Gatto Blu di Russia, origini: tutte le curiosità e la sua storia
Occhi verdi e profondi e un mantello da sogno: le origini del Blu di Russia sono misteriose e affascinanti, proprio come il suo aspetto unico
Un gatto dall’aspetto ammaliante ed elegante il Blu di Russia e le sue origini sono altrettanto affascinanti e avvolte nel mistero.
Senza dubbio a renderlo unico e speciale è il mantello corto e soffice di un insolito colore blu con sfumature grigie.
Splendido da guardare, il Blu di Russia non può che catturare l’attenzione di chiunque lo osservi. Scopriamo le teorie sulle sue origini particolari.
Blu di Russia, un gatto dalle origini incerte
Nel tempo sono state formulate diverse teorie sulle origini del gatto Blu di Russia, nessuna delle quali mai del tutto verificata.
Quella più accreditata afferma che questo splendido e particolare gatto giunse in Inghilterra grazie ai marinai britannici che lo portarono in patria dal porto della fredda cittadina di Arkhangelsk, in Russia.
Non abbiamo testimonianze certe che possano confermare o smentire del tutto questa teoria e l’unica “prova” della provenienza di questo gatto risiederebbe nel suo mantello.
Il Blu di Russia, infatti, è caratterizzato da un pelo corto ma spesso e fitto ragion per cui con molta probabilità la razza felina potrebbe essere originaria di un Paese freddo come la Russia.
Inoltre è stato appurato che in diverse regioni della Russia vivono tuttora dei gatti a pelo corto con la stessa colorazione del mantello del Blu di Russia. Se ne ipotizza, dunque, una parentela.
Un’altra prova a favore di questa teoria è una pubblicazione risalente al 1903 in cui la scrittrice Frances Simpson racconta che un Blu di Russia giunse in Inghilterra con una nave mercantile proveniente dalla Russia.
Secondo Frances Simpson dopo la prima “importazione” avvenuta presumibilmente nel 1860 i marinai presero l’abitudine di trasportare spesso esemplari di questa razza in patria, consentendone la diffusione.
Il gatto dei potenti Zar di Russia
Non ci volle molto prima che il Blu di Russia diventasse una vera e propria star nel Regno Unito per via del suo aspetto così insolito e particolare.
Era senza dubbio uno dei gatti più belli che esistessero sul suolo inglese e per questo motivo intorno alle sue origini nacquero numerose storie e leggende.
Una teoria che circolava nei primi anni del Novecento affermava che il Blu di Russia fosse un diretto discendente dei gatti dei potenti Zar.
A quanto pare questo gatto era uno degli ospiti d’onore alla corte di San Pietroburgo e gli Zar ne introducevano sempre nuovi esemplari.
Tra questi possiamo citare Pietro il Grande e perfino il potente e temuto Zar Nicola II ne possedeva diversi esemplari.
Un gatto tanto affascinante e regale non poteva che suscitare la curiosità dei reali inglesi e così anche la Regina Vittoria del Regno Unito iniziò a introdurlo a corte.
Blu di Russia: il riconoscimento ufficiale
Date le sue origini incerte e la somiglianza ad altri felini domestici a quel tempo più celebri e diffusi, il riconoscimento del Blu di Russia non fu una questione semplice.
Nel 1871 un esemplare di Blu di Russia fu esibito al primo show al Crystal Palace di Londra con il nome di Gatto Archangel.
Era un gatto a pelo corto con una corporatura snella e dalle foto d’epoca possiamo notare come il manto originale fosse spesso, denso, lucido e di colore silver-blue chiaro.
Ma alle esposizioni feline il Blu di Russia si ritrovava a competere con gatti di razze feline molto più conosciute e apprezzate a quel tempo.
Parliamo del British Shorthair e del Certosino francese con i quali condivideva delle caratteristiche comuni, come la colorazione blu.
Tuttavia il Blu di Russia si distingueva da queste razze feline non solo per la corporatura più snella e affusolata ma anche per la colorazione degli occhi, che nel Blu di Russia sono verdi.
Purtroppo competeva nella stessa categoria di gatti che riuscivano ad avere sempre la meglio, motivo per cui un riconoscimento ufficiale sembrava un obiettivo sempre più lontano.
Ciò fino al 1912 quando finalmente il Blu di Russia venne ufficialmente riconosciuto dalla GCCF – Governing Council of Cat Fancy e gli fu assegnata una categoria propria.
Contemporaneamente la razza sbarcò oltreoceano approdando negli Stati Uniti dove iniziò a diffondersi e ad essere apprezzata dagli appassionati.
Blu di Russia: quando rischiò di estinguersi
Il Blu di Russia ebbe un grande successo, tuttavia dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale rischiò di estinguersi.
Per questo motivo gli allevatori britannici cercarono tempestivamente una soluzione per salvare la preziosa razza felina mediante alcuni incroci mirati.
Inizialmente incrociarono il Blu di Russia con il Siamese Blue Point, ottenendo però dei gatti un po’ diversi rispetto agli originali, più esili ma dello stesso colore.
Il passo successivo allora fu quello di creare incroci mirati attraverso cui ottenere degli esemplari più robusti e resistenti, più simili possibile all’originale.
Negli Stati Uniti il Blu di Russia ha avuto un destino un po’ diverso e gli allevatori si impegnarono a salvare la razza, ma con altre priorità.
Privilegiarono incroci che gli consentissero di ottenere esemplari sinuosi ed eleganti ma che si discostavano molto dall’aspetto originale del Blu di Russia.
Il Blu di Russia americano, infatti, ha una testa cuneiforme e le orecchie più grandi con un’attaccatura bassa. Il mantello resta, comunque, la sua peculiarità.