Il gattino riconosce il suo papà? Piccola guida alla famiglia felina
Ecco la risposta alla domanda se il gattino riconosce il papà ed eventualmente come avviene il riconoscimento e quali sensi usano
In molti si chiedono se un gattino riconosce il papà; tale domanda deriva dal fatto che ci sia certezza sul fatto che i cuccioli riconoscano la propria madre, ma non vi è assoluta certezza sul riconoscimento del padre.
Ecco quindi la risposta a tale domanda e le motivazioni che si nascondono dietro la relativa risposta.
Il gatto sa chi è il proprio padre?
Alla domanda se un gattino riconosce il papà è possibile rispondere con una risposta del tutto negativa; gli studi condotti fino ad ora infatti non hanno dato esito positivo. Alcuni studiosi dell’Università di Bristol, in Regno Unito, hanno appurato che la maggior parte degli animali non ha nessun modo di ricordare il proprio albero genealogico, soprattutto se riguarda la parte maschile.
La motivazione però risulta particolarmente ovvia perché la maggior parte dei cuccioli sono trovatelli o sono adottati da rifugi o gattili. Tuttavia un’altra motivazione per cui il gattino non riconosce il papà è data dal fatto che i gattini vengono generalmente cresciuti dalle mamme gatto e non dai papà.
Questo è comprovato perfino nelle colonie feline che sono gestite in cooperazione da tutte le femmine gatto, sia madri che nonne; sono loro che si occupano della prole e di tutti i loro bisogni. È parecchio raro infatti che un gatto maschio si occupi dei cuccioli e per tale motivo la figura paterna spesso non viene riconosciuta dai cuccioli.
E dopo che il gattino viene adottato?
Appurato che alla domanda se un gattino riconosce il papà si deve per forza rispondere in maniera negativa, è normale chiedersi se il ricordo della madre sbiadisce successivamente all’adozione. La stessa equipe ha condotto ulteriori studi che asseriscono che anche il ricordo della madre tende a venire meno, una volta che il cucciolo viene adottato da una famiglia umana.
Certi gatti infatti non riescono minimamente a ricordare la propria madre, soprattutto quando questi diventano adulti; tuttavia è anche vero che gli stessi gatti possono non restare indifferenti ad un eventuale incontro con un membro della propria famiglia. Infatti anche se non vi è un riconoscimento visivo, vi è comunque l’alta possibilità che ci sia un riconoscimento olfattivo. L’odore infatti tende a rimanere impresso nella memoria dei gatti a tal punto da essere in grado non solo di riconoscere la madre, ma anche i fratellini; tale fenomeno di riconoscimento prende infatti il nome di “associazione primaria” di cui sono dotati molti esseri viventi.
Il gatto maschio uccide i cuccioli?
Spesso si sente dire che il gatto maschio tende ad uccidere i cuccioli, sia propri che altrui, otre al fatto che è risaputo che non contribuiscono alla crescita della propria prole. Alcuni studiosi per rispondere a tale domanda hanno osservato il comportamento di diversi gatti di sesso maschile e come si comportano con i cuccioli; è stato osservato infatti che spesso è possibile che un gatto maschio uccida i cuccioli, ma spesso ciò avviene se i cuccioli non sono i propri. La spiegazione a tale comportamento, che per gli uomini, può risultare anche barbaro, risiede nell’istinto primario.
Nei giorni più difficili dei felini i gatti maschi uccidevano i cuccioli di altri gatti per cercare di ammortizzare la rivalità che consisteva nella diffusione dei geni. Tuttavia sempre gli stessi studiosi hanno scoperto che non tutti i gatti maschio uccidono i cuccioli, anzi alcuni di questi gatti maschio sono coinvolti nella crescita dei cuccioli stessi. Il coinvolgimento ovviamente non è come quello che la madre ha con i propri cuccioli; il padre infatti tenderà a fare la propria parte, pulendo e giocando con i cuccioli.
