Fellini, il gattino che il veterinario voleva sopprimere per un motivo assurdo
Una donna porta il gattino dal veterinario e quest'ultimo vuole sopprimerlo per un motivo assurdo: la storia del gattino Fellini
Oggi vogliamo raccontarvi la particolare storia di Fellini, un gattino che è riuscito a scampare all’eutanasia davvero per un pelo.
Quanto vale la vita di un animale? Chi decide quando e perché un gatto deve essere soppresso? Queste forse sono domande che non avranno mai risposta e le storie come quella del gattino Fellini ci fanno capire quanto invece sia importante trovare una risposta.
Fellini è un gattino semiparalizzato dalla nascita. A causa della sua condizione è incontinente e dunque costretto a portare un pannolino per tutta la vita.
Secondo quanto dichiarato dalla sua proprietaria, Christiane K., Fellini è comunque un gattino felice.
Vive la sua vita circondato da tanto amore e felicità e la sua condizione non è un peso, né per il felino né per la sua famiglia. Forse però lo è per qualcun altro.
Non molto tempo fa, Christiane ha portato il felino da un veterinario a causa di un’infiammazione ad un occhino.
Un problema da niente, risolvibile con qualche antibiotico e con le giuste cure. Per il veterinario, però, la visita non è finita così.
L’uomo ha infatti detto Christiane che quel gatto doveva essere soppresso. Perché? Perché stando a quanto dichiarato dal veterinario una vita con il pannolino non è una vita. E dunque non merita di essere vissuta.
Ovviamente Christiane si è rifiutata di autorizzare l’eutanasia sul suo gatto. Lei sa che Fellini è un gattino felice e che la sua condizione è un problema solo negli occhi di chi guarda.
Fellini è un felino felice e che sa vivere la sua vita nel migliore dei modi nonostante il destino non sia stato gentile con lui.
Questa storia ci fa capire quanto sia importante non arrendersi mai, neanche di fronte agli ostacoli apparentemente più insormontabili. Come nel caso di Sion, il gattino con una malformazione che oggi può camminare grazie ai suoi angeli custodi.