Gatti e caccia: da cosa viene l’istinto da cacciatore di Micio e perché è naturale
I gatti e la caccia hanno un legame da sempre e lo avranno per sempre. Per quanto possa abituarsi a un appartamento il suo istinto sarà sempre da cacciatore
I gatti sono abili predatori, la caccia ce l’hanno nel dna e questo sarà un dato di fatto per sempre. Osservarli all’opera è davvero affascinante, possiamo imparare vere e proprie tattiche per catturare le prede più astute.
Le sessioni, che siano allo stato brado o all’interno del giardino di casa, generalmente durano dall’alba al tramonto e dipendono dalle condizioni climatiche. Infatti durante l’estate, soprattutto quando c’è molta umidità, la nostra palla di pelo prediligerà le ore notturne.
Uno sguardo d’insieme
La strategia preferita dai gatti durante la caccia li vede sedersi in un luogo di passaggio e aspettare, un po’ come succede in una zona particolarmente ricca di pesce con il pescatore. La pazienza e il mimetismo sono una loro prerogativa. Si mettono lì, con le zampe sotto il corpo pronte a mettere in atto il lancio propulsivo verso il malcapitato di turno.
Quando arriva il momento giusto, la preda viene letteralmente catturata con gli artigli felini. Comincia un inseguimento, una corsa per la sopravvivenza da entrambe le parti: perché non dimentichiamo che – seppur Miao non abbia problemi di alimentazione quando vive in famiglia – il suo istinto è sempre legato alla necessità di procacciarsi il cibo.
Mette in atto lo stesso meccanismo di quando ci lascia una preda morta davanti alla porta a mo’ di dono. Ci sta dicendo che ci vuole bene e che si preoccupa affinché noi abbiamo di che nutrirci.
Normalmente e se Miao non è vittima di uno svezzamento precoce, le tecniche venatorie vengono tramandate da madre in figli. Si tratta di uno dei primi insegnamenti, tra i più utili (insieme alla difesa) di mamma gatta.
Quando il gatto è di strada
I gatti randagi e la caccia hanno un rapporto molto diverso. In questo caso non si tratta solo di istinti atavici e impressi nel dna da millenni. Quando la palla di pelo è randagia è la fame, quella vera, a spingerla contro ogni tipo di preda: piccola o grande che sia.
Inoltre, siamo di fronte ai felini più bravi, con anni e anni di esperienza e con una spinta propulsiva che chi vive al caldo delle mura domestiche non potrà mai avere. In media bastano loro tre mosse per mettere in atto il piano, contro le due ore degli esemplari abituati al divano e alle altezze delle librerie, non degli alberi. A tal proposito, potrebbe essere interessante saperne di più sul perché i gatti amino così tanto le altezze.
Miao, il re della casa
I gatti e la caccia hanno un rapporto decisamente diverso quando la battuta avviene tra le mura di un appartamento. Spesso e volentieri a farne le spese sono i nostri soprammobili preferiti. Anche se le tecniche sono le stesse, altrettanto affascinanti e divertenti da ammirare. Non a caso i giochi dei gattini – e anche quelli del gatto adulto – ripropongono le lotte e le scene venatorie.
Inoltre, mentre il felino che vive in strada divora subito la sua preda, il gatto domestico può decidere di dividerla in più spuntini, creando una sorta di dispensa. Come già accennato, potrebbe avere uno slancio altruistico nei nostri confronti. Non stupiamoci, né giudichiamolo male se spunta con un pezzo di coda di lucertola, insetti vari o topolini di campagna. A volte, in assenza di prede, potrebbe anche tornare con una foglia tra i denti, un gesto certamente apprezzabile da vegani e vegetariani.
Le prede preferite dai felini
I gatti e la caccia prevedono un’ampia varietà di prede. In genere, la nostra palla di pelo spazia dai ragni, alle cavallette, ai calabroni, sino ad arrivare a catturare qualsiasi insetto gli capiti sotto tiro. Anche gli uccelli, i conigli e gli intramontabili topi non vengono certamente ignorati. Le rane, invece, sono spesso prese di mira ma quasi mai per diventare il pranzo o la cena dalla giornata.
