Gattini randagi, come nutrirli: cibi, latte artificiale e info utili
Gattini randagi, come nutrirli e assicurarsi che stiano bene? Ecco tutti i consigli utili per crescere questi piccoli felini forti e sani
Il grande dilemma dei gattini randagi come nutrirli ha afflitto almeno una volta tutti coloro che hanno messo in salvo i piccoli felini. Gli amanti di questi animali sanno perfettamente che i piccoli dipendono in tutto e per tutto dalla mamma gatta nei primi mesi di vita, soprattutto per quanto riguarda il mangiare.
Prendersi cura di gattini per strada non è facile, quindi. Richiede una grande dedizione ed anche il consulto di un veterinario, così da poter capire cosa dar da mangiare ai piccoli.
Gattini randagi orfani e appena nati
Già dai primi giorni di vita, la mamma gatto gli trasmette gli anticorpi attraverso il primo latte, conosciuto in gergo come “colostro”. In assenza della figura materna, è chiaro che dobbiate essere voi ad alimentare i piccoli affinché possano acquisire tutti i nutrienti necessari per “costruire” le difese immunitarie e cominciare a crescere.
Al pari dei bambini, anche i gattini appena nati hanno bisogno di un cibo che contenga la giusta quantità di proteine, vitamine e sali minerali. Sta a voi, quindi, sceglierlo con cura. Anzi, man mano che i piccoli crescono, dovrete anche fare in modo che riescano a passare da un alimento liquido ad uno solido. Ma prima di questo, vediamo come nutrire i gattini randagi.
Gattini neonati: come nutrirli con il latte artificiale
Se i gattini che avete salvato hanno poche settimane di vita, allora dovrete per forza alimentarli con il latte. Considerate, però, che non potete usare il latte vaccino, perché ha una composizione del tutto diversa da quello prodotto dalla mamma gatta: dotato di meno proteine e grassi, questo non fornirebbe ai mici tutti i nutrienti di cui hanno bisogno.
Dovrete allora ricorrere al latte in artificiale per gattini che si vende in farmacia. La preparazione è piuttosto semplice: non dovrete far altro che mescolare la polvere all’acqua e ottenere un composto che sia liquido al punto giusto.
Scaldatelo ad una temperatura di circa 30° e poi fatelo bere al vostro piccolo utilizzando un biberon, almeno fino al compimento del suo primo mese di vita (in alcuni casi, anche oltre).
Gattino randagio nato da poco, ogni quanto deve mangiare?
Ma non è importante soltanto cosa date da mangiare al vostro gattino, ma anche quanto. Nei primi 15 giorni di vita i mici riescono ad assumere poco latte, per cui i pasti devono essere piuttosto frequenti. Tendenzialmente, programmate una poppata ogni tre ore, con 5/10 ml di latte alla volta.
Considerate che nei primissimi giorni è bene che il piccolo non mangi troppo, perché questo potrebbe causargli episodi di diarrea, molto fastidiosi nei cuccioli così piccoli. Man mano che il gattino cresce, invece, potete cominciare ad aumentare anche le dosi di latte che gli somministrate.
A partire dalla terza settimana di vita, potete anche cominciare a diminuire il numero delle poppate, portandole a 5/6 al giorno. Poi, andando avanti potete cominciare anche ad introdurre cibi solidi nell’alimentazione del vostro micio, così da pensare poi ad un vero e proprio svezzamento.
La pratica della poppata: consigli utili
Partiamo dal presupposto che sostituire mamma gatta non sarà facile, ma neppure impossibile. Per riuscire in questo intento, però, dovrete essere molto accorti. La poppata è un vero e proprio rito, seppur abitudinario, e voi dovete rispettarlo in ogni suo dettaglio.
Anzitutto, prima di dare da mangiare ai gattini dovrete controllare la loro temperatura corporea: non devono essere né troppo caldi né troppo freddi, perché questo potrebbe causargli problemi di salute.
È importante che abbiamo la giusta temperatura per poter digerire al meglio quello che mangiano. Se notate che sono freddi, dovrete fare in modo di scaldarli, utilizzando un panno per coccolarli oppure avvicinandoli a una fonte di calore.
