Gatti e anziani, consigli per riuscire a farli convivere tranquillamente e in sicurezza
Gatti e anziani sono un connubio vincente: la scienza dimostra che i piccoli felini hanno il potere di migliorare la vita di queste persone
Secondo alcuni recenti studi la convivenza tra gatti e anziani è un vero toccasana per le persone di una certa età.
Dopo la pensione, si sa, cambiano moltissime cose e ci si ritrova spesso ad avere una vita piatta e priva di stimoli.
Avere un gatto in casa aiuta gli anziani a vivere un’esistenza più attiva, sana e felice: la scienza non mente!
Ma del resto basta conoscere almeno un poco i nostri amatissimi felini per sapere che sono creature speciali che portano gioia nella vita di chiunque li adotti.
I gatti sono dei naturalissimi antistress e un potente antidoto alla depressione. Insomma gatti e anziani sono un’accoppiata davvero vincente.
Ma affinché la convivenza vada a buon fine è importante prendere le giuste precauzioni e naturalmente puntare sulle razze feline più adatte a persone che non hanno più le forze di un tempo.
Gatti e anziani: un binomio vincente
Sono davvero tanti i benefici nella convivenza tra gatti e anziani, che in verità sono validi a qualsiasi età.
Il gatto rappresenta, però, l’animale da compagnia perfetto per le persone più mature perché è più autonomo rispetto ad altri e quindi meno impegnativo.
Possiamo dire che sia la scelta giusta per nonni e nonne che non hanno più le energie di un tempo ma cercano comunque un affettuoso compagno di vita.
I gatti sono animali tendenzialmente tranquilli che non hanno bisogno di passeggiate e uscite quotidiane come i cani, ad esempio.
Basta che abbiano le ciotole con la pappa e l’acqua sempre pulita, la lettiera a disposizione e un umano da amare incondizionatamente.
Anche se sono animali indipendenti e benché esistano razze di gatti un po’ distaccate e indifferenti, i piccoli felini riescono a riempire la casa di affetto e allegria.
Per una persona anziana che magari vive da sola è importante accudire un gatto non solo perché è un’ottima compagnia ma anche perché le dà uno scopo e la tiene impegnata giornalmente.
La solitudine della vecchiaia può essere una brutta bestia e le fusa di un gatto hanno un forte potere terapeutico.
Gatti e anziani dunque possono convivere insieme, anzi il gatto è l’animale più indicato per chi ha una certa età e non può fare troppo movimento.
Come scegliere il gatto giusto
Chi conosce il mondo dei meravigliosi piccoli felini sa perfettamente che i gatti non sono tutti uguali, anche se di base hanno delle caratteristiche comuni.
La maggior parte dei gatti ha un temperamento tranquillo e in generale si tratta di animali da compagnia che non richiedono troppo impegno.
I gatti sanno cavarsela da soli, passano moltissimo tempo accucciati a dormire (anche se alcune razze sono più dormiglione di altre) e gli basta avere a disposizione pappa, acqua e lettiera.
In casa occorre anche fornirgli dei giocattoli e soprattutto un bel tiragraffi per farsi le unghie, stiracchiarsi ed evitare che rovini tutto il mobilio di casa (qui qualche consiglio per scegliere il tiragraffi giusto).
Ma non possiamo negare che vi siano delle differenze evidenti non solo da razza a razza, ma perfino da un esemplare all’altro.
Ogni gatto ha la propria personalità ma per compiere una scelta ponderata dovremmo tener conto anche dell’età e delle caratteristiche fisiche.
L’età del gatto
Un gattino è molto più attivo e monello di un gatto adulto e almeno per i primi tempi potrebbe essere difficile per una persona anziana stargli dietro.
Da piccoli i gatti sono pieni di energie e non starebbero mai fermi. Hanno bisogno perciò di una persona che sia in grado di prendersene cura al meglio.
Sono anche molto delicati e gli occorrono cure specifiche dal veterinario, prima di tutto devono fare le vaccinazioni obbligatorie ed essere sverminati (qualora non lo siano già).
Il vantaggio del gattino sta nel fatto che essendo nell’età dell’apprendimento può adattarsi più facilmente ai ritmi dell’anziano.
Un gatto adulto, al contrario, ha già “formato” il suo carattere e non è semplice insegnargli a sostenere nuovi ritmi e una nuova routine giornaliera.
