Gatti e neonati, tutto ciò che bisogna sapere per una convivenza del tutto sicura
Gatti e neonati possono convivere insieme, basta prendere alcuni accorgimenti e affidarsi ai consigli degli esperti (e non alle dicerie)
La convivenza tra gatti e neonati è un argomento importante per chi ha un micio in casa e un bebè in arrivo.
È naturale porsi delle domande in casi del genere, i neonati sono creature talmente delicate che spesso abbiamo paura anche solo di sfiorarli.
Il gatto trasmette malattie al piccolo? Gli provoca allergia? Potrebbe soffocarlo di notte mentre dorme nella culla?
Capite bene che alcune domande sono lecite ma altre appaiono davvero assurde e sono frutto per lo più di credenze e falsi miti tutti da sfatare.
Gatti e neonati possono convivere tranquillamente nella stessa casa e state certi che il micio non metterà mai in pericolo l’incolumità del bambino.
Se avete dubbi e incertezze, rivolgetevi a uno specialista e non affidatevi ai suggerimenti di amici e parenti che non masticano la materia.
Il gatto non rappresenta un pericolo per il neonato anzi lo aiuta a rafforzare le difese immunitarie e a sviluppare una naturale empatia nei confronti degli animali.
A noi, però, spetta il compito di seguire le norme igieniche di base e fare in modo che la convivenza inizi con il piede giusto.
Gatti e gravidanza umana: come reagisce Micio
La costruzione del rapporto tra gatti e neonati inizia quando il bimbo è ancora nel pancione della mamma.
La gravidanza umana dura in media 9 mesi e in un tempo così lungo possiamo iniziare a consolidare il futuro legame tra micio e neonato.
I gatti sono animali estremamente sensibili che percepiscono immediatamente anche il più piccolo cambiamento, non solo nell’ambiente in cui vivono ma anche nelle persone.
Perciò non è raro che nel corso della gravidanza della mamma umana inizino ad avvicinarsi istintivamente al pancione.
Con i loro finissimi sensi riescono a percepire il cambiamento ormonale della donna e, quando si accoccolano sulla pancia, sentono la piccola creatura muoversi.
È qui che gettiamo le basi del rapporto tra gatti e neonati, un primo piccolo passo per agevolare la loro conoscenza futura.
Se il micio associa a questi odori e a questi cambiamenti una sensazione positiva sarà poi ben disposto nei confronti dell’arrivo del bimbo.
Durante la gravidanza, però, dobbiamo fare attenzione a eventuali malattie trasmissibili dal micio alla gestante.
La più temuta (e a ragione) è la toxoplasmosi che si trasmette all’uomo dalle feci del gatto.
Perciò, specialmente con il nascituro in arrivo, è importante da una parte fare gli esami delle feci al gatto in modo da escludere la presenza della malattia e dall’altra pulire la lettiera utilizzando i guanti e lavando sempre le mani.
Gatti e neonati: qualche “falso mito” da sfatare
La gravidanza per una coppia è un momento molto delicato e specialmente nelle donne provoca uno sconvolgimento ormonale che si traduce in un “eccesso” di sensibilità.
Non c’è nulla di strano ed è assolutamente naturale essere più sensibili e preoccuparsi anche delle cose più piccole.
Ma soprattutto non è sbagliato perché il primo pensiero va sempre al bimbo che deve nascere e quel che vogliamo è che tutto sia perfetto in vista del suo tanto atteso arrivo.
Tuttavia spesso facciamo l’errore di affidarci a dicerie e leggende metropolitane piuttosto che dare ascolto ai consigli di un esperto, che di certo ne sa più del cugino o del lontano zio.
Cose come “il gatto trasmette malattie”, oppure “il gatto è geloso del bimbo e lo soffoca nella notte” e ancora “il gatto è aggressivo perché non accetta il neonato”.
In ognuna di queste affermazioni ci sono delle valide preoccupazioni di fondo. Dobbiamo però capire che non è tutto così semplice (e spesso neanche vero).
I gatti trasmettono malattie ai neonati?
Innanzi tutto i gatti non trasmettono malattie ai neonati, quindi smettiamola di credere che siano dei pericolosissimi portatori di germi, virus e batteri.
I gatti sono animali maniaci dell’igiene che trascorrono intere ore della giornata pulendo ogni singola parte del proprio corpo.
È davvero improbabile che possano trasmettere delle malattie al bambino che non corre assolutamente alcun pericolo se il micio decide di dormirgli accanto.
Gli agenti patogeni con cui il neonato può entrare in contatto tramite il gatto possono solo avere un effetto positivo sul suo sistema immunitario, che ne esce ancor più rinforzato.
