Gatto che invecchia, qual è la dieta ideale?
Gatto che invecchia, dieta ideale e qualche trucco per migliorare la sua salute e la sua aspettativa di vita per un benessere quotidiano
Gatto che invecchia, dieta ideale per il principe della casa che può varcare inesorabilmente la soglia di una fase della sua esistenza più delicata e che richiede maggiori attenzioni.
A partire dall’alimentazione che dovrà risultare calibrata e attenta per assecondare le sue esigenze e necessità primarie.
Gatto che invecchia: cosa fare?
Con l’avanzare del tempo il gatto inciampa in cambiamenti radicali, sia dal punto di vista fisico che alimentare.
È il gatto che invecchia, dieta ideale per il felino di affezione, qualche idea per un animale meno interessato al cibo, ai pasti abbondanti e al movimento.
In ogni caso bisognoso di nutrimento e prodotti adatti per mantenere costante la forza, il benessere e la sua presenza mentale.
Scopriamo insieme quali sono le sue necessità durante la terza fase della sua vita, quella più delicata, lenta ma anche più fragile.
Quali i cibi più adatti per la sua salute e il suo benessere, così da garantirgli un’aspettativa di vita migliore allungando il suo percorso esistenziale.
Gatto anziano, gli alimenti più adatti
Gatto che invecchia, dieta ideale da proporre e da calibrare adeguatamente con il supporto del veterinario di fiducia.
L’esperto di sempre che potrà suggerire quali sono i cibi e le combinazioni più adatte in base alle singole esperienze e necessità.
Durante l’ultima fase della vita anche il gatto invecchia e appare più fragile e delicato, bisognoso di uno stile di vita più semplice e benefico.
Diminuiranno la voglia di correre e saltare in tandem con l’appetito, anche l’umore potrebbe subire modifiche graduali.
Per impedire che l’età diventi un ostacolo è bene affiancare il micio durante quest’ultimo tragitto della sua vita.
Avendo cura di assicurargli tutte le cure migliori e necessarie, anche a fronte di problematiche fisiche, malattie e patologie congenite.
L’alimentazione riveste un ruolo fondamentale nell’esistenza del gatto anziano, con una dieta corretta l’amico conserverà lo smalto di sempre.
Il suo peso forma, tenendo a bada le problematiche fisiche dell’età, eventuali patologie da monitorare e anche l’inevitabile deterioramento cerebrale.
Il felino nasce come carnivoro e cacciatore, per questo la carne non dovrà mai mancare dal suo menu quotidiano.
Per definire un regime alimentare corretto è bene coinvolgere il veterinario così da calibrare tutte le sostanze e le proprietà nutritive utili per il gatto.
Consigli utili e regimi personalizzati
L’età rende più complicato assimilare i nutrienti, oltre che masticare il cibo stesso. I denti perdono la loro forza, alcuni cadono e diventa più elaborato alimentarsi.
Ogni gatto dovrà contare su un regime personalizzato che tenga conto della sua età, del tipo di stile di vita quotidiano.
Ma anche e principalmente della presenza di malattie e patologie congenite o giunte proprio durante l’ultima fase della vita.
Il cibo dovrà risultare particolarmente digeribile e di alta qualità, via libera quindi alla carne e alle proteine animali.
La cui presenza dovrà risultare in percentuale maggiore senza sottoprodotti di sorta, e con una minima componente di carboidrati.
Fufi trae energia dalla carne stessa quindi i carboidrati sono del tutto superflui, inoltre è bene affidarsi ai prodotti presenti in commercio.
Di qualità alta e verificata così da garantire al gatto pasti equilibrati dedicati ai suoi bisogni di animale senior.
Durante l’acquisto andrà prestata particolare attenzione all’etichetta presente quindi alle percentuali indicate, come anticipato la carne e le proteine dovranno primeggiare sul resto.
Cibo umido e gatti anziani
Il cibo umido è sicuramente più appetibile e digeribile del secco, in particolare se l’amico presenta una masticazione difficile e con pochi denti.
Oltre a offrire una maggiore presenza di acqua così da garantire anche una buona idratazione. I gatti anziani tendono a bere molto meno, per questo è meglio agevolarli nel consumo quotidiano.
Le crocchette subiscono un processo di lavorazione particolare che gli fa perdere la quasi totalità dell’acqua presente a fronte di una maggiore percentuale di carboidrati.
Possono rientrare comunque nella dieta ma con parsimonia e con il giusto equilibrio.
