Come si riconosce un gattino debole dopo il parto?
Come si gestisce un felino appena nato? Quali sono le accortezze da considerare? Ecco i consigli per accudire un gattino debole dopo il parto
Come sa chiunque sia un esperto di animali, in particolare di gatti, il periodo della gravidanza e quello del parto sono dei momenti estremamente delicati e molto importanti per la vita di Micio. Noi, da bravi padroncini quali sicuramente siamo, dobbiamo essere perfettamente in grado di aiutare i nostri amici ad affrontare questa tappa.
Il parto, solitamente, è un aspetto della vita davvero determinante sia per la vita di mamma-gatto, sia per la vita dei piccoli cuccioli che stanno approcciando per la prima volta al mondo. Tuttavia, non sempre le cose vanno secondo i piani: la complicazione è sempre dietro l’angolo.
Allora, per evitare che le cose possano peggiorare in modo imprevedibile, si rende necessario farsi trovare più che preparati! È chiaro che i piccoli, appena escono dal pancione della mamma, non sono mai perfettamente nel pieno delle loro forze. Ad esempio, come potremmo riconoscere un gattino debole dopo il parto? Quali sono i segnali che qualcosa non va? Come possiamo aiutarlo? Ecco qualche info utile a riguardo!
Gravidanza del gatto: cosa sapere
Per le gattine, esattamente come avviene per gli esseri umani, il periodo della gravidanza è un momento davvero molto difficile e sicuramente delicato, che deve essere affrontato nel migliore dei modi.
Per essere dei perfetti padroncini, dunque, anche noi svolgiamo un ruolo essenziale nel sostentamento e nell’aiuto della nostra piccola amica a 4 zampe. Prima di tutto, è importante sottolineare tutti quei segnali che possono aiutarci a capire che la gatta è incinta. Vediamo di seguito quali sono quelli più comuni e tipici.
Sicuramente, potremmo notare un addome sempre più grande, che spesso presenta un rigonfiamento assai tosto. In più, ci potremmo accorgere del fatto che la futura mamma-gatto ha necessità di mangiare determinati cibi piuttosto che altri: ebbene, questo ci dimostra che le famose “voglie” da gravidanza esistono anche nel mondo felino!
L’alimentazione per un gatto in gravidanza, fra l’altro, è di vitale importanza, perché rappresenta la prima fonte di sostentamento non solo per la felina che tiene in grembo i cuccioli, ma anche per i piccolini che si stanno formando. La fame, di certo, esattamente come il peso, aumenteranno a vista d’occhio!
La potenziale gravidanza di una gattina si può vedere anche dall’ingrossamento dei capezzoli e dal cambiamento repentino di comportamento della piccola che si trova a dover affrontare una situazione anomala.
C’è anche da sapere che il periodo della gravidanza di un gatto può durare circa fra i 58 e i 67 giorni (momento più, momento meno, a seconda di vari fattori, quali la razza, eventuali complicazioni, lo stile di vita, tipicità particolari, etc).
La domanda cui vorremmo cercare di rispondere oggi, però, è un’altra: dopo aver parlato di mamma-gatto, cosa diciamo dei piccini? Ad esempio, come si può gestire un gattino debole dopo il parto? Cosa possiamo fare per rendere la sua vita più serena e mettere al sicuro il suo stato di salute?
Felino nenoato: quanto è delicato?
Il gattino debole dopo il parto è una condizione che si presenta molto facilmente. I piccini, dopo essere usciti alla luce del sole e aver abbandonato il grembo materno, sono molto delicati ed estremamente deboli.
Questo dipende chiaramente dal fatto che ancora non sono perfettamente formati, dunque non riescono ad affrontare al 100% la loro vita nel modo migliore possibile. Bisogna, però, distinguere alcune situazioni: un gattino è debole semplicemente perché ancora neonato, oppure ha qualche problema che deve essere risolto tempestivamente?
La delicatezza è normale, ma quando è eccessiva bisogna preoccuparsi. Allora, qual è il limite che non deve essere superato? Quando dobbiamo cominciare a preoccuparci del suo benessere generale e provare ad agire in modo da aiutarlo a risolvere ogni problema?
Vediamo i segnali che possono farci accorgere della presenza di un gattino debole dopo il parto che non riesce minimamente a controllare alcun tipo di movimento o di azione.
Segnali del gattino debole dopo il parto
Il primo elemento da considerare è il seguente: mamma-gatto, per sua natura, è predisposta a capire quello che sta succedendo ai suoi cuccioli, non appena essi escono dalla pancia.
Se si dovesse accorgere che qualcosa non va, invierebbe subito dei segnali abbastanza evidenti. Infatti, qualora un gattino dovesse essere fin troppo debole, tanto da non riuscire a sopravvivere alla vita, la situazione potrebbe complicarsi.
Mamma-gatto, in base al suo infallibile sesto-senso, comprende immediatamente la problematica. Quindi, pur di provvedere al sostentamento dei cuccioli che sopravvivranno sicuramente ai primi giorni di vita, tende a dedicarsi completamente a loro, lasciando da parte il “malato”. Fisicamente, lo sposta e lo lascia da solo, per non sprecare energie, tempo o latte che potrebbero tornare utili per gli altri fratellini in salute.
Potrebbe sembrarci un comportamento “da barbari”: in realtà non solo rientra nella natura del gatto, ma è anche un modo funzionale per risparmiare il necessario e provvedere a salvare il salvabile. Dal canto nostro, comunque, noi padroncini potremmo provare a farlo sopravvivere dandogli le cure necessarie, da concordare col veterinario. Tuttavia, dobbiamo essere consapevoli che mamma-gatto difficilmente si sbaglia.
Questo descritto è il caso più grave. Comunque, un gattino debole dopo il parto potrebbe avere anche delle problematiche meno serie, ma a cui sicuramente si deve provvedere nel minor tempo possibile. Una di queste, ad esempio, è la difficoltà nel succhiare il latte: l’alimentazione, per un neonato, è fondamentale! Chiediamo subito al veterinario quale alternativa si può trovare per alimentarlo correttamente.
Inoltre, altri sintomi possono essere l’incapacità di reagire di fronte agli stimoli o l’impossibilità di provare a muoversi per provvedere alle esigenze primarie della vita. Noi, per stare vicino ai piccini e cercare di salvar più vite possibile o di sistemare i disagi, dobbiamo essere degli ottimi osservatori.
Confrontare il comportamento dei vari gattini, ad esempio, potrebbe essere un buon punto di partenza. Questo ci può aiutare a capire meglio le anomalie e le diversità che potrebbero mettere a repentaglio qualche situazione. Ricordiamoci che agire tempestivamente può davvero fare la differenza!