Gatti e carboidrati: pro, contro e rischi

Gatti e carboidrati: cosa c'è davvero da sapere sapere? Partendo dal fatto che l'organismo del gatto ha delle necessità nutrizionali molto diverse rispetto a quelle di noi umani, scopriamo tutto su questa relazione alimentare

Da padroni stiamo sempre molto attenti all’alimentazione del nostro micio, con lo scopo di offrirgli sempre il meglio. Per questo potremmo chiederci se gatti e carboidrati vanno d’accordo, dato che tecnicamente dovremmo adottare per lui un regime alimentare simile a quello che seguirebbe in natura.

Diciamo subito che la dieta dei nostri amici a quattro zampe dovrebbe essere basata su alimenti di origine animale e in grado di soddisfare i loro fabbisogni nutrizionali. I gatti dunque non hanno bisogno dei carboidrati, ma questo non significa che non possano mangiarli.

I carboidrati nella nutrizione del gatto

gatto che si lecca

Come abbiamo già detto, i gatti non hanno un reale bisogno dei carboidrati. Tuttavia da queste sostanze formate da carbonio e acqua possono trarre energia, esattamente come dal resto delle sostanze nutrienti.

Se ci pensiamo bene, lo farebbero anche in natura. Sì, perché anche se la carni delle sue prede non contengono carboidrati, gli alimenti vegetali sì. Può capitare anche in natura che Micio mangi qualche vegetale, dunque in realtà un mito da sfatare è che il nostro peloso non digerisce i carboidrati.

Il gatto digerisce i carboidrati, ammesso che siano cotti o ben trattati. Per questa ragione le migliori crocchette per gatti contengono anche carboidrati, ma trattati per diventare biodisponibili.

Le crocchette di buona qualità impediscono che il gatto diventi obeso per i carboidrati non trattati, per questo è bene che Micio si nutra prevalentemente di queste. Tuttavia, ovviamente, ogni tanto vorremmo sentirci liberi di dargli qualcosa di più. Quindi, continuiamo a esplorare il mondo dei carboidrati.

I gatti possono mangiare pane, pasta e riso?

gatto che mangia

I mici possono mangiare pane, pasta e riso ma in ridotte quantità e soprattutto facendo attenzione alla loro cottura. L’organismo del gatto ha delle necessità nutrizionali molto diverse rispetto a quelle di noi esseri umani: è per questo motivo che la sua dieta deve essere adeguata alle sue esigenze.

Per essere digeriti dal gatto gli alimenti che contengono carboidrati devono essere sempre ben cotti. Nel caso si dia del pane al gatto è preferibile offrirgli quello raffermo rispetto al pane fresco, ma sempre senza esagerare.

Questo perché il pane fresco potrebbe presentare dei punti (specie nella mollica) ancora non del tutto cotti, cosa che potrebbe far sì che il nostro micio abbia lo stomaco gonfio, flatulenze e piccole coliche.

Riguardo alla pasta, anche questa deve essere cotta, quasi sfatta. Se viene data al gatto al dente potrebbero insorgere gonfiore addominale e diarrea. Tra tutte le opzioni, comunque, quella da preferire è sicuramente il riso, più digeribile rispetto alla pasta e che, in generale, genera meno intolleranze (come negli esseri umani) anche nei felini.

Il fabbisogno nutrizionale di un gatto infatti dipende da tantissimi fattori, come le sue abitudini, le sue condizioni di salute e la sua attività fisica. Sicuramente ogni gatto predilige carne e pesce – fonte essenziale di proteine – ma non disdegna anche alcuni tipi di frutta e verdura, che contribuiscono a fornirgli anche altre sostanze necessarie al suo benessere fisico.

Gatti e soia, carboidrati pericolosi

gatto che mangia

I felini sono in grado di ricavare energia dalle proteine. Questo però potrebbe trarci in inganno, perché potrebbe indurci a dargli da mangiare la soia. Questa, pur essendo una fonte preziosa di proteine, rientra tra o i carboidrati più pericolosi per Micio.

La soia, infatti, contiene anche fitoestrogeni, che possono influenzare il funzionamento della tiroide dei nostri mici. L’ipertiroidismo è una malattia molto comune nei gatti, soprattutto in età avanzata. La condizione è determinata dall’iperattività della ghiandola, che produce una quantità eccessiva di ormoni tiroidei.

La soia con i suoi fitoestrogeni andrebbe ad aggravare il quadro clinico di un gatto con la malattia, e per questo non dovrebbe rientrare nella sua dieta.

I carboidrati nella dieta del gatto

gatto che mangia formaggio

Il gatto ha delle esigenze nutrizionali ben precise e tra queste non ci sono i carboidrati. Ogni felino, per il suo benessere, ha bisogno di:

  • Proteine;
  • Grassi;
  • Minerali;
  • Acidi grassi;
  • Amminoacidi;
  • Vitamine.

Un regime alimentare scorretto può portare a perdita di pelo, obesità felinaallergie e intolleranze alimentari. Per fugare ogni dubbio sull’alimentazione del felino di casa potete sempre rivolgervi al vostro veterinario di fiducia che saprà indicarvi, in base a età, stile di vita ed esigenze, la dieta perfetta per lui.

