Catine, gatta vittima della cattiveria umana
Catine, la gatta vittima della cattiveria umana. Con la schiena spezzata delle botte e un'emorragia interna, è morta agonizzante nel giardino di casa
Catine, così si chiama la gatta vittima della cattiveria umana, aveva due anni e mezzo ed è stata trovata agonizzante nel giardino di casa, in via XX Settembre a Porpetto, in provincia di Udine.
Delle persone, che non sono degne di essere chiamate con questo nome, le hanno spezzato la spina dorsale e provocato una emorragia interna a colpi di bastone.
La storia
È stata uccisa di botte, l’ennesima gatta vittima della cattiveria umana. Probabilmente è stata colpita con un bastone. Le lesioni sono state talmente gravi da romperle la spina dorsale e provocarle un’emorragia interna.
È morta così Catine, una bella micia di due anni e mezzo trovata agonizzante nella mattina di giovedì scorso nel giardino di casa. Si trattava di una micetta abituata a vivere in appartamento, ma che usciva sempre per qualche ora al giorno. Mancava dal lunedi e i proprietari l’hanno subito cercata nella zona.
È riuscita a tornare a casa
Nessun risultato fino al quarto giorno, il 28 novembre. Insospettiti dal cane, che abbaiava con insistenza, lo hanno seguito fino in giardino e hanno visto la loro micia massacrata di botte che miagolava per il forte dolore. Una scena straziante. I proprietari di Catine hanno chiamato immediatamente il veterinario di fiducia, arrivato in pochi minuti da Palmanova.
Purtroppo però per la povera micia non c’era nulla da fare: ormai agonizzante perdeva sangue dalla bocca a causa delle lesioni interne, e non era in grado di muoversi per colpa delle vertebre spezzate.
Vittima della malvagità
Si tratta dell’ennesimo caso di maltrattamenti sugli animali, di cattiveria inaudita e immotivata nei confronti di esseri innocenti e indifesi. Il veterinario ha escluso con certezza che Catine sia stata investita da un’auto. È di pochi giorni fa la storia del gattino del progetto Enpa di Brindisi, avvelenato senza alcuna ragione (ammesso che ce ne possa essere una).
Della vicenda sono state informate le forze dell’ordine e nelle prossime ore i proprietari presenteranno formale denuncia per quanto accaduto alla loro povera micetta. È il caso di ricordare, sperando che sia un deterrente, che questo è un reato soggetto a processo penale.