Gatto bruciato vivo in Veneto, l’appello del presidente regionale della LEIDAA
Dopo il macabro ritrovamento, il presidente della LEIDAA, la lega italiana per la difesa degli animalie dell'ambiente, ha fatto un sentito appello
Pensare che nel 2022 ci siano ancora persone in grado di compiere simili atrocità nei confronti degli animali fa veramente perdere qualsiasi speranza. Un gatto solo, indifeso, innocuo ed innocente ha visto la sua vita finire nel peggiore dei modi per il divertimento di un “uomo” senza coraggio ne dignità. Tutto questo è molto triste ed angosciante e ciò che è peggio è che il gatto bruciato a Torre di fine, in Veneto, non è il primo caso di maltrattamento animale segnalato in quella zona. Dopo la segnalazione rivolta alle autorità da pate di un uomo che ha trovato la carcassa, il presidente regionale della LEIDAA (lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente) ha pubblicato un appello molto sentito.
Il corpo del povero animale giaceva ancora carbonizzato in via Argine Revedoli quando i periti della LEIDAA sono arrivati sul luogo. Il presidente regionale Andrea Marin, ha pubblicato dopo la scioccante scoperto un appello carico di tristezza, nella speranza di rintracciare l’assassino. “Siamo stati informati mercoledì scorso del ritrovamento da un uomo commenta Marin un nostro volontario ha effettuato il sopralluogo che ha riscontrato la povera bestia carbonizzata. Abbiamo motivo di credere che sia stato bruciato vivo: era ancora bagnato, con molta probabilità è stato cosparso di benzina e poi dato alle fiamme”; ha commentato Marin riguardo alla vicenda.
“Di fronte a simili gesti rimane difficile trovare le parole giuste. Oltretutto non è la prima volta che accadono gesti contro gli animali nel Veneto Orientale; nei giorni scorsi ad un volatile è stata spezzata una zampa, nelle scorse settimane un cane è stato rinchiuso in un sacco. Ci preoccupa, e non poco, pensare che una persona possa fare dei gesti simili. Non è la prima volta che vengono uccisi dei gatti selvatici, in questa zona pare che un altro sia stato avvelenato. Noi seguiamo delle colonie in accordo con l’Ulss, ora ci attiveremo per seguire anche i gatti selvatici a Torre di Fine; se qualcuno ha agito in questo modo perché temeva per il proprio raccolto ha sbagliato, i gatti contribuiscono ad allontanare topi e nutrie».
L’associazione provvederà il prima possibile ad informare le forze dell’ordine; maltrattare e uccidere gli animali infatti è un reato e il colpevole verrà presto rintracciato.
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