Gattino, quando inizia a camminare? Primi passi e come seguirlo
Prendere un cucciolo di felino significa fare un atto di grande responsabilità. Dobbiamo prendercene cura e dargli tutte le attenzioni che merita. Ma il gattino quando inizia a camminare? Noi potremmo seguire gradualmente e aiutarlo a fare i primi passi. Vediamo qualche dettaglio.
Piccolo felino: fasi della crescita
I gattini molto piccoli hanno sempre bisogno di qualche aiuto. Sicuramente che sia la mamma o che siamo noi, il cucciolo di felino necessita di tantissime attenzioni, proprio come un neonato. I genitori devono dunque essere pronti a quest’avventura e dargli la possibilità di crescere gradualmente e in salute.
Le prime fasi della sua vita sono fondamentali per dargli la possibilità di essere felice, di crescere sano e di avere un approccio al mondo quanto più possibile buono e fruttifero. Il nostro ruolo è importante perché noi gli faremo da genitori, potremo aiutarlo nel percorso di crescita e fargli scoprire tutte le cose del mondo. Il punto su cui soffermarsi è: quando sarà indipendente? Un gattino quando inizia a camminare? Quando inizia a mangiare in autonomia? Andiamo per gradi.
Durante i primi giorni di vita il nostro piccolo amico svilupperà pian piano tutto quello che gli sarà necessario per vivere e combattere nel mondo in cui dovrà vivere. Appena nati, i gattini non hanno nemmeno i denti, come esattamente succede per un neonato, sono sordi e praticamente ciechi. Gli occhi sono semichiusi e resteranno tali per almeno i primi 10 giorni di vita. Questo è un fattore determinante per lo sviluppo del suo stare bene: se nascono direttamente con gli occhi aperti, questo potrebbe non essere buon segno.
Pian piano svilupperanno in modo sempre più preciso e specifico tutti i sensi, in modo graduale e assolutamente lento: ci vuole tempo per fare in modo che il gattino approcci al mondo a dovere.
Ma il gattino quando inizia a camminare? Questo è un elemento importantissimo perché implica che riuscirà a tenersi in piedi e acquisire la libertà di muoversi in autonomia. Prima di questo però, bisognerà sviluppare tutto il resto!
Dei sensi, il primo a svilupparsi in modo assolutamente chiaro ed evidente è il tatto: dal momento che il cucciolo ha un istinto felino incredibilmente precoce e perspicace, la percezione dello spazio intorno sarà il primo passo verso una crescita.
I riflessi posturali, infatti, saranno compresi fin da subito e daranno al cucciolo la possibilità di orientarsi ed equilibrarsi. Le zampette con i cuscinetti impareranno a muoversi e svilupparsi fino al momento in cui non saranno abbastanza forti da farlo reggere in piedi. Così imparerà a muoversi del tutto. Questo gattino allora quando inizia a camminare? Ora? Non ancora.
L’olfatto, altro senso assolutamente necessario per la vita del gattino, sarà al suo culmine dello sviluppo verso la terza settimana. In realtà, esso permette già al gattino appena nato di percepire un odore fondamentale: quello del latte materno, o di qualunque altro cibo in assenza della mamma!
Passiamo ora all’udito: all’età di circa 4 settimane finalmente si progredirà del tutto il sensore uditivo: ma attenzione, non che prima non ci fosse! Già a meno di una settimana, dal quinto giorno di vita, questo senso particolarmente importante per il gattino gli permetterà di cogliere qualche suono. Ce ne possiamo accorgere perché il piccolo felino si renderà conto dei rumori che si sentono intorno a lui.
Per quanto riguarda il gusto? Questo progredirà pian piano: dai 10 giorni in poi si può affermare che sia completamente sviluppato. Non che prima non ci fosse, anzi! Fin da subito, dai primi momenti della sua vita, il cucciolo di gattino si renderà conto del sapore del latte o del cibo che manderà giù. Però è una percezione minima: quella piena e totale si avrà soltanto al decimo giorno di vita.
La vista è l’ultima cosa che si potenzia: i gattini generalmente terranno gli occhi semichiusi o chiusi del tutto fino ALMENO al dodicesimo/quattordicesimo giorno di vita.
La visibilità inizialmente gli permette di percepire appena quello che succede intorno. Al compimento del primo mese il piccolo riuscirà ad aprire gli occhi del tutto e acquisirà le capacità di capire lo spazio, la dimensione, di vedere il luogo in cui si trova e inserirsi nel contesto.