Dopo la temperatura, dovrete verificare se i piccoli sono in ipoglicemia (ossia la carenza di glucosio nel sangue). Se provate ad avvicinare la mano alla testa del micio, questo dovrebbe cominciare a muovere la testa per cercare il capezzolo e favorire la fuoriuscita del latte (segno che è arrivata l’ora della pappa).
Nel caso in cui il piccolo non reagisca, allora potrebbe trovarsi in ipoglicemia, per cui vi consigliamo vivamente di somministrargli 1 ml di acqua e zucchero calda ogni quarto d’ora, almeno fino a quando non ricomincerà a muovere la testa in segno di appetito.
A questo punto, è ufficialmente arrivato il momento della poppata. Prendete il biberon con il latte precedentemente riscaldato a 30° circa, mettete il gattino a pancia in giù e lasciate che finisca il suo pasto. Per montare l’effettivo nutrimento del vostro piccolo, ricordatevi anche di pesarlo prima di ogni poppata, così da evitare che le misurazioni possano essere falsate dalla dose di cibo ingerito. In questo modo, avrete la possibilità di capire quanto deve mangiare il piccolo, e soprattutto di monitorare se davvero sta crescendo.
Gattini randagi, come svezzarli?
Come abbiamo già detto, se il gattino ha superato abbondantemente le quattro settimane di età, allora potete cominciare pensare di inserire un cibo solido nella sua alimentazione. Vi suggeriamo di farlo nel modo corretto, scegliendo un mangime che sia ben adatto alla crescita del piccolo.
Molto spesso, alcuni padroni commettono l’errore di dare ai cuccioli il cibo che invece spetta i gatti adulti, rischiando così di compromettere lo stato di salute del loro felino. Il cucciolo ha bisogno di nutrienti che si trovano nel cibo a lui dedicato, quindi è importante che acquistiate proprio quello e lo diate al vostro micio nelle dosi giuste.
Vi consigliate di provare, almeno all’inizio, una combinazione di cibo umido e crocchette in modo tale che il cucciolo possa abituarsi. Essendo stato alimentato soltanto a latte, il gattino non ha ben chiaro il funzionamento della masticazione. Ma se voi riuscite a mescolarli bene, vedrete che il vostro felino piano piano si abituerà anche agli alimenti solidi.
Ricordatevi sempre di lasciare una ciotola con il cibo a disposizione per il piccolo. I gatti tendono infatti a mangiare poco alla volta, seppur con grande frequenza durante la giornata. Una buona soluzione è quella di lasciare in due ciotole separate cibo umido e secco, cosicché sia il micio stesso a decidere cosa mangiare.
Ma questo è un discorso valido dopo lo svezzamento, quando oramai il vostro amico a quattro zampe ha assunto un’alimentazione adulta. Anche questa, in ogni caso, va equilibrata. Vediamo come.
Gattini randagi, tutti i nutrienti utili
Abbiamo già detto che i gattini hanno più o meno le stesse necessità dei bambini. Per crescere, quindi, hanno bisogno soprattutto di proteine e grassi, nutrienti essenziali per la loro crescita.
In questo senso, è molto importante anche la proporzione con cui somministrate queste sostanze al piccolo: generalmente, si consiglia un rapporto del 32% di proteine sul 13% di grassi. Ma a cosa servono davvero questi nutrienti? Ve lo spieghiamo subito.
Le proteine assicurano una crescita responsabile del vostro piccolo, e i grassi gli forniscono invece tutta l’energia necessaria per poter saltare, giocare e divertirsi durante tutta la giornata. Un buon bilanciamento tra le due cose permetterà al micio di prendere peso e crescere in buona salute.
Se volete aggiungere qualche premio extra rispetto alla sua alimentazione tradizionale, ricordatevi che questo devo rientrare nei limiti del 10% dell’apporto calorico totale. Chiaramente, questo è valido per i gattini che hanno superato le 4 settimane di vita ed hanno già cominciato ad assaporare qualcosa di diverso dal latte.
Potete allora pensare di dare al felino qualche pezzetto di carne, pesce o pollo, precedentemente cotto con grande attenzione. Ma ci sono anche una serie di alimenti che sono vivamente sconsigliati, perché pericolosi per la salute del piccolo.