Nel regime alimentare del micio non dovrebbe rientrare il glutine, perché può causare nei nostri amici a quattro zampe reazioni allergiche o intolleranze, dando origine a problemi intestinali come diarrea o vomito.

Il gatto ha mangiato carboidrati, è grave?

gatto che mangia crocchette

Ovviamente no. Come già detto prima, cibi come pane, pasta e riso possono essere introdotti nella dieta del nostro gatto, ma con moderazione. È importante inoltre che siano senza sale, salse o intingoli, che potrebbero essere nocivi o addirittura tossici per i nostri amici a quattro zampe.

Se abbiamo voglia di cucinare con le nostre mani un pranzetto prelibato per i nostri gatti possiamo mischiare piccole quantità di carboidrati, come pasta o riso, ai suoi alimenti preferiti, come carne o pesce.

Ricordiamo ovviamente che sia la carne che il pesce vanno sempre cotti e spezzettati prima di servirli al nostro animale domestico: il rischio di salmonellosi infatti è molto elevato. Per evitare malattie o infestazioni di parassiti è quindi fondamentale che il cibo sia fresco e di alta qualità.

È consigliabile non aggiungere pasta o riso al cibo umido che diamo solitamente al nostro gatto. Bocconcini, patè e mousse sono già formulati in modo da racchiudere tutte le sostanze nutritive di cui i nostri mici hanno bisogno.

Troppi carboidrati: i rischi nella dieta del gatto

bel gatto con la ciotola davanti

Adesso è chiaro che i gatti e carboidrati non vanno molto d’accordo. Ingerirne in grandi quantità a lungo andare può risultare molto pericoloso per il felino di casa, perché una volta metabolizzati si trasformano in zuccheri che non è in grado di smaltire correttamente.

Questo può portare a una serie di problemi di salute, come iperglicemia, iperinsulinemia, insulinoresistenza e diabete.

Come già detto sopra il quantitativo di carboidrati inseriti nelle diete dovrebbero essere minimo, anche se variabile in base alle eventuali patologie.

I nostri mici non digeriscono bene i carboidrati complessi, che finiscono per lo più nelle feci causando a volte anche diarrea. Inoltre l’eccessivo assorbimento dei carboidrati causa sovrappeso e obesità, con conseguenze che possono essere molto gravi.

Ricordiamo quindi di escluderli dalla dieta del nostro gatto, soprattutto se siamo noi a preparargli i pasti: meglio optare per carne o pesce, ben cotto, evitando gli avanzi della nostra tavola che possono comprendere anche ingredienti dannosi per la sua salute.

Tutti gli alimenti che troviamo in commercio invece sono perfettamente bilanciati con proteine, taurina e grassi di origine animale, carboidrati, vitamine, sali minerali, acqua. Le confezioni riportano anche le indicazioni circa la quantità esatta da somministrare a ogni pasto in base alle diverse tipologie di gatto.

I principi nutritivi necessari per l’alimentazione del gatto

gatto che mangia la pappa in giardino

Infine, vogliamo concludere con un breve elenco dei principi nutritivi essenziali per Micio, da tenere in considerazione sia che la nostra intenzione sia quello di preparare da noi i pasti per il nostro amico, o che gli offriamo quotidianamente scatolette e croccantini.

Proteine

Le proteine sono fondamentali per garantire ai nostri gatti una crescita equilibrata, un pelo bello e lucente e una corretta rigenerazione dei tessuti. Sono presenti nella carne, nel pesce, nelle uova e nei formaggi.

Taurina

La taurina è un amminoacido fondamentale, la cui carenza provoca disturbi seri quali insufficienza cardiaca, cecità e malformazioni nei gattini. I felini non sono in grado di sintetizzarla e per questo devono assumerla col cibo. Se allo stato selvatico la reperiscono grazie ai topi (la cui carne ne è ricca), in casa devono assumerla tramite le crocchette in commercio.

Grassi

Per la salute dei nostri gatti sono fondamentali anche i grassi: sono utili per la salute generale del gatto (in particolare per la funzionalità renale) e per la lucentezza del pelo. I grassi animali e vegetali forniscono maggiore energia rispetto agli altri nutrienti e sono più digeribili rispetto a proteine e carboidrati.

Carboidrati e sali minerali

I carboidrati sono contenuti nel riso, nella pasta e nei cereali e servono ai gatti soprattutto per disporre di energia immediatamente pronta all’uso e regolare la funzionalità gastrointestinale.

Un’alimentazione bilanciata prevede anche una quantità adeguata di sali minerali quali calcio, fosforo, magnesio, sodio e potassio (essenziali per le ossa, i denti e i muscoli) e di vitamine A, B e D, che i gatti possono reperire da frutta e verdura.

Acqua

I gatti sono dei predatori che si sono evoluto soprattutto in zone semi-aride. Questo ha dato loro la capacità di concentrare le urine, senza sprecare un goccio d’acqua derivante dalle sue prede.

In pratica nei felini la sete non aumenta se la quantità di acqua assunta non è sufficiente.
Questo significa che (anche in casa) i gatti devono assumere con il pasto la corretta quantità di acqua necessaria, altrimenti andranno più facilmente incontro a problemi come cistiti.

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