I suoi primi 15 giorni dunque non sono molto impegnativi. Lui passerà le sue intere giornate a dormire e mangiare, sentendo il calore della mamma con la quale inizierà a fare qualche fusa in segno di affetto e amore.
Il piccolo berrà il latte della mamma o quello artificiale che gli viene proposto: fino ai due mesi di vita non sarà possibile dargli cibi consistenti in quanto i suoi denti non saranno del tutto sviluppati fino a questo momento per masticare.
L’allattamento è il momento più difficile ma anche di formazione maggiore. Fino alle 3-4 settimane è la mamma a provvedere al tutto: sveglia i suoi piccini e li fa mangiare. Poi saranno i gattini pian piano a richiedere il latte, quando ne sentiranno la necessità e impareranno anche a distinguere per bene il gusto. Dalle 2 alle 3 settimane il gattino inizierà a mettere i denti e questo lo porterà ad avere ancora più stimolo nel mangiare.
Il primo mese di vita dunque non è molto emozionante per i gattini: loro passano la maggior parte del tempo a dormire, mangiare e appena un po’ a giocare. Iniziando a percepire pian piano lo spazio e l’ambiente, vedremo come i piccoli avranno i primi stimoli di movimenti. Capiscono gli oggetti che si spostano, si impegnano per cercare di acchiappare tutto quello che gli vola o gli si muove vicino, con difficoltà perché ancora non sono del tutto padroni del loro corpo.
La mamma, o i fratellini se presenti, saranno i primi esemplari con cui il cucciolo avrà un contatto: con loro dovrà giocare, mangiare, da loro e con loro imparerà tanto, forse tutto quello che serve alla vita. I primi istinti da predatore, da cacciatore li avrà con la sua famiglia: dalla lotta al gioco con i fratellini e con la mamma imparerà a difendersi e ad “attaccare”.
Oltre a questo però, il movimento? Un gattino quando inizia a camminare? Quando sarà abbastanza pronto da mettere a terra le zampette e cominciare a fare i primi passi? Vediamo più nel dettaglio.
Gattino: quando inizia a camminare?
Fin ad ora abbiamo parlato delle prime fasi della crescita di un cucciolo di felino. Adesso passiamo al fattore più importante che gli permette di vivere tranquillamente e essere autonomi: il movimento! Un gattino quando inizia a camminare? Come fa? Chi glielo insegna? Quando sente lo stimolo di cavarsela da solo e cominciare ad esplorare il mondo? Vediamo qualche dettaglio.
Nelle prime settimane, generalmente, il cucciolo di felino non riesce a tenersi troppo stabilmente sulle zampe. Il primo approccio che avrà al movimento sarà quello di strisciare, in quanto sentirà da subito l’esigenza di spostarsi, anche se non riesce.
Metterà molta fatica nel farlo perché si rende conto di non essere abbastanza forte per tenersi in equilibrio e avere la possibilità di spostarsi liberamente dove vuole. Tutti questi sforzi lo stancheranno a tal punto che poi vorrà solo mangiare e dormire. Anche se il suo istinto di sopravvivenza e indole da predatore lo spingono a voler fare assolutamente qualcosa, il gattino in tenerissima età è ben consapevole che dovrà aspettare ancora un po’. La libertà di movimento, di gioco e di caccia saranno premiate col tempo.
Circa intorno ai 20 giorni però qualcosa svolta la vita dei piccoli: prenderanno forma le zampette, diventeranno più forti e saranno in grado di reggere il peso del loro corpo. All’inizio l’equilibrio sarà assai precario, come succede da ogni cucciolo, le zampe non saranno stabilissime, anzi traballanti e barcollanti, ma pian piano tutto si sistemerà.
In questo momento, circa alla terza settimana, riuscirà a percorrere, pur con qualche difficoltà, lunghe distanze in autonomia: questo gli darà la giusta carica per affrontare ogni giornate! È un’occasione importante, fra l’altro, perché comincerà anche il periodo dello svezzamento! Da ora in poi, lui sarà più o meno in grado di mangiare da solo e di conseguenza di fare i bisogni. Per compiere tutto ciò, è obbligatorio saper camminare: il tutto, con la dovuta, sarà pienamente sviluppato per necessità.
Arrivati al primo mese di vita, infatti, il felino cucciolo sarà perfettamente in grado di muoversi da solo e spostarsi dalla cuccetta o dal luogo dove generalmente dorme e mangia. Farlo crescere, quando possibile, con la mamma e con i fratellini è essenziale perché gli permetterà di sviluppare tutte le sue caratteristiche necessarie al sostentamento della vita.
