Gattini, come educarli alla perfezione: la guida completa
Gattini, come educarli? Di seguito una breve guida da seguire se sei alle prime armi e non sai ancora come dovresti comportarti.
È arrivato un nuovo gattino in casa e bisogna abituarlo alla vita domestica e ad un certo regime educativo. Bisogna sempre iniziare sin da subito e trovare il giusto approccio. A tal proposito quello che ci chiediamo è: gattini, come educarli al meglio? Cosa bisogna fare? Di seguito è proposta una piccola guida che può esserti d’aiuto.
Non staccarlo troppo presto dalla mamma
Generalmente, è consigliato aspettare almeno sessanta giorni prima di separare il gattino dalla mamma. Se vi è la possibilità di aspettare e di lasciare al gattino il proprio tempo, sarà possibile lasciargli affrontare questo distacco con un po’ più di serenità.
È preferibile portare un gattino a casa soltanto quando sarà in grado di essere almeno un minimo autonomo. Insieme alla mamma, il piccolo felino, è abituato ad avere calore, coccole, protezione e latte a volontà.
Interrompere tutto ciò prima del “dovuto”, potrebbe soltanto creare dei problemi. È il caso di aspettare che il gattino sia in grado di mangiare da solo, di muoversi da solo e di riconoscere la profondità degli spazi.
Immetterlo troppo presto in un mondo per lui nuovo, potrebbe causargli soltanto dei disagi, a prescindere dalle attenzioni che possiamo dedicargli.
Come separarlo dalla mamma
La separazione di un gattino dalla mamma è un passo fondamentale per la sua vita. Va fatto gradualmente e rispettando i tempi del gattino. Ma come fare? Una delle idee più sostenute e che si sono rivelate più efficaci, riguarda il cibo.
Dopo circa un mese di allattamento, si può tranquillamente iniziare a far conoscere nuovi sapori al gattino. Sarà incuriosito e pian piano inizierà ad abituarsi.
Il consiglio è quello di allontanare per qualche minuto al giorno il gattino dalla mamma, magari portandolo in qualche altra stanza, distraendolo proprio col cibo.
Se mostra resistenza, lasciarglielo annusare dalla nostra mano e poi spostarsi gradualmente potrebbe funzionare.
Nel momento in cui capiamo che questo “piccolo trucchetto” funziona, allora possiamo aumentare la quantità di tempo passata lontano dalla mamma gatta. Se al cibo aggiungiamo anche dei piccoli giochini che stimolano la curiosità del felino, allora i tempi potrebbero accelerarsi.
Complicità e creazione di un canale comunicativo
Se quello che pensiamo è: gattini, come educarli? Sicuramente non possiamo pensare di farlo senza che ci sia complicità e comunicazione tra noi e il nuovo arrivato.
È risaputo che i felini comunicano in un modo totalmente diverso rispetto a noi umani, per cui stabilire un canale comunicativo con lui è fondamentale. Dargli degli ordini dicendogli semplicemente cosa devono fare, molto probabilmente non funzionerà.
Il gattino deve imparare a conoscerci, a capire quando stiamo dando un ordine e, soprattutto, deve essere in grado di capire cosa va fatto e cosa no. Pensare di poter fare tutto questo senza essere in grado di comunicare, è pressoché impossibile.
In alcuni casi, quando si instaura un rapporto complice tra un gattino e il suo padroncino, non è neanche più necessario che quest’ultimo parli.
Ci sono felini che riescono a capire i propri padroncini anche solo con uno sguardo. Ovviamente tutto questo non accade in pochi giorni, ma bisogna aspettare che il canale comunicativo si intensifichi.
Gattini, come educarli? Scandire gli orari
Nel momento in cui si ha un gattino in casa, riuscire a scandire gli orari e i ritmi delle giornate è fondamentale. Lo è soprattutto per poter distinguere il giorno dalla notte, l’orario in cui riceverà il pasto e l’orario in cui ci allontaneremo da casa.
Per poter fare questo è necessario avere un po’ di costanza. Soprattutto i pasti, dovrebbero essere somministrati ogni giorno allo stesso orario. Se questo non accade, il gattino potrebbe richiedere cibo costantemente e non accettare risposte negative.
Per poter educare un gattino, la costanza sta alla base di tutto. Dopo qualche settimana, il gattino sarà in grado di aspettare il suo pasto senza mostrare impazienza e, soprattutto, quando arriverà l’orario di andare in cucina, lo capirà.
Non possiamo educare un gattino senza abituarlo a rispettare gli orari e ad adattarsi ai ritmi di casa.
