Gatto che si arrabbia: le cause più comuni e come evitarlo
La salute psicofisica del nostro amico a quattro zampe è una priorità. Un gatto che si arrabbia di frequente non è sereno e dobbiamo capirne le ragioni
In genere la nostra palla di pelo è un animale tranquillo ed equilibrato, ciò non toglie però – soprattutto quando è ancora piccolino – che giochi e non sappia dosare la forza.
L’aggressività si manifesta in specifici contesti. A seconda della situazione, potrebbe diventare indispensabile proteggere se stessi e gli altri: la famiglia, eventuali ospiti e anche l’arredamento.
Tralasciando la questione dolore, anche se la ferita provocata può infettarsi, il problema principale è legato alla socializzazione del nostro amico a quattro zampe. Un gatto che si arrabbia potrebbe avere qualche problema relazionale che va curato esattamente come si fa per la sua salute e la dieta di tutti i giorni.
Mania del controllo
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Perché i gatti amano le altezze? Facile, perché vogliono avere una visione privilegiata. Per gestire un gatto che si arrabbia spesso, prima di tutto, è bene mantenere il controllo. Non è mai il caso di reagire con violenza o urlando, anche se può venire istintivo farlo. La nostra palla di pelo, infatti, non ha un cervello strutturato per capire il significato della punizione.
Se notiamo un certo nervosismo e un senso di controllo su un determinato componente della famiglia, per esempio, evitiamo di toccarlo e teniamo le mani fuori dalla portata di zampe e denti. Se il nostro adorato quadrupede non si dovesse calmare, è consigliabile alzarsi e uscire dal suo raggio visivo. Leviamoci dai piedi, in sostanza.
Miao deve capire di aver sbagliato
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Immediatamente dopo un’aggressione, non dobbiamo assolutamente concedere coccole e attenzioni a un gatto che si arrabbia. È bene che capisca di avere sbagliato e che non deve più permettersi un atteggiamento simile. Se non facciamo in questo modo, il rischio è di lanciare messaggi contrastanti e che confondono.
Tuttavia lasciamo che abbia una via di fuga, altrimenti penserà di essere in trappola e l’atteggiamento difensivo non diminuirà, anzi. Sostanzialmente è meglio togliersi dalla circolazione e non concedergli cibo per almeno i 20 minuti successivi, in caso contrario rischieremmo che questo gesto venisse preso come una sorta di premio.
Il linguaggio del corpo
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Quando si parla di un gatto che si arrabbia, ancora prima di valutare i possibili rimedi, è bene capire le motivazioni che spingono il felino in questione ad adottare un comportamento a dir poco scontroso. Partiamo dal presupposto che esistono razze particolarmente gelose e schive, ma questo non vuol dire che non vada fatta un’indagine sullo stato psicologico del nostro amico a quattro zampe. C’è sempre una ragione per spiegare il suo comportamento.
Oltretutto, non dimentichiamo che il micio risponde meglio ai rinforzi positivi. Importantissimo è il linguaggio del corpo. Infatti, migliore è il legame tra bipede e quadrupede, più sarà semplice capirsi vicendevolmente.
Possiamo anche battere le mani per attirare la sua attenzione e associare il comando di negazione verbale. In alternativa, possiamo tentare di ignorarlo per almeno dieci minuti o un quarto d’ora. È una strategia che va messa in atto ogni volta che si presenta la situazione, fino a quando Miao non avrà capito.
Prevenire è meglio che curare
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Più sarà correttamente socializzato, meno si manifesterà un gatto che si arrabbia. Tra le prime cose che dobbiamo insegnargli e a non esagerare quando gioca e a non considerare il padrone di sua proprietà. Facciamo un piccolo urlo e tiriamo indietro la mano per fargli comprendere che la sessione di gioco è sospesa. Tiriamoci indietro lentamente, se no alimentiamo l’agitazione.
Se l’ambiente in cui vive tiene conto della sua presenza, non avrà motivo di cercare altrove distrazioni e motivi di divertimento. Miao è curioso e ama sperimentare: facciamo sì che possa avere sempre qualcosa con cui incanalare correttamente le proprie energie.
Quando è necessario
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Alcuni comportamenti dei gatti, anche se ci sembrano strani, sono quasi sempre naturali e legati all’istinto. Mordere e graffiare è anche una necessità che può essere assecondata in maniera meno dannosa per tutti gli attori in gioco attraverso l’utilizzo delle canne da pesca giocattolo.
Proviamo a pianificare diverse sessioni ogni giorno, che durino dai cinque ai dieci minuti. Stimoliamolo dal punto di vista mentale e facciamolo stancare fisicamente. In questo modo dimostrerà una aggressività ridotta. Importante, poi è sapere come parlare al gatto in maniera corretta.
I sintomi
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Il gatto che si arrabbia, di solito, non lo fa mai improvvisamente. Il corpo del nostro amico a quattro zampe, infatti, si prepara a fare l’agguato. Se siamo in grado di interpretare in modo giusto i suoi movimenti, possiamo evitare che continui a farlo. Dopodiché, se smette di fare le fusa, possiamo iniziare a credere che almeno non sia proprio in estasi e rilassato. Ma se il gatto fa le fusa è davvero felice?
Se i gatti rizzano il pelo e le vibrisse, da un momento all’altro attaccheranno; possono emettere anche un suono gutturale e un lamento simile a un ululato; inoltre potrebbero pure soffiare. Importante, infatti, è anche il linguaggio vocale del gatto. Le orecchie all’indietro e appiattite sulla testa o gli angoli della bocca sollevati sono chiari segnali.
E cause frequenti
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Un gatto che si arrabbia potrebbe avere avuto uno svezzamento comune ai gattini orfani o abbandonati. Potrebbe essere causa di stress e ansia nella nostra piccola palla di pelo. Anche un trasferimento o un viaggio possono destabilizzare i nostri amici a quattro zampe che sono molto abitudinari e prediligono i giorni segnati della routine.
I gatti che passano molto tempo da soli, e non sono stati preparati all’interazione con gli esseri umani o altri amici a quattro zampe, non sono molto inclini alla moderazione. Attaccano improvvisamente, ma non sono sempre consapevoli delle conseguenze.
Non tutti gli amici a quattro zampe prediligono passare il proprio tempo con i bambini, ecco perché – se vogliamo adottarne uno e introdurlo in famiglia – è meglio optare per delle razze di gatti adatti ai bambini. Lo stesso vale per gli estranei, soprattutto per loro: minaccia numero uno per i gatti che hanno problemi comportamentali.
Importante per prevenire è conoscere l’indole di Miao. Prima di spingerci nella formulazione di ipotesi, cerchiamo di entrare nell’ottica del felino. In realtà, infatti, potrebbe semplicemente reagire a una situazione di nervosismo.
In questi casi, è consigliabile ristabilire la calma e un’atmosfera tranquilla. Diminuiamo il volume del televisore e chiediamo ai bambini presenti in casa di fare i bravi, soprattutto se si trovano nel raggio di azione del gatto. Ci sono dei suoni e dei rumori che i gatti non riescono a sopportare.