I gatti possono mangiare il rabarbaro o è pericoloso?
Le verdure sono gustose e fanno bene a Micio...ma non sempre! Scopriamo se i gatti possono mangiare il rabarbaro oppure no
La mamma ci ha sempre detto che verdure e frutta fanno bene alla salute. Una cosa assolutamente vera…per noi umani! Per Micio funziona in modo leggermente diverso e dobbiamo fare molta attenzione a cosa mettiamo nella sua ciotola.
Anche i gatti possono mangiare determinati tipi di verdure, ortaggi e frutti ma non tutti sono sicuri per la loro salute. Per questo, prima di improvvisarci chef e preparare pietanze fatte in casa, dovremmo affidarci ai consigli di un esperto che sappia indicarci l’elenco di cibi sicuri e quelli da evitare.
Scopriamo perché i gatti non possono mangiare il rabarbaro, una pianta piuttosto comune che possiamo acquistare al banco dell’ortofrutta e che molte persone coltivano in cortile o in giardino. Il rabarbaro ha un sapore particolare e a noi bipedi fa bene, ma per le nostre palle di pelo potrebbe essere pericoloso. Ecco perché.
Meglio di no
I gatti non possono mangiare il rabarbaro anche se è una pianta dai molti utilizzi per noi esseri umani (anche gustosa per chi ama i sapori un po’ particolari). Il suo nome scientifico è Rheum rhabarbarium ed è una pianta erbacea perenne che si caratterizza per i tipici steli carnosi rossi e le grandi foglie triangolari.
Ma perché se per noi è tanto buona e nutriente, Micio al contrario non la dovrebbe mai mangiare? Il motivo è molto semplice: tutte le parti di questa pianta all’apparenza innocua contengono cristalli solubili di ossalato di calcio, concentrati in quantità maggiore nelle foglie.
I cristalli di ossalato rappresentano un pericolo per il nostro adorato Micio e masticare o ingerire il rabarbaro può causare dolore intenso e irritazione. La buona notizia è che il rabarbaro non ha proprio un buon sapore per i gatti, perché è piuttosto amaro, quindi non ne dovrebbe essere particolarmente attratto.
Ma come ben sappiamo i gatti possono essere imprevedibili e, soprattutto se hanno libero accesso al giardino o al balcone in cui coltiviamo le nostre piante, possono cacciarsi nei guai. Alcune di queste (come il rabarbaro, appunto) sono tossiche per il loro organismo e rischiamo di dover correre dal veterinario in stato d’emergenza per una piccola distrazione!
Perché gli fa male?
Il rabarbaro fa male ai gatti perché contiene cristalli solubili di ossalato di calcio. Si tratta di piccoli ma pericolosi cristalli di sale che con il solo contatto con le mucose della bocca possono causare un dolore intenso e irritazione. Ancora peggio se Micio li ingerisce e vengono assorbiti dall’organismo in grandi quantità: in questo caso possono perfino portare il gatto a sviluppare insufficienza renale.
A essere ancor più specifici, possiamo fare una distinzione tra le diverse parti della pianta. I gatti non possono (e non dovrebbero) mangiare il rabarbaro in ogni sua parte perché tutte contengono cristalli solubili di ossalato di calcio. Tuttavia nelle foglie si concentra la maggior quantità di questo sale rispetto ai gambi rossi, ecco perché Micio non dovrebbe nemmeno mordicchiarle.
La buona notizia per i gattari preoccupati è che il rabarbaro ha un sapore orrendo per i gatti, quindi è altamente improbabile che, vedendo la pianta, Micio ci si voglia fiondare addosso per farne scorpacciata. Anche se dovesse assaggiarne un pezzettino, la reazione più probabile è che scappi a gambe levate sputandola via. Gli incidenti, però, possono capitare perciò se il gatto dovesse, anche inavvertitamente, ingerire del rabarbaro crudo è meglio portarlo subito dal veterinario, informandolo dell’accaduto.
Avvelenamento da rabarbaro nei gatti
Come abbiamo visto, tutte le parti della pianta di rabarbaro contengono i cristalli di ossalato di calcio, una sostanza potenzialmente pericolosa per la salute delle nostre dolci palle di pelo. L’ossalato di calcio è un sale di calcio derivato dell’acido ossalico, che ha un effetto negativo su mucose e tessuti con cui entra a contatto: produce intorpidimento o irritazione.
Per questo motivo i gatti non possono mangiare il rabarbaro. Anche la sola masticazione delle foglie o dei gambi può causare dolore e infiammazione immediati alla bocca e alla gola. La situazione può diventare parecchio più grave quando il gatto inavvertitamente ne ingerisce delle parti: in questo caso c’è il rischio che l’irritazione si estenda alla gola e lungo il tratto gastrointestinale, causando gonfiore e forte dolore.
Da questo possono derivare conseguenze altrettanto pericolose per la salute del nostro dolce Micio: il gonfiore localizzato nella gola potrebbe causare difficoltà respiratorie, ostruendo le vie aeree. Se conoscete un po’ la materia, vi sarete sicuramente accorti che sono tutti sintomi di una vera e propria forma di avvelenamento. Ma l’effetto dell’ossalato di calcio può essere ancor più insidioso: quando entra nell’organismo si dissolve nel flusso sanguigno, si lega al calcio e quindi causa una carenza di esso. Questo improvviso calo può avere un effetto distruttivo sui reni e portare a forme gravi insufficienza renale.
Sintomi di avvelenamento da rabarbaro nei gatti
Abbiamo visto che le foglie di rabarbaro sono la parte più tossica della pianta per nostri gatti, perché contengono una maggiore concentrazione di cristalli di ossalato di calcio. È altamente improbabile che Micio ne ingerisca grandi quantità, ma se dovesse accadere il rabarbaro causerebbe dei sintomi ben precisi, che sono poi quelli tipici delle più comuni forme di avvelenamento:
- Sangue nelle urine;
- Aritmia cardiaca;
- Vomito;
- Diarrea;
- Pupille dilatate;
- Difficoltà a deglutire;
- Eccessiva salivazione;
- Abbaiare rauco;
- Vocalizzi anomali;
- Respiro affannoso;
- Perdita di appetito;
- Intorpidimento dell’area interessata;
- Ostruzione delle vie aeree;
- Prurito e fastidio a muso e bocca;
- Gonfiore delle labbra o della lingua;
- Tremori;
- Insufficienza renale;
- Coma.
Come potete vedere parliamo di tanti sintomi, che non si manifestano tutti contemporaneamente e che dipendono anche dalla quantità di pianta che il gatto ha ingerito. Diciamo pure che rappresentano (quasi) in ordine l’evolversi dell’effetto tossico del rabarbaro sul micio, cominciando da quelli meno gravi a quelli più gravi.
E il rabarbaro cotto?
Adesso è chiaro perché i gatti non possono mangiare il rabarbaro e della tossicità che si nasconde dietro l’aspetto piacevole di una pianta così bella. Dobbiamo evitare che Micio vi entri a contatto e, se proprio non vogliamo rinunciare al nostro orticello e a coltivarla in giardino, dobbiamo assicurarci che il quattro zampe non possa raggiungerla in alcun modo.
E per quanto riguarda il rabarbaro cotto? Tecnicamente i gambi di rabarbaro cotti – che sono poi le parti che usiamo noi umani in cucina – non sono tossici per i gatti e potremmo usarli come parte del pasto. Ma i gatti non sono dei grandi amanti di questi sapori, perciò onde evitare danni è sempre meglio preferire cibi sicuri al cento per cento (e di cui sono ghiotti).