Gatto adulto, peso ideale: quando è normopeso, quando sottopeso e quando obeso
Determinare se il proprio gatto pesi troppo, troppo poco o se rientri nella norma può non essere molto semplice. Proveremo a spiegarvelo qui.
Ci sono tanti criteri di cui dobbiamo tenere conto quando dobbiamo calcolare il nostro peso ideale, e un discorso simile vale anche per quello del nostro gatto adulto. Tenere sotto controllo il peso del micio significa in un certo senso monitorare anche il suo stato di salute ed è certamente un compito che ci spetta svolgere quando ci prendiamo cura di lui. Per questa ragione proveremo in questo articolo a fornirvi tutte le informazioni che potrebbero servirvi per assicurarvi che Miao non sia sottopeso o sovrappeso.
Alimentazione e salute vanno di pari passo
Chiunque abbia con sé uno o più gatti dovrebbe sapere bene che tra le cure a cui questi animali hanno diritto rientra anche una alimentazione sana ed equilibrata in ogni momento della loro vita. Alcune persone sono convinte che la fascia di età da tenere particolarmente in considerazione da questo punto di vista sia quella compresa nel primo anno e mezzo di vita di un cucciolo, e in effetti il tipo di dieta che facciamo seguire a dei gattini determinerà in gran parte il modo in cui essi cresceranno.
Ciò tuttavia non significhi che il gatto adulto non necessiti di attenzioni particolari da parte nostra, o che sia lecito per noi “abbassare la guardia” ed essere più indulgenti nei suoi confronti quando si tratta di cosa dargli da mangiare e in quali quantità: il fatto che Micio adesso sia più grande e abbia consolidato determinate abitudini (alimentari e non) non deve farci automaticamente pensare che sia ormai immune ad aumenti o cali di peso non sani e a problemi di salute più o meno dipendenti dalla sua alimentazione. Tutt’altro!
E com’è facile intuire, uno dei metodi più semplici ed efficaci per monitorare costantemente lo stato di salute di un gatto in relazione alla dieta che segue consiste proprio nel prendere nota del suo peso a intervalli regolari e analizzarne eventuali variazioni, soprattutto se si verificano in intervalli di tempo piuttosto brevi: un risultato di questo tipo potrebbe far pensare alla presenza di qualche disturbo, del quale bisognerebbe avvertire un veterinario. Una operazione ulteriore che molti eseguono è poi quella di confrontare il peso del proprio gatto con quello che in teoria è considerato il peso ideale di un gatto adulto.
Il peso del gatto e altri aspetti da considerare
In realtà l’espressione “peso ideale” non aiuta molto, poiché si riferisce a statistiche troppo superficiali rispetto al “peso reale” di un gatto, e che non possono tenere conto di tutti i fattori che contribuiscono a farci capire se Miao sia normopeso oppure no. Tali fattori comprendono:
- Età: ci concentriamo qui su un gatto adulto, ma un gatto che ha appena completato la crescita può avere un peso molto diverso da uno che si appresta a diventare anziano.
- Sesso: le femmine tendono in genere a pesare un po’ meno rispetto ai maschi; il peso medio di un gatto Siamese maschio va dai 5 ai 7 kg, ma una femmina di Siamese di 7 kg verrebbe probabilmente considerata sovrappeso.
- Razza: esiste una grande varietà di razze feline, ognuna delle quali rientra in una taglia ben precisa e presenta delle caratteristiche fisiche anche molto diverse. Un maschio normopeso di Siamese peserà sempre molto meno di un maschio di Ragdoll o Maine Coon. E anche volendo tener conto del peso medio riportato per ognuna delle razze attualmente (ri)conosciute, esso non vale per i milioni di gatti di razza mista.
Vi sono poi degli aspetti più particolari che variano da un esemplare all’altro, come ad esempio il tipo di ossatura e muscolatura che presenta, il suo essere o meno sterilizzato, la quantità di attività fisica che tende a svolgere, la presenza o meno di malattie croniche che influiscono sul suo peso. Ci teniamo spesso a evidenziare come ogni gatto sia un individuo a sé, e questo non riguarda solo la sua personalità e il suo comportamento ma anche e soprattutto il suo aspetto fisico, anche a parità di età, sesso e razza.
