i parassiti che si sono insediati nel cuore e nelle arterie polmonari. Naturalmente il trattamento dipende dalla gravità dell’infestazione, per questo è fondamentale diagnosticare la malattia nel più breve tempo possibile. Nei casi meno gravi bastano i farmaci per uccidere le Dirofilarie, ma in quelli molto più gravi spesso occorre addirittura rimuovere i parassiti chirurgicamente. Quando la malattia è a un livello così avanzato, purtroppo, c’è la possibilità che il micio non sopravviva.
Prevenzione della filariosi nel gatto: cosa sapere
Come per tutte le malattie infettive è fondamentale la prevenzione della filariosi. Non possiamo prevedere quando il micio sarà punto da una zanzara o se questa gli trasmetterà i parassiti, però possiamo agire prima usando prodotti che evitino questa spiacevole situazione. Le zanzare sono molto diffuse soprattutto in estate, perché proliferano grazie al caldo e all’umidità. Per questo dovremmo sempre utilizzare delle sostanze repellenti per questi insetti, sia sul micio che nell’ambiente in cui vive. Prevenzione significa anche curare l’ambiente domestico perciò anche in casa dobbiamo utilizzare prodotti che respingano la presenza delle zanzare. In questo modo evitiamo che “facciano il nido” tra le nostre mura.
In estate è consigliabile tenere il micio al chiuso evitando – per quanto possibile – che trascorra del tempo all’aperto e lontano dal nostro controllo. Specialmente di notte le zanzare sono più attive, quindi ricordiamo di chiudere bene porte e finestre. Un’idea è anche installare delle zanzariere, cosa che fa del bene anche a noi!
Possibili trattamenti per la filariosi
Per curare un gatto con la filariosi il veterinario si può servire di diversi trattamenti. In particolare si parla di terapia macrofilaricida o microfilaricida. La prima non è molto efficace, anzi potrebbe essere tossica per i nostri quattrozampe perché prevede l’utilizzo di due molecole (melarsomina e tiacetarsamide) che apportano più rischi che benefici. Questa terapia è sconsigliata soprattutto nei casi più gravi di filaria.
La terapia microfilaricida, invece, risulta molto più efficace nei nostri piccoli amici ed è anche sicura. In sostanza questo tipo di terapia prevede un trattamento costante che impedisca alle filarie di svilupparsi nell’organismo del gatto con delle sostanze chiamate lattoni macrociclici. Tra questi possiamo citare:
- Ivermectina, un antiparassitario piuttosto comune efficace contro numerosi vermi intestinali (tranne la tenia), per la maggior parte degli acari e anche per le pulci. Si acquista in tavolette masticabili o compresse;
- Moxidectina, un altro efficace antiparassitario che si può acquistare sotto forma di soluzione spot-on (quindi in pipette), compresse o in soluzione iniettabile;
- Selamectina, in soluzione spot-on si applica ogni mese al gatto direttamente sulla pelle, proteggendolo dalle zanzare per tutta la stagione estiva;
- Milbemicina, la base di farmaci antiparassitari utili per i vermi intestinali e polmonari ma anche per le infestazioni da pulci.
Per un risultato ottimale dovremmo usare questi trattamenti specifici da aprile a novembre, quindi durante i mesi più caldi, per gatti a partire da 8 settimane di età. Naturalmente chiediamo sempre consiglio al veterinario per scegliere la cura giusta per il nostro adorato Micio!