Naturalmente ciò vale per un gatto che viene visitato regolarmente dal veterinario, che è stato vaccinato e che è sempre sotto controllo.
Il proprietario virtuoso sa che questo è un elemento essenziale per la cura del gatto e, specialmente con l’arrivo del bambino, deve essere ancor più attento e vigile.
I gatti soffocano i neonati nel sonno?
La storia che i gatti soffochino i neonati nel cuore della notte, poi, è assolutamente infondata e priva di senso.
I gatti percepiscono i piccoli come delle creature da proteggere e dimostrano da subito un naturale istinto di protezione nei loro riguardi. Figuriamoci se gli farebbero mai del male!
Quel che molti credono è che il gatto accovacciandosi nella culla del bimbo durante la notte potrebbe accidentalmente finirgli addosso e quindi non farlo più respirare.
È qualcosa di davvero improbabile perché il micio adora sì accoccolarsi accanto al neonato ma non predilige di certo la sua faccia.
In ogni caso se proprio vogliamo essere sicuri che tutto vada bene e per evitare questo rischio non dobbiamo far altro che impedire al gatto l’accesso alla culla in nostra assenza.
Il gatto e il neonato non andrebbero mai lasciati da soli, anche quando il bimbo è sveglio, per esser certi di poter intervenire quando ce ne sia la necessità.
I gatti sono aggressivi con i neonati?
Sul fatto che il gatto possa non accettare il bambino e mostrarsi contrariato dalla sua presenza dobbiamo aprire un capitolo a parte.
Di base ogni gatto vede il nuovo arrivato contemporaneamente come una divinità da adorare e un piccolo invasore.
Quel che dobbiamo fare è equilibrare queste due sensazioni tanto contrastanti e fare in modo che l’inserimento del bimbo in casa non sia traumatico.
Come abbiamo visto prima, un primo passo per facilitare la convivenza tra gatti e neonati è iniziare ad abituare il micio alla futura presenza del nascituro.
Facciamolo avvicinare al pancione, facciamogli percepire i movimenti del piccolo e consentiamogli di familiarizzare con la nuova cameretta e con tutti gli accessori che abbiamo acquistato per prendercene cura.
I gatti sono animali molto empatici, da un lato, ma dall’altro sono anche sensibili ai cambiamenti.
Essendo molto abitudinari di certo l’arrivo di mobili, lettini, giocattoli e quant’altro nel loro piccolo e ordinato mondo appare come una vera rivoluzione.
Per questo spetta a noi il compito di evitare che tutto questo sia un trauma accompagnando il micio con tranquillità e gentilezza nell’accettazione del cambiamento.
Così facendo state certi che il gatto non sarà aggressivo con il neonato, anzi ne sarà incuriosito e attratto come fosse una calamita!
Quando il bimbo è finalmente a casa dobbiamo essere incoraggianti e mai ostili. Se il micio vuole avvicinarsi per annusare il bambino non dobbiamo di certo sgridarlo!
Stessa cosa se tenta di intrufolarsi nella culla: sgridandolo lo facciamo agitare, facciamo piangere il bambino che dorme e a quel punto diventa un vero caos.
Il gatto non deve mai associare sensazioni negative alla presenza del bimbo ed essere assolutamente tranquillo in sua presenza.
Educare il bambino al gatto: cosa sapere
Quando si parla di gatti e neonati è giusto prendere tutte le precauzioni del caso per educare e abituare il micio alla presenza del nuovo arrivato.
Ma non dimentichiamo che è nostro compito educare il bambino al gatto, insegnargli che ci sono cose che non vanno fatte e qual è, al contrario, il modo giusto di interagire.
Naturalmente un bimbo appena nato non è in grado di recepire questo tipo di insegnamenti, è ancora nella fase in cui tutto è una magia da scoprire.
E allora inizierà a tirare il pelo del micio, oppure ad afferrargli la coda, a mettergli le manine sulla testa e sul muso.
Alcune razze di gatti sono particolarmente docili con i neonati ma non ci possiamo fidare del tutto perché ogni gatto reagisce istintivamente se vede “invaso” il proprio spazio vitale.
Poi dobbiamo ammettere che non deve essere proprio piacevole sentirsi strappare il pelo!
Ecco che allora, man mano che il bimbo cresce, dobbiamo iniziare a insegnargli che certe cose non si devono fare.
Tenendolo per la manina mostriamogli come deve accarezzare il micio, con calma e delicatezza e cercando di evitare i movimenti bruschi.
In questo modo crescerà con una consapevolezza: gli animali sono creature splendide che vanno trattate con il giusto rispetto.