Diverso è l’approccio dei felini che vivono in strada. Loro non vanno troppo per il sottile, perché a guidarli è la fame e possiamo sorprenderli anche a cercare tra i rifiuti dei cassonetti pur di trovare qualcosa che faccia passare loro la fame. Ogni mattina si svegliano con un obiettivo primario e si augurano di raggiungerlo prima possibile.
Uccelli e topi
Nel caso dei volatili la tecnica è fine. L’avvicinamento della preda è lento e studiato nei minimi dettagli, si sviluppa a zampe flesse con l’addome che striscia sul terreno, pronto al salto. Non tutti i tentativi vanno a buon fine, ma il felino è un animale perseverante e non si arrende sicuramente alla prima difficoltà.
Soltanto se e quando è tramortito al suolo, potrà procedere con l’ultimo colpo: la sentenza di morte per il malcapitato uccellino. Spesso, ha a che fare con insetti molto più furbi e strategici di lui. Se vive in campagna, però, Miao dovrà preoccuparsi di una presenza ingombrante: la vipera, un serpente velenoso che – se si sente attaccato – reagisce.
La storia delle origini del gatto ci dice che la preda prediletta è rappresentata dal topo. Un esemplare in perfetta forma fisica, secondo alcune statistiche, può arrivare a eliminare dai 4 mila ai 6 mila roditori l’anno. Non a caso Miao viene considerato uno strumento di derattizzazione naturale.
E le lucertole, sono velenose?
Come nel caso delle vipere, i gatti durante la caccia possono correre qualche pericolo. Infatti, sembra proprio che le lucertole – anche se dal sapore particolarmente invitante per il palato – siano leggermente indigeste. Se il nostro amico a quattro zampe ne mangia anche più di una, non è raro che possa vomitare.
In merito all’argomento le leggende sono tante, forse da annoverare tra i falsi miti sui gatti. Pare, infatti, che li indeboliscano tanto da portarli al deperimento e alla perdita del pelo. C’è invece chi sostiene che la pelle della lucertola sia tossica. La cosa migliore da fare, nel dubbio, è evitare che il nostro adorato Miao ne entri in contatto. Ma poi, perché proprio le lucertole, con tante prede succulente che può trovare nel giardino di casa?
Una volta catturata, inoltre, è piuttosto difficoltoso portargliela via perché si spezza in due. Il nostro consiglio è di avvalersi dell’ausilio di una pinza da cucina per afferrare il corpo della lucertola prima che la noti – magari senza farci vedere – e portarla lontana dal raggio d’azione del gatto.
Perché Miao prova questo amore per la caccia?
I gatti e la caccia camminano a braccetto, lo abbiamo già accennato, per una questione di istinto. Di qualcosa che ha nel dna e alla quale deve rispondere, perché è l’istinto che glielo dice. Certamente un esemplare domestico lo fa per passatempo, mentre un randagio ha necessità di cacciare.
La fame e l’istinto della caccia sono controllati da due parti distinte del cervello. Infatti, non sorprendiamoci se vediamo la nostra palla di pelo interrompere il proprio pranzo o la propria cena per correre appresso a un topo. A volte capita anche che giochi con la sua preda, facendola saltare in aria come fosse uno dei suoi giochi di pezza preferiti.
Il gatto che caccia per fame, invece, ha un approccio totalmente diverso: uccide con un morso netto, grazie ai suoi canini dalla forma perfetta per raggiungere lo scopo. È preciso, chirurgico, va dritto verso la meta e non perde tempo a finire di mangiare la preda. Non spaventiamoci più di tanto, per fortuna, il topolino muore quasi subito per via dello shock e non sente molto dolore. Che piaccia o meno, è una legge di natura.