A questo punto basterebbe optare per una razza di gatti più tranquilla, di quelle che tendenzialmente hanno un carattere docile e non combinano guai dalla mattina alla sera.
Preferibilmente un gatto giovane ma non piccolissimo che abbia le capacità di adattarsi alla nuova vita in casa insieme al suo anziano padroncino.
Caratteristiche fisiche del gatto
Questa è in verità una discriminante abbastanza relativa perché le dimensioni del micio contano, ma solo fino a un certo punto.
Possiamo avere a che fare con un gatto di grande stazza che tuttavia ha un carattere buonissimo e dolcissimo.
In questo caso anziani e gatti di tali dimensioni potrebbero convivere tranquillamente, i problemi si presentano quando il micio ha un carattere un po’ più irrequieto.
Un gatto di grandi dimensioni potrebbe essere sconsigliato semplicemente per una questione di “comodità”.
Una persona anziana non ha molte energie e spesso ha proprio dei problemi di salute che colpiscono muscoli e ossa. Insomma, non può muoversi come dovrebbe.
Quindi un gatto troppo grande e ingombrante potrebbe essere più difficile da accudire e anche solo prenderlo in braccio causerebbe problemi.
Cure di cui il gatto ha bisogno
Il fatto che gatti e anziani convivano nella stessa casa ha tanti vantaggi e aspetti positivi, anzi abbiamo visto come questi animali abbiano il potere di migliorare la qualità della vita dei propri padroncini.
Ma un gatto non è soltanto un tenero felino da coccolare, ha bisogno di attenzioni e cure specifiche per vivere bene e in salute.
Una persona anziana deve essere in grado di occuparsene nel migliore dei modi garantendogli, prima di tutto, le visite dal veterinario.
Anche se il gatto è adulto e già vaccinato, ha comunque bisogno di controlli di routine per prevenire l’insorgere di eventuali patologie o curare in tempo quelle in corso.
Come diciamo sempre adottare un gatto è una grande responsabilità per la salute del micio e di riflesso anche per la nostra.
Il gatto è un animale che cura la propria igiene fino quasi a sembrarne ossessionato perciò in questo caso non servono bagnetti frequenti, come accade per i cani.
Ma ha bisogno di essere spazzolato regolarmente anche per prevenire eventuali problemi della pelle.
Perciò nella convivenza tra gatti e anziani sarebbe opportuno optare per quelli a pelo corto che hanno bisogno di una minore manutenzione (basta spazzolarli un paio di volte alla settimana e non perdono molto pelo).
Gatti e anziani: quali sono le razze più adatte
Non è possibile fare distinzioni a priori e ogni situazione va considerata nello specifico ma possiamo idealmente stilare una piccola lista di razze di gatti più adatte di altre alla convivenza con gli anziani.
Sono per lo più esemplari dotati di un carattere tranquillo e mansueto e che allo stesso tempo talmente devoti al padroncino da essere parecchio inclini all’ascolto.
Il Certosino potrebbe essere la scelta giusta con il suo aspetto pacioccone e il bellissimo mantello grigio-blu.
È un gatto a pelo corto che ha bisogno di poca manutenzione e poi ha un carattere talmente affettuoso e dolce che sarebbe proprio perfetto per una persona anziana.
Anche il Ragdoll ha lo stesso temperamento, anzi il suo nome significa proprio “bambolina”. In pratica è una sorta di micio-peluche che ama il padroncino a tal punto da farsi fare qualunque cosa!
Perciò è un gatto molto paziente e mai aggressivo, adora giocare con il suo umano del cuore ma allo stesso tempo non disdegna lunghi pisolini insieme a lui.
Nella lista di gatti adatti agli anziani non può mancare il Persiano, il gattone più tranquillo e tenero che ci sia.
L’unico problema del Persiano è il suo foltissimo mantello lungo che richiede cure ben precise e praticamente va spazzolato tutti i giorni. Per una persona anziana potrebbe essere troppo impegnativo.
A questo punto meglio optare per un Exotic Shorthair, in parole povere il “Persiano a pelo corto”. Identico al primo, richiede molta meno cura del pelo e ha lo stesso carattere docile.
A differenza del Persiano, però, è meno dormiglione e gli piace che il padrone gli dedichi un po’ di tempo al giorno per giocare insieme.