Il vostro veterinario, conoscendo a dovere tutto quello che c’è da sapere sul micio in questione, si concentrerà più che altro su quello che in inglese è chiamato Body Condition Score (BCS), ossia Punteggio di Condizione Corporea, per determinare se il suo peso sia corretto in base a tutte le caratteristiche che presenta. Ovviamente questo non annulla assolutamente l’utilità di pesare il gatto regolarmente: si tratta di dati utilissimi di cui lo stesso veterinario potrà tenere conto per ulteriori considerazioni.
Se comunque siete desiderosi di capire a che fascia di peso appartenga il vostro amico a quattro zampe senza necessariamente consultare il medico, un’operazione parallela alla semplice pesatura sulla bilancia consiste nel tastare delicatamente il suo torso e cercare di “sentire” o anche contare le sue costole: se le sentite ma non sono visibili (il manto potrebbe comunque ingannare) il gatto rientra nel suo peso forma; se sentite le costole ma non riuscite a contarle, potrebbe essere sovrappeso; se non le sentite, è probabile che sia obeso.
Se il gatto è sottopeso
Ovviamente può anche verificarsi una situazione opposta: un gatto sottopeso apparirà smagrito già alla vista, sia costole che vertebre saranno ben visibili e pronunciate e lo stomaco quasi per nulla sporgente. Non si tratta assolutamente di una condizione sana, e dovremmo fare quindi il possibile per rimediare e farlo aumentare di peso.
Un gatto adulto che gode di buona salute e segue una dieta regolare tende a mantenere la stessa forma fisica nel corso di diversi anni. Se vi accorgete che perde peso nel giro di poco tempo è molto probabile che qualcosa non vada con la sua salute, e dovrete quindi portarlo da un veterinario per un controllo completo.
I disturbi più comuni che contribuiscono a far perdere il peso a un gatto adulto sono:
- Malattie gastrointestinali: gastroenterite, diarrea, costipazione, pancreatite sono tutte molto comuni nei gatti; se alcune di esse possono essere curate in pochi giorni, altre possono richiedere terapie a lungo termine o addirittura sottintendere la presenza di altri disturbi.
- Parassiti: vermi (ascaridi, anchilostomi, tenia) o microorganismi (coccidi, giardia) che si annidano nelle pareti intestinali del gatto gli sottraggono le sostanze nutritive che assume con il cibo, inducendo un dimagrimento anche molto pesante.
- Problemi ai denti: se Miao ha problemi ai denti o alle gengive, mangiare gli farà male e quindi eviterà di farlo, cominciando a perdere peso.
- Diabete felino e ipertiroidismo: più comuni nei gatti anziani, possono manifestarsi anche negli adulti causando in entrambi i casi aumento di sete e appetito e perdita di peso.
- Cancro: i tumori gastrointestinali possono causare estremo dimagrimento.
Se il veterinario determina che in effetti il vostro gatto è affetto da uno di questi disturbi, sarà lui a formulare la dieta più adatta per lui insieme a una terapia adeguata per farlo stare meglio. Va detto però che un cambio di dieta è assolutamente d’obbligo anche per un gatto “sano” ma evidentemente denutrito.
Se il gatto è sovrappeso
Molto più comune, ma non necessariamente più rassicurante, è il caso di un gatto che ha messo su qualche chilo di troppo. Statisticamente sono i gatti indoor, a pelo corto, maschi, dai 5 ai 10 anni di età, che sono stati sterilizzati e svolgono poca attività fisica a rientrare in questa categoria, ma anche quelli che non seguono una dieta rigorosa e ai quali viene dato da mangiare più cibo rispetto alle dosi consigliate.
Ricordate che il passo dal sovrappeso all’obesità è piuttosto breve, e che un gatto obeso è soggetto molto più di altri a malattie cardiovascolari, diabete, problemi articolari e molti altri disturbi che influenzeranno negativamente la qualità della sua vita. Cercate quindi di porre rimedio a questa situazione incoraggiando l’esercizio fisico il più possibile e prestate maggiore attenzione alla sua dieta, possibilmente affidandovi alla competenza di un esperto.