Gattini, come educarli? Quanto aspettare?
L’età suggerita per poter avviare il vero e proprio processo educativo è quattro mesi. Da questo momento, il gattino dovrebbe essere diventato autonomo. Dovrebbe saper mangiare da solo e dovrebbe avere piena consapevolezza dello spazio in cui si trova.
Da non sottovalutare, inoltre, è la socializzazione. A quattro mesi il piccolo felino dovrebbe già essere in grado di relazionarsi con gli umani e probabilmente, avrà già stabilito un canale comunicativo col suo padroncino.
È giusto rimproverare i gattini per educarli?
Utilizzare un metodo educativo che sfrutti rimproveri e punizioni non è mai consigliato. Soprattutto i primi tempi, se rimproveriamo il gattino, con grande probabilità lui non saprà perché lo stiamo facendo.
In questo modo, soprattutto se i rimproveri si susseguono, il piccolo felino potrebbe manifestare dei segni di disagio. Proprio questi possono essere dai meno ai più gravi.
Alcuni gattini sviluppano tendenze aggressive, altri fanno pipì per casa, altri ancora i richiudono in sé stessi.
Il consiglio è sempre quello di utilizzare degli approcci positivi.
Premiare il gattino ogni volta che compie un’azione giusta, lo incentiverà a ripetere un’altra volta e poi un’altra ancora. Nel giro di poche settimane diventerà tutto automatico.
Il gattino graffia i mobili, cosa fare?
Innanzitutto, bisogna capire se lo fa per un’esigenza particolare o solo per distrazione. Tra le esigenze particolari troviamo sicuramente un periodo di forte stress. Il motivo per cui il piccolo felino potrebbe provarlo sono svariati.
Potrebbe essere stato separato troppo presto dalla mamma oppure potrebbe ancora non essere in grado di abituarsi alla propria abitazione. Sono tutti avvenimenti che vanno tenuti in conto quando si prende un nuovo gattino.
Le idee per poter scoraggiare questo atteggiamento del gattino sono fondamentalmente due. La prima idea è quella di procurare dei giochini che possano stimolare la mente del gattino.
Più si tiene impegnato, meno si renderà conto della solitudine momentanea o del distacco con la mamma. Una volta trovato il gioco che gli piace di più, può dedicargli persino delle ore intere.
L’alternativa è l’acquisto di un buon tiragraffi. Tutti i gatti li adorano e passano davvero delle ore intere a giocare. Sembra essere il metodo più diffuso per distrarre il gattino e tenerlo impegnato.
I risultati più grandi sono stati rilevati nel caso in cui i padroncini si allontanano per tanto tempo.
Come abituare il gattino alla lettiera?
Imparare ad utilizzare la lettiera, per un gatto, è fondamentale. Attenzione però, non capirà immediatamente cosa deve fare. Ha bisogno di familiarizzare col nuovo oggetto e di studiarlo bene.
Il consiglio infatti è quello di fargli passare al suo interno più tempo possibile. Inizialmente il piccolo felino tenderà a scavare molto. Questo potrebbe causare qualche disastro in casa, ma bisogna avere pazienza.
Per incentivarlo si può pure guidare il gattino verso la dentiera indirizzandolo con un po’ di cibo. La maggior parte delle volte funziona davvero. Lentamente, col passare delle settimane, il gattino si abituerà e saprà perfettamente cosa fare.
Attenzione. È da segnalare che la posizione della lettiera è molto importante. Il consiglio degli esperti è quello di sistemarla in un luogo più calmo possibile, lontano dalle zone di passaggio della casa. Avere sempre gente intorno, potrebbe non aiutare il gattino.
L’incoraggiamento è molto importante
Quando si educa un gattino, soprattutto durante i primi giorni, incoraggiarlo è davvero molto importante. Il piccolo felino si trova in un posto nuovo, lontano dalla sua compagnia abituale e con persone che probabilmente non avrà mai visto.
Incoraggiarlo in quello che fa è un ottimo incentivo per farlo familiarizzare con la nuova abitazione. Una volta che ci sarà riuscito, allora sarà pronto ad essere educato.
Se il piccolo si sente incoraggiato, sarà molto più propenso a svolgere determinate azioni. Capirai che sarà pronto nel momento in cui inizierà a muoversi libero per casa, senza cercare il suo continuo sguardo o la tua costante presenza.
Soltanto in quel momento potrai essere sicuro che il tuo gattino è pronto ad assere educato. Non dimenticare però, che smettere di incoraggiarlo improvvisamente, potrebbe disorientarlo. La costanza è molto importante anche in questo e aiuterà il piccolo felino a capire cosa deve fare e cosa invece è meglio non fare.