Il medico potrà consigliare anche qualche integratore specifico per l’amico e suggerire qualche ricetta casalinga, da preparare occasionalmente solo per variare la dieta.
I gatti anziani sono consapevoli delle preferenze in fatto di alimenti e non è mai una buona scelta quella di cambiare abitudini e proposte in fatto di cibo.
Una modifica radicale potrebbe spingerli a rifiutare costantemente il menu peggiorando la loro condizione.
Malattie e patologie più comuni
Non è un segreto che durante la terza fase della loro vita i gatti possono rallentare il loro passo, sia dal punto di vista fisico che mentale.
In tandem con la presenza di patologie pregresse o malattie tipiche della terza età. Tra le più note possiamo imbatterci nelle cardiopatie.
Una condizione molto rara ma possibile in particolare se la dieta è povera di carne, indispensabile per il benessere del cuore, dei muscoli e della circolazione sanguigna.
L’artrosi è un altra problematica fisica molto presente, in particolare dopo il decimo anno di età ovvero quando Fufi entra nella terza fase della sua vita.
Alcune razze sono geneticamente predisposte nei confronti di problematiche articolari, altre incappano nell’artrosi solo in un secondo momento con difficoltà di movimento e dolore.
Il micio potrebbe soffrire di problemi alla vista o di malattie alla bocca, causate in particolare dalla presenza di infezioni e gengive irritate.
Come anticipato i denti potrebbero rivelarsi più fragili e cadere, con aumento di tartaro e batteri. Il cibo può aiutare a tenere a bada la problematica.
Tra le malattie più presenti possiamo individuare il diabete spesso conseguenza diretta di uno stile di vita sbagliato, troppo sedentario e ricco di cibo.
L’obesità e il diabete sono spesso accomunate, per questo il medico potrà suggerire una serie di prodotti light in grado di agevolare un’alimentazione dietetica.
In grado di tenere sotto controllo i livelli di glicemia stimolando la corretta produzione di insulina, povera di grassi ma ricca di proteine.
Anche le insufficienze renali sono molto presenti e tendono a cronicizzarsi, i reni con il tempo diventano più fragili e delicati faticando nel loro compito quotidiano.
Il processo di depurazione risulta più elaborato, complesso e la malattia, purtroppo, si palesa solo in uno stadio avanzato.
Meglio effettuare controlli periodici per valutare lo stato di salute del gatto, così da verificare la funzionalità anche della tiroide o la presenza di neoplasie.
Non molto frequenti nei gatti ma possibili, come il tumore alle mammelle, ai polmoni e al midollo. Senza dimenticare la demenza senile e l’inevitabile deterioramento del cervello.
Segni e sintomi della vecchiaia
Quando il nostro amico invecchia diventa più fragile e meno propenso al movimento, e spesso anche all’interazione.
Alcuni gatti mostrano un bisogno spiccato di cure, amore e rassicurazioni, altri preferiscono la burbera solitudine indotta dalla terza età.
Il gatto che invecchia si mostra attraverso una serie di segnali e campanelli di allarme, in particolare dal punto di vista fisico.
Sintomi che non sempre si palesano contemporaneamente, ma singolarmente e nel tempo: per questo è importante imparare a riconoscerli.
Tra i più evidenti possiamo intercettare una riduzione graduale dell’udito e della vista, un peggioramento della lucentezza del pelo.
Quest’ultimo potrebbe apparire più spento, rado e pieno di forfora oltre che ispido. Il micio potrebbe apparire meno tonico e voglioso si muoversi con articolazioni meno elastiche.
In alcuni casi potrebbe anche zoppicare con movimenti più lenti, con relativo impatto sui muscoli che risultano più svuotati e meno tonici.
Il micio potrebbe dimagrire eccessivamente evitando di proposito di cibarsi.
Il gatto anziano è un animale che preferisce sonnecchiare, che cerca il caldo e il relax e la solitudine.
Un animale che potrebbe non rispondere ai richiami con evidente confusione mentale, magari con perdita di denti e bava e scolo nasale.
È fondamentale per un gatto che invecchia una dieta ideale, che gli consenta di poter attingere a una riserva energetica costante.
Che possa assicurargli benessere e stabilità, allontanando ancora per un po’ le problematiche tipiche della sua età.
La fase finale è sempre quella più delicata della vita di un gatto, come accade per l’uomo la senilità può giungere in modo dolce o in modo aggressivo.
L’amico di una vita avrà bisogno del supporto dell’uomo, del suo aiuto e delle sue cure che non dovranno mai mancare.
