I gatti possono mangiare le barbabietole o per loro è dannoso?
L'alimentazione di Miao è prioritaria, un mezzo per cercare di garantirgli una vita lunga è in salute. I gatti possono mangiare le barbabietole?
I gatti possono mangiare le barbabietole? Sapere cosa fa bene e male alla nostra piccola palla di pelo è prioritario per assicurargli (o almeno si spera) una vita lunga e in salute. La dieta, infatti, è uno degli aspetti prioritari da tenere sempre in grande considerazione nella gestione del nostro amico fedele.
Posto che possono essere ingerite al naturale o far parte di una ricetta più complessa. La risposta in breve è sì, ma va fatta una serie di precisazioni. Come spesso accade, infatti, si tratta principalmente di una questione di dosi.
Uno sguardo d’insieme
I gatti possono mangiare le barbabietole, a patto però che le quantità siano ridotte. Al di là che si scelga un’alimentazione naturale o industriale, il nostro amato Miao è bene che segua una dieta equilibrata, concordata insieme al proprio veterinario di fiducia, che conosce anche eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza e può farsi un quadro complessivo d’insieme molto utile al fine di preservare l’equilibrio del felino.
Se la barbabietola rappresenta un cibo mai sperimentato prima, è consigliabile fare una prova allergica con una piccolissima quantità. Se non assistiamo a nessuna reazione sospetta, possiamo procedere secondo le dosi consigliate dal nutrizionista, altrimenti è meglio optare per qualcos’altro. L’importante è che non faccia parte degli ingredienti tossici per i felini.
I benefici della barbabietola
Come già accennato, la barbabietola non farà male al nostro amico a quattro zampe soltanto se somministrata in piccole quantità. Ciò dipende dall’elevato contenuto di glucosio caratteristico di questa verdura, e anche se non vi sono evidenze scientifiche in merito ai pericoli per gli animali, l’approccio migliore da adottare è quello di non correre inutili rischi. Solo previo benestare da parte del veterinario di fiducia, è consentito l’inserimento in dieta una volta a settimana.
I gatti possono mangiare la barbabietola perché contribuisce a regolare la pressione e aiuta gli esemplari affetti da patologie cardiache oppure alle arterie. Inoltre, è utile a dilatare i vasi sanguigni e a rilassare i muscoli (ecco perché è consigliata per alleviare le infiammazioni). Allo stesso tempo protegge gli organi interni e ne migliora la funzionalità, in modo tale da prevenire un gran numero di patologie croniche.
Purtroppo, non esistono delle ricerche che possano confermare eventuali benefici. Quindi, anche se delle piccole quantità sono innocue, non c’è nulla in letteratura che ce ne possa dare la certezza assoluta. Ricordiamoci sempre, poi, che ogni esemplare reagisce a proprio modo all’ingestione di qualsiasi alimento, ecco perché viene consigliata una piccola prova allergica per tutti quelli ancora sconosciuti al palato di Miao. A tal proposito, può tornare utile saperne di più sulla verdura (e la frutta) che può mangiare la nostra piccola palla di pelo.
Un ortaggio dalle mille risorse
I gatti possono mangiare le barbabietole nelle dosi consigliate dal nutrizionista e sono un valido supporto contro le infezioni in ottica preventiva e favoriscono l’assorbimento di sostanze nutritive essenziali. Inoltre, se il nostro amico a quattro zampe soffre di sovrappeso, il nostro veterinario di fiducia potrebbe consigliarci di integrare la dieta ipocalorica con questo alimento molto versatile.
Infatti, non sono finiti qui i benefici della barbabietola. Se viene registrata una carenza di ferro, ecco che l’assunzione extra può rilevarsi molto importante. Per far sì che venga assimilato, però, è meglio assorciarla alla vitamina C fresca.
Oltre a essere un potente antiossidante, la barbabietola favorisce la depurazione del corpo dalle tossine, facilitando l’attività epatica. Per un’azione ancora più efficace, meglio non cuocerla.
E quindi?
I gatti possono mangiare la barbabietola, ma con parsimonia e facendo sempre attenzione a possibili reazioni. È probabile, infatti, che determinate proprietà appena descritte, il cui effetto è stato riscontrato principalmente sull’uomo, possano valere anche per i nostri amici a quattro zampe.
Se vogliamo dare al nostro adorato Fido qualche pezzo di barbabietola, una volta ottenuto il benestare del veterinario, possiamo procedere. Ma ad oggi non ci sono evidenze scientifiche che ci possano dare garanzie.
Possibili effetti collaterali della barbabietola
A determinare possibili controindicazioni che vanno a ledere il tratto gastrointestinale di Fido sono soprattutto le quantità eccessive. Questo però non impedisce ai nostri mattacchioni di ingerire qualsiasi cosa gli capiti sottotiro, quindi attenzione a cosa lasciamo incustodito sul tavolo della cucina. Una quantità eccessiva può portare a questi sintomi:
- Disturbi del tratto gastrointestinale, tra i quali vomito e diarrea;
- Tremori di natura muscolare;
- Salivazione eccessiva;
- Difficoltà nella deambulazione e a mantenersi sulle proprie zampe;
- Reazioni cutanee;
- Insufficienza epatica.
Se notiamo uno o più di questi segnali, portiamo il gatto dal veterinario di fiducia per una visita d’urgenza. Come sempre una anamnesi il più possibile dettagliata da parte nostra può fare la differenza e dare delle informazioni utili per arrivare prima possibile alla diagnosi corretta. Solo così lo specialista può prescrivere la terapia più adeguata alla risoluzione del problema.
Le ultime considerazioni
In conclusione i gatti possono mangiare le barbabietole, ma in piccolissime quantità. Nonostante il nostro adorato Miao possa ingerirle senza difficoltà, le dosi non sono un aspetto di secondaria importanza. Oltrettutto, è bene interrogarsi sui reali motivi per cui dovremmo dare un po’ di barbabietola al nostro fedele amico (e chiederlo al veterinario di fiducia).
Inoltre, non siamo certi che ci siano dei veri benefici nell’assunzione di questo ortaggio. Gli studi, infatti, sono stati condotti solo su noi bipedi. Il fatto che ci sia qualcosa di positivo nella somministrazione lo pensiamo solo di riflesso: nessuno scienziato si è ancora preoccupato di rilevare dei dati e di trarre delle conclusioni.
Non corriamo rischi inutili e concentriamoci su ciò che certamente porta dei benefici alla nostra piccola palla di pelo, provati e certificati. Per qualsiasi dubbio o incertezza, in ogni caso, consultiamo immediatamente il nostro veterinario di fiducia, l’unico in grado di fare una valutazione a 360 gradi.
Meglio una telefonata in più o una visita ‘a vuoto’, che mettere in pericolo la salute di chi fa parte a tutti gli effetti della nostra famiglia e che, a differenza dei bipedi, non ha gli strumenti per comunicare in maniera chiara e diretta eventuali malesseri più o meno gravi.