Ferita del gatto: non si cicatrizza?
Quali possono essere le cause di una ferita nel gatto che non si cicatrizza? Quali precauzioni prendere per far si che possa guarire?
Le cause che possono provocare ferite al gatto sono innumerevoli. Di certo, se il vostro gatto è solito gironzolare all’area aperta al di fuori di una zona circoscritta sicura è facile che possa procurarsi delle ferite. È molto comune che i gatti, soprattutto se non sterilizzati, esplorando territori sconosciuti possano incappare in situazioni poco piacevoli e certamente pericolose per la loro salute, come ad esempio scontri violenti con altri gatti in difesa del territorio, liti con esemplari di altre razze animali, o ancora, ferite riportate da incidenti di vario genere. Le motivazioni per cui la ferita del gatto non si cicatrizza possono essere molteplici.
Genericamente parlando, una ferita adeguatamente e immediatamente disinfettata, raramente comporta grandi problemi e guarisce in pochi giorni. Ogni ferita però può avere cause e decorsi differenti. Prendiamo come esempio una ferita venutasi a formare dopo la lotta con un gatto randagio. I gatti randagi nella maggior parte dei casi possono essere portatori di malattie infettive come la FeLV e la FIV, o causare infezioni che possono comportare la formazione di ulcere ed ascessi.
Infezione da FeLV e FIV
La trasmissione di FeLV (Leucemia felina) e FIV (Immunodeficienza felina), entrambe malattie infettive, avviene prevalentemente tramite ferite causate da morsi in quanto i virus sono trasmissibili tramite saliva. Tra gli svariati sintomi che queste malattie comportano (alcuni dei quali possono essere anche fatali) può manifestarsi una scarsa e lenta guarigione delle ferite. È importantissima la prevenzione di tali malattie tramite regolare richiamo delle specifiche vaccinazioni. Mentre la FeLV può, in qualche raro caso, essere combattuta, non si hanno prove che questo possa accadere con la FIV.
Ulcere della pelle
Le ulcere della pelle nei gatti sono difetti nella superficie superiore della pelle. L’ulcera è spesso lenta nella guarigione e richiede l’intervento di un veterinario.
La maggioranza delle ulcere della pelle nel gatto sono causate da traumi esterni, ma possono anche essere causate da alcune malattie. La lista delle possibili cause di ulcere della pelle nei gatti è davvero lunga, per cui è difficile poterle individuare a primo acchitto. I sintomi iniziali di questa infezione sono la formazione di croste nell’area della ferita: se il gatto vi ha libero accesso potrebbe ripetutamente leccarla e causare il peggioramento della lesione. La ferita potrebbe quindi aprirsi e secernere una sostanza bianca e viscosa, diventare rossa e irritata causando la caduta del pelo circostante.
Alla comparsa di uno qualsiasi di questi sintomi è necessario recarsi immediatamente dal proprio veterinario di fiducia per evitare che la situazione possa peggiorare. Il veterinario pianificherà un trattamento adatto alla specifica condizione del gatto. Alcuni trattamenti possono essere facilmente portati a termine a casa, altri potrebbero richiedere il ricovero in clinica veterinaria per qualche giorno. Nel caso in cui il gatto possa essere trattato in casa, il veterinario vi prescriverà sicuramente alcuni medicinali tra i quali antidolorifici e antinfiammatori, accompagnati da antibiotici e farmaci antifungini.
L’uso del collare ad imbuto è sempre consigliato in questi casi, poiché il gatto leccandosi, mordendosi o grattandosi potrebbe causare un grave peggioramento della ferita e quindi impedirle di cicatrizzare o rimarginare.
Ascessi
Gli ascessi cutanei nei gatti sono una delle più comuni infezioni batteriche: essi variano per gravità, zona, estensione e batteri coinvolti. Sono normalmente causati da traumi perforanti, in seguito ai quali la pelle si richiude subito trattenendo i batteri al suo interno e provocando così l’insorgere dell’ascesso.
Le cause più frequenti di ascessi nei gatti sono morsi o graffi da parte di altri gatti o altri animali, oppure ferite accidentali come quelle provocate da corpi contundenti possono infettarsi causandone la comparsa. I sintomi di un ascesso dipendono dall’area coinvolta, alcuni presentano soltanto del gonfiore, altri possono essere più estesi e causare febbre alta, anoressia, affievolimento dell’acuità dei sensi e gonfiore dei linfonodi. Di solito un ascesso è caldo al tatto e doloroso, in fase iniziale è duro, mentre in una seconda fase si sviluppa al suo interno del pus diventando molliccio.
Nella maggior parte dei casi i sintomi dell’infezione scompaiono man mano che l’ascesso espelle il pus (spesso misto a sangue) all’esterno, causando la diminuzione del dolore e l’abbassarsi della febbre. In alcuni casi però il pus dalla ferita nel gatto può raggiungere la sottocute e invadere più estese aree del corpo rischiando di causare setticemia. Anche in questi casi, al manifestarsi dei primi segni di infezione, la cosa migliore da fare è recarsi immediatamente dal proprio veterinario che dopo un’attenta analisi deciderà quale terapia seguire. Esso solitamente prescrive una terapia antibiotica accompagnata da regolare e frequente disinfezione della ferita. A seconda dei casi, il veterinario potrebbe ritenere necessario un drenaggio chirurgico, solitamente questo viene effettuato in caso di ascessi molto vasti.