Non solo dieta ma anche visite e tanto amore e pazienza.
Come aiutare un gatto anziano
Come anticipato un gatto anziano è un animale da seguire con cura, che necessita attenzioni e molta comprensione.
Per una salute migliore è indispensabile non mancare all’appuntamento con il veterinario grazie a visite più frequenti e mirate.
I controlli sono necessari, l’esperto dovrà valutare lo stato di salute sia esteriore che interiore grazie all’ausilio di esami specifici.
Consigliando cure e regimi alimentari adatti a soddisfare le necessità del quadrupede di affezione.
Per migliorare le sue aspettative di vita il proprietario dovrà captare tutti i segnali tipici della terza età e di eventuali problematiche fisiche.
Accettando con amore e pazienza tutti i cambiamenti comportamentali ed esistenziali del felino, che tenderà a muoversi e interagire di meno.
Ricercando spazi tranquilli dove riposare serenamente senza che nessuno lo possa disturbare, magari accanto al calorifero così da assecondare il suo bisogno di calore.
Gli spazi della casa andranno rivisitati in funzione dell’amico felino così da agevolare il suo passaggio traballante alla ricerca del cibo o della lettiera.
Quest’ultima dovrà risultare di facile accesso con bordi adeguati alle ridotte capacità di movimento del gatto stesso, quindi sempre pulita per impedire una proliferazione di batteri.
Non dovranno mai mancare acqua fresca sempre pulita e cibo in linea con le problematiche mediche del gatto di casa.
Evitando di versare nella ciotola alimenti destinati al consumo umano e ricchi di condimento e spezie, non certo l’ideale per il delicato sistema digerente del felino.
Anche la cuccia dovrà risultare facilmente raggiungibile e comoda così da garantirgli ore e ore di sonno e riposo, senza disturbo alcuno.
L’amico mostrerà meno interesse per il gioco e l’interazione, ma anche nei confronti delle coccole se non richieste in prima persona.
Potrebbe trascorrere il tempo borbottando o russando, o ancora fissando a lungo il vuoto senza distogliere l’attenzione.
Ma sarà la notte il momento in cui avrà bisogno del supporto umano. Il buio potrebbe confonderlo, rendendo il suo passo più incerto e l’orientamento casalingo nullo.
Potrebbe apparire confuso, smarrito e miagolare a lungo alla ricerca di aiuto. La pazienza è la soluzione migliore da mettere in campo, magari rassicurandolo con calma.
Senza spaventarlo ma accendendo la luce e parlando con un tono tranquillo e pacifico, magari allungando la mano per qualche carezza consolatoria.
Nel caso lo stato confusionale dovesse persistere è bene chiedere supporto al medico di fiducia che provvederà a effettuare tutti gli esami di rito.
Confrontandosi con il proprietario così da recuperare più informazioni possibili per una diagnosi completa e relativa cura.
E se l’amico dovesse risultare sempre meno indipendente spetterà al proprietario intervenire sostituendosi e affiancandolo nella routine quotidiana.
Ad esempio spazzolandolo e pettinandolo con cura ed estrema delicatezza, parlando con il felino in modo calmo e tranquillo così da impedire scatti di ira.
Controllando anche la lunghezza degli artigli che potrebbe risultare eccessiva, per mancanza di interesse nei confronti del tiragraffi.
Aiutandolo nell’alimentarsi magari imboccandolo, se necessario, e rendendo più golosa l’assunzione delle medicine. Con l’aiuto di qualche prelibatezza golosa.
Il gatto anziano è un animale metodico che non ama variazioni nella sua routine per questo, in caso di bisogno, il proprietario dovrà sostituirsi all’amico rispettando tutti gli appuntamenti quotidiani.
Compreso il gioco, non necessariamente dinamico ma sicuramente stimolante come ad esempio il classico filo con piuma da muovere davanti alle sue zampe.
Oppure palline e gomitoli da graffiare e piume da far pendere sopra la sua testa. Poco ma utile, il gioco mantiene vive le capacità cognitive.
E per finire è necessario spostare dal suo cammino tutto ciò che potrebbe rivelarsi pericoloso, lasciando a portata di zampa ciò che invece serve per il suo benessere.
A partire da acqua e cibo per un gatto che invecchia, scegliendo una dieta ideale per l’amico che risulti sana ma anche golosa.
Assistendolo anche durante la deambulazione nel caso le sue zampe dovessero risultare più instabili, sorreggendo i fianchi con una fascia per garantirgli un po’ di sana attività fisica quotidiana.