Gattini randagi, cosa non dargli mai
Quando pensiamo ai gattini randagi, come nutrirli può sembrare facile perché pensiamo che siano abituati a ingerire di tutto. Invece tra i cibi che non dobbiamo mai dargli ci sono carne o pesce crudo – che possono contenere batteri dannosi per l’organismo dell’animale.
Sembrerà inaspettato ma è davvero così, dunque evitiamo di passare loro cibi non cotti: anche una leggera scottatura (specie se i tratta di pollame) è necessaria. Altre cose da evitare sono il succitato latte vaccino, il caffè, il cioccolato, il tè e l’uva.
Da evitare assolutamente anche i dolci, i carboidrati (possono digerirli ma in giovane età è bene evitarli) e qualsiasi tipo di alimento che contenga alcol o xilitolo.
Gattini randagi, l’importanza di bere
Vi state ancora chiedendo gattini randagi come nutrirli? Una volta che abbiamo chiarito l’importanza di somministrargli del latte per cercare di sostituire la mamma gatta e individuato il momento giusto per lo svezzamento, ora vediamo cosa è davvero importante nell’alimentazione dei piccoli felini.
I nutrienti sono fondamentali per la crescita, e questo è chiaro. Possono essere acquisiti dal piccolo direttamente mangiando sia i croccantini pensati e prodotti per i cuccioli sia il cibo umido. Ma anche bevendo acqua nelle giuste dosi quotidiane.
A tal proposito, è importante sottolineare che un gatto ha bisogno di bere in media almeno 50 ml di acqua per ogni Kg di peso corporeo. Questo significa che il vostro gattino pesa almeno 500 grammi, ha bisogno di bere circa 25 ml di acqua al giorno.
Anzi, per un cucciolo è di fondamentale importanza bere, perché il suo corpo contiene una dose maggiore di acqua rispetto a quello di un gatto adulto. Ma come fare se il piccolo non beve abbastanza durante il giorno?
Potete risolvere il problema della somministrazione dei liquidi semplicemente facendogli mangiare una buona quantità di cibo umido, così da poter soddisfare tutte le esigenze del gattino. Tra l’altro, è abbastanza chiaro che questo sia abbastanza importante anche nell’ottica della crescita del micio.
C’è comunque bisogno che il gattino impari a bere l’acqua per acquisire liquidi. Superate le prime settimane di vita, oltre alle ciotole di cibo, lasciategli anche delle ciotole d’acqua a temperatura ambiente, in modo che il piccolo possa bere quando e quanto vuole.
Gattini, quanto cibo dargli?
Apriamo un discorso complesso: ogni quanto deve essere nutrito un gattino non appena nato, ben avviato all’età adulta? Contate che un felino, durante l’intera giornata, mangia tra le 5 e le 6 volte, spizzicando qualcosa ogni volta.
Lo stomaco dei nostri amici a quattro zampe non è poi così grande, per cui sono naturalmente portati a mangiare poco alla volta. Se vi trovate a programmare l’alimentazione di gattini di 6/7 settimane di vita, vi suggeriamo allora di lasciargli una ciotola con i croccantini per tutto il giorno, in modo che possano andare a mangiare quando più ne sentono voglia/bisogno.
Dovrete invece organizzarvi diversamente per il cibo umido, che perde il suo sapore se lasciato in una ciotola per molte ore consecutive. Decidete allora di darglielo 1 o 2 volte al giorno, magari prima che usciate di casa per andare a lavoro e quando rientrate, in modo che il piccolo possa assumere liquidi ma anche soddisfare il suo palato. Per l’acqua, invece, dovete comportarvi proprio come i croccantini.
Lasciate una ciotola piuttosto fresca e controllate che i gattini bevano. Se così non dovesse essere, sta a voi capire se si tratta di un problema di salute oppure di un’abitudine sbagliata.
Una volta capito il problema, trovare la soluzione con il vostro veterinario non vi sarà difficile. In ogni caso, seguendo questa guida sui gattini randagi come nutrirli, siamo certi che i vostri piccoli cresceranno sani e forti.