Famiglia di gatti in casa
Una volta aver risposto alla domanda se il gattino riconosce il papà e aver compreso le motivazioni che risiedono dietro questa risposta, è normale preoccuparsi se in casa si ha un’intera famiglia di gatti. La preoccupazione inoltre aumenta nel caso in cui la gatta ha appena partorito; quindi alla luce di ciò, è normale chiedersi come ci si debba comportare e cosa è possibile fare in merito.
Quando i cuccioli nascono è consigliabile evitare che il padre si avvicini ai cuccioli, soprattutto durante le prime settimane di vita; nel caso in cui vi doveste rendere conto che il padre stesso mostra sintomi di istinto paterno, è possibile presentargli i propri cuccioli. Tuttavia è importante che gli incontri avvengano in maniera graduale, ma devono necessariamente cominciare non prima delle sei o otto settimane di vita dei cuccioli. Gli incontri però devono essere controllati e supervisionati da voi per essere pronti a dividerlo dai cuccioli, se questo manifesta chiari segni di aggressività.
Nel caso in cui dovessero manifestarsi questi segnali nel papà gatto è consigliabile non solo separare i cuccioli, ma evitare che questo possa incontrarli nuovamente, almeno finché non si calmano le acque. I gattini in questo modo, non solo saranno protetti dalla madre, ma tenderanno a non essere spaventati e a non mostrare segni di ostilità.
E la madre riconosce i propri cuccioli?
Una volta aver risposto alla domanda se un gattino riconosce il papà è normale chiedersi se la mamma gatto riconosce i propri cuccioli, una volta che avviene la separazione e l’adozione da parte di una famiglia umana. Normalmente il distacco tra una madre e i suoi cuccioli avviene intorno alla dodicesima settimana di vita dei cuccioli; fino a quel momento la madre e i cuccioli trascorreranno tutto il loro tempo insieme.
Ma una volta che avviene la separazione, la madre sarà in grado di riconoscere la propria prole se dovesse incontrarli? La risposta a tale domanda tendenzialmente è negativa, infatti non appena i cuccioli vanno via dal proprio nido, tendono a raccogliere e ricordare gli odori di nuovi ambienti. Come accennato poco sopra i gatti si riconoscono attraverso gli odori, ma nel caso in cui questi odori non dovessero essere riconosciuti, avverrebbe anche un mancato riconoscimenti dei restanti membri della stessa famiglia.
Questo può avvenire anche poche settimane dopo il distacco; il distacco inoltre non è privo di stress, sia per la madre che per i cuccioli, per questo è pure sconsigliato ricongiungerli, una volta separati. Quando però si decide di mantenere con sé sia la madre che i cuccioli è possibile assistere ad un comportamento che spesso molti non credono possa accadere.
La madre tenderà quasi sempre a sostenere la propria prole, anche se formata da gatti ormai adulti e cercherà sempre di garantire loro del cibo e non solo! Le mamme gatto tendenzialmente cercheranno di essere perfino presenti durante le toelettature dei propri gatti, ricoprendoli di coccole e di fusa.
Conclusione
In definita ecco la risposta alla domanda se il gattino riconosce il papà o meno e se questi influisce o meno nella vita dei cuccioli. Per qualsiasi altra informazione è altamente consigliabile chiedere il parere di un esperto; questo può essere non solo il veterinario, ma anche il comportamentista. È bene infine precisare che conoscere in modo dettagliato i vari comportamenti felini e le sue eventualità è necessario per garantire la sopravvivenza dei cuccioli. Spesso alcuni comportamenti assunti dagli amici a quattro zampe risultano incomprensibili per gli uomini, ma dietro si celano altre ragioni che riguardano il mondo animale. Tuttavia risulta comunque importante capire cosa è necessario fare e come muoversi per garantire ai vostri cuccioli una vita sana e lunga.