Rispettare i tempi del gattino
Gattini, come educarli? Osserviamoli intanto. Questo passo è di fondamentale importanza. Va sempre bene chiedere pareri e consigli a conoscenti o ad altri padroncini. Non va però dimenticato che ogni gattino è un caso a sé.
Non vi sono dei tempi prestabiliti per imparare e non bisogna preoccuparsi se all’inizio il gattino sembra proprio non capirci. Potrebbe semplicemente non essere pronto oppure essere ancora troppo timido.
Questo vale soprattutto se il piccolo felino non proviene da una cucciolata domestica. Quando si adotta, per esempio, un gattino, da un rifugio, non è da dare per scontato che possa sbloccarsi immediatamente.
Soprattutto se non conosciamo i suoi trascorsi, non possiamo avere informazioni circa probabili traumi, abusi o maltrattamenti.
Un gattino salvato da un rifugio potrebbe avere una storia complicata alle spalle e noi potremmo non saperne proprio nulla. Per questo motivo non vanno mai confrontate mai le abilità tra i gattini.
Nel caso si dovessero riscontrare particolari problemi, è più consigliato rivolgersi ad un esperto.
Imporre la propria autorità
Se ci chiediamo “gattini, come educarli?”, sicuramente dobbiamo essere pronti ad essere autoritari. L’autorità non va confusa con i rimproveri e le punizioni, sono cose totalmente diverse.
Il gattino, però, non deve mai pensare che sia lui a comandare. Bisogna dargli attenzioni, coccolarlo, giocare, ma allo stesso tempo deve capire che i padroncini siamo noi ed attribuirci una figura autoritaria.
Se questo non succede, bisogna provvedere in fretta, magari consultando un esperto comportamentista. Quali sono i rischi?
Un gatto troppo dominante potrebbe iniziare ad ignorare ogni nostra parola e, nei casi più gravi, se non accontentato, potrebbe mostrare segni di aggressività.
Questo vale soprattutto nel periodo in cui si educa. Un gattino che non riconosce nessuna figura autoritaria, sarà dominante e possessivo. Una volta radicato questo istinto, non è semplice rimuoverlo. Ai primi segnali, quindi, è consigliato intervenire tempestivamente.
Situazioni di pericolo, non urlare mai
Gattini, come educarli? Teniamo conto della loro indole curiosa. I gattini sono famosi per la loro curiosità e per la loro voglia continua di scoprire cose e luoghi nuovi. Questo, però, a volte, potrebbe cacciarli in qualche pericolo.
In queste situazioni, per quanto non sembri possibile farlo, è necessario mantenere la calma. Urlare potrebbe far spaventare il gatto e fargli fare qualche movimento brusco.
I gatti sono famosi per la loro agilità. Quando sono adulti, infatti, spesso, questo problema non si pone. Ma quando non sono ancora consapevoli delle capacità del proprio corpo, è bene provare ad evitare qualche pericolo.
Il consiglio, in queste situazioni, è quello di apparire calmi e rilassati e richiamare l’attenzione del gattino. Solitamente i modi migliori per farlo sono rappresentati dall’utilizzo di giochi e snack.
Nel momento in cui il gattino sente il suono del suo gioco preferito o l’odore dello snack che ama, con grande probabilità correrà verso di noi.
Non forzare il gattino alla compagnia
Se il gattino arriva in casa quando è già presente un gatto adulto, non è mai consigliato forzare la convivenza. Il suggerimento, solitamente, è quello di delimitare gli spazi e aspettare che siano i felini a decidere quando e come avvicinarsi.
Molti, dopo qualche giorno, lo fanno spontaneamente. È molto importante rispettare i tempi dei felini anche in questo.
Forzarli immediatamente a condividere gli stessi spazi potrebbe soltanto fargli manifestare dei tratti caratteriali aggressivi. Questo succede solitamente quando il gatto più grande ha un carattere abbastanza dominante.
Inoltre, dettaglio da non sottovalutare è quello di non lasciargli mai condividere lettini, lettiere e ciotole. Soprattutto se i due gattini non arrivano insieme in casa, non è il caso di lasciargli condividere queste cose.
È più adeguato invece disporli in posti diversi della casa in cui entrambi avranno il proprio spazio da gestire.
Con molta probabilità, dopo aver socializzato, inizieranno la condivisione dei propri oggetti e dei propri spazi in maniera del tutto automatica.
Però non dobbiamo essere noi ad imporlo. Come detto prima, ogni gattino ha i propri tempi per tutto e non bisogna mai avere fretta.