Fevaxyn Pentofel per gatti: tutto ciò che bisogna sapere su questo vaccino per Micio
Fevaxyn Pentofel è un vaccino per gatti contro cinque malattia pericolose. Ecco com'è fatto e come si somministra a Micio
Fevaxyn Pentofel per gatti è un vaccino polivalente che serve a immunizzare Micio contro cinque gravi e pericolose malattie. Parliamo della panleucopenia felina e della leucemia felina (FeLV), ma anche delle malattie respiratorie provocate dal virus della rinotracheite felina, dal calicivirus felino e dalla Chlamydophila felis.
Vaccinare i nostri piccoli felini è una scelta importante che tutti i padroncini non dovrebbero mai prendere alla leggera. Quando adottiamo un micio dobbiamo premurarci di dargli tutto ciò di cui ha bisogno. Coccole e pappa, certo, ma soprattutto un occhio di riguardo alla sua salute con le visite dal veterinario e le vaccinazioni da fare sin da quando è cucciolo. Per qualsiasi dubbio non esitiamo a rivolgerci al medico.
Fevaxyn Pentofel per gatti: composizione e posologia
Il vaccino Fevaxyn Pentofel per gatti si presenta in una soluzione liquida, già contenuta in una siringa monodose da 3 ml. Ogni siringa contiene piccole quantità di quattro virus e un batterio inattivati. In questo modo, quando il veterinario somministra il vaccino al micio, l’esposizione a questa piccola concentrazione fa sì che il suo organismo reagisca ai patogeni, permettendo al sistema immunitario di produrre gli anticorpi che lo proteggono dalle cinque malattie. Ecco perché ogni volta che dopo il vaccino il micio sarà esposto ai virus e al batterio, non si infetterà e quindi non prenderà le malattie.
Soltanto il veterinario naturalmente può somministrare il Fevaxyn Pentofel al micio, seguendo una posologia ben precisa. La prima vaccinazione si fa ai gattini con almeno 9 settimane di vita e si somministra tramite iniezione sottocutanea. La seconda dose va iniettata dopo 3 o al massimo 4 settimane dalla prima. L’importante è che non venga mai fatta prima delle 12 settimane di età. Stessa cosa vale anche per i gattini che abbiano superato le 9 settimane di vita, si fa una prima dose e la seconda dopo almeno 3 settimane. Dopodiché ogni anno il veterinario deve programmare il richiamo, in modo da mantenere la protezione immunitaria attiva.
Si consiglia, inoltre, di somministrare una dose aggiuntiva ai piccoli felini che vivono in territori a elevato rischio di contrazione di FeLV, il virus della leucemia felina.
Avvertenze sull’utilizzo del vaccino
È sconsigliato somministrare il Fevaxyn Pentofel alle gatte in gravidanza o in fase di allattamento. Come tutti i vaccini anche questo potrebbe provocare una reazione di ipersensibilità in alcuni esemplari. Se, osservando il micio, notiamo reazioni avverse o sintomi anomali dobbiamo correre immediatamente dal veterinario per capire cosa c’è che non va.
Prima di vaccinare il micio si consiglia di eseguire un trattamento vermifugo almeno 10 giorni prima dell’iniezione. Ricordiamo che il vaccino non ha un effetto immediato e non rende il micio immune dalle malattie subito dopo l’iniezione. Occorre qualche giorno prima che abbia effetto sull’organismo quindi dobbiamo tenerlo lontano da possibili fonti di infezione. Per somministrare il Fevaxyn Pentotel il veterinario deve seguire delle particolari precauzioni. L’iniezione non si deve fare a gattini o gatti adulti già malati, perché sarebbe del tutto inutile e l’immunizzazione non avrebbe alcun effetto. Il micio deve godere di buona salute affinché il vaccino faccia effetto.
FeLV
Questa vaccinazione non interferisce con il decorso dell’infezione da FeLV, quindi per i gatti che hanno già preso il virus della leucemia felina è assolutamente inutile. Ciò significa che, seppur vaccinati, questi gatti rappresentano un rischio per i loro simili e potrebbero contagiargli la malattia.
Per questo motivo si raccomanda che ai gatti a rischio FeLV si faccia prima un test per verificare se abbiano già preso il virus oppure no. Se il test è negativo vuol dire che il micio non è infetto e può essere vaccinato. Al contrario, se il test risulta positivo è necessario isolare il gatto e attendere uno o due mesi prima di fare un altro test. Se anche questo risulta positivo, vuol dire che il micio purtroppo è infetto e ha bisogno della terapia per la leucemia felina.
Fortunatamente da quando esistono le vaccinazioni e sono aumentati i controlli veterinari, il contagio di questa malattia ha subito un drastico calo. Questo però non deve farci abbassare la guardia perché il virus della leucemia felina non è stato debellato del tutto. Ecco perché è fondamentale eseguire sempre un’accurata prevenzione. La FeLV si contagia per via diretta tramite feci, secrezioni e urina di animali infetti o anche con il morso di un gatto malato. Anche la mamma gatta può trasmettere la malattia ai piccoli che ha nel grembo, che nascono quindi già infetti. In questi casi capita che non riesca a portare a termine la gravidanza oppure che i piccoli muoiano a pochi giorni dal parto. La leucemia felina è una malattia grave e pericolosa che provoca nel gatto anemia, linfoma e lo rende immunodepresso.
Fevaxyn Pentofel: effetti collaterali del vaccino
Le iniezioni di Fevaxyn Pentofel non hanno particolari controindicazioni, a parte il fatto che è sempre meglio evitarle nelle gatte in gravidanza. Tuttavia gli studi hanno evidenziato che alcuni gatti possono sviluppare delle reazioni al vaccino dopo l’iniezione. Parliamo di sintomi come febbre, episodi di vomito, anoressia (mancanza di appetito) e talvolta depressione. Nulla di troppo grave se consideriamo che sono tutti sintomi che vanno via da soli dopo 24 ore al massimo.
In alcuni casi può capitare che il micio abbia anche altre reazioni a livello locale, come un leggero gonfiore nel punto di inoculo della siringa. Potrebbe anche avere qualche fastidio in più, quindi prurito o vero e proprio dolore. Sono inconvenienti che con le iniezioni possono capitare, a prescindere dal fatto che si tratti di vaccino o di un altro farmaco liquido. Anche in questo caso i sintomi dovrebbero scomparire dopo poche ore. Se dovessero persistere rivolgiamoci al veterinario per capire cosa fare e come alleviarli.
Esistono dei casi ancor più gravi, ma per fortuna rarissimi, in cui il gatto potrebbe sviluppare e manifestare delle reazioni molto più serie e preoccupanti. Parliamo di vero e proprio shock anafilattico con edema sulla pelle, difficoltà respiratorie e accelerazione del battito cardiaco e disturbi gastrointestinali. In questi casi, ancor più che negli altri, non dobbiamo esitare a correre dal veterinario e permettergli di occuparsi di Micio.