I primi passi fatti insieme ai suoi simili lo aiuteranno a percepire ogni singolo dettaglio dell’imparare a camminare. Vedere anche come cammina la mamma, come muove e mette le zampe una dietro l’altra, sarà di aiuto! Il gattino così è spronato a imitare la mamma in ogni sua azione (non solo nel movimento!) e così facendo imparerà a sua volta ogni segreto del mondo.
Il gattino, quando inizia a camminare ha già evoluto perfettamente il sistema motorio? Ovviamente no, per avere un completo sviluppo bisognerà aspettare almeno il terzo mese di vita. Questo non significa, però, che prima di tale momento il cucciolo non si perfettamente in grado di camminare: anzi! Lui inizierà a rincorrere, con la dovuta calma, ogni oggetto in movimento, i suoi fratellini, la sua mamma, un insetto volante.
Gli stimoli lo aiuteranno di sicuro a essere autonomo e reggersi sempre di più e sempre meglio sulle zampette! Tutto quello che un gattino deve imparare sulla sua vita, lo osserva dalla mamma. Lei, con amore e passione sarà perfettamente in grado di mostrargli tutto quello che c’è da sapere per affrontare il mondo e la vita.
La mente del gatto spesso funziona per associazioni: vedere che la sua mamma o i suoi fratellini fanno qualcosa lo spingerà a imitare perfettamente quelle azioni. Così facendo, non solo si sentirà alla loro altezza ma svilupperà anche fiducia in sé stesso, qualora riuscisse nell’impresa.
Le zampette si sviluppano pian piano, la forza e la resistenza necessitano di tempo per consolidarsi. Il gattino, per quanto abbia voglia di correre, camminare e sentirsi libero, ha altrettanto bisogno di essere sicuro di non cadere. Così, dalla terza settimana in poi e con la dovuta calma e pazienza, il cucciolo imparerà a reggersi sulle zampe. Questo avverrà in modo sempre più stabile, fino a fargli acquisire perfetta autonomia di movimento al terzo mese circa.
Stargli dietro e osservare ogni sua mossa è importante perché anche noi padroncini ricopriamo un ruolo fondamentale nella sua crescita. Oltre al modello della mamma, lui dovrà fidarsi di noi e capire che non siamo una minaccia. Se fin da piccolissimo lo seguiremo nei movimenti e nell’approccio con il mondo, l’amicizia è assicurata!
Quando il gattino inizia a camminare, sentirà l’esigenza di farlo sempre perché si rende conto di quanto sia bello poter muoversi liberamente e fare tutto ciò che vuole. La mamma è fondamentale perché sarà lei ad insegnargli il pericolo, a fargli capire che correre e rincorrere oggetti, insetti, qualunque cosa si muova, è divertente. Ma attenzione: può anche diventare pericoloso!
L’istinto di camminare, di mettere una zampa dietro l’altra è assolutamente naturale. Quando il cucciolo inizierà a crescere e sviluppare i muscoli al punto giusto, sentirà da solo la necessità di farlo. La mamma-gatto lo aiuterà in questo, gli darà i segnali giusti per rendersi conto di come muovere le zampe. Noi potremmo aiutarlo e seguirlo, cercando di cogliere un eventuale pericolo e salvarlo in tempo. Ma, nello sviluppo del movimento in sé, poco potremo fare!
Non scordiamoci che il gatto è un predatore, un ottimo felino sempre pronto a balzare qua e là per rincorrere le sue prede, per divertirsi o semplicemente per prendere coscienza e possesso del territorio. L’istinto lo porta dunque da subito a muoversi, facendo un passo alla volta e conquistandosi da solo la stabilità necessaria al buon funzionamento della vita.
Quando capirà che camminare è così importante per tutto, si lascerà andare e spingendo e impegnandosi, riuscirà a trovare la giusta stabilità sulle zampe. Il momento dello svezzamento, ad esempio, è un passaggio imprescindibile per la sua vita. Nel momento in cui inizierà anche a mangiare da solo e fare i bisogni in autonomia, comprenderà precisamente quanto sia vitale imparare a cavarsela da solo. Le sue zampe prenderanno forza pian piano e lui avrà tutte le carte in regola per camminare.
Un’ottima camminata, dunque, si svilupperà fra il primo e il terzo mese di vita, quando il gattino sarà quasi del tutto indipendente. Scoprire quanto sia bello giocare con i propri fratellini e fare la lotta, rincorrere gli insetti o gli oggetti, spostarsi semplicemente da un posto all’altro sarà la giusta scusa per rimboccarsi le maniche e trovare la forza di muoversi!