Come far partorire un gatto in casa?
Il parto è un’emozione unica. Per non avere brutte sorprese che mettano a rischio la salute di mamma e piccoli, ecco come far partorire un gatto in casa
L’arrivo di uno o più cuccioli è sempre una notizia che riempie il cuore di gioia. La nostra amica a quattro zampe sta diventando mamma e noi ‘nonni’ elettivi, visto che si tratta di un membro della famiglia a tutti gli effetti.
Chi decide di prendere un gatto femmina, spesso lo fa per la voglia di avere dei cucciolotti che camminino e corrano per casa, a meno che quella che sta portando a termine non sia una gravidanza indesiderata. In ogni caso, è opportuno farsi trovare preparati e non mettere a rischio la vita degli attori in gioco.
È molto importante sapere come far partorire un gatto in casa e cosa fare per cercare di aiutare la mamma in un momento così delicato della sua vita. Il nostro ruolo potrebbe essere determinante in caso di qualche complicazione, altrimenti ci pensano Madre Natura e l’istinto della futura mamma.
La preparazione al parto
Partiamo dal presupposto che la gestazione di un gatto in gravidanza è totalmente differente da quella di una donna. Non solo i tempi, ma anche gli approcci cambiano. Quella umana, infatti, dura circa 9 settimane mentre quella canina dura dai 58 ai 67 giorni.
Far partorire un gatto in casa non è difficile. Arrivato il momento del parto, infatti, la gattina sarà molto più tranquilla di noi, avrà dalla sua parte una consapevolezza innata che la guiderà nelle varie fasi della nascita dei suoi piccoletti. Tuttavia è bene aiutarla cercando di crearle un ambiente accogliente, che possa darle la possibilità di partorire senza troppe preoccupazioni.
Nei momenti precedenti al parto, potrebbe non avere molta fame, avere la nausea ed essere protagonista di alcuni episodi di vomito. Inoltre, non allarmiamoci se la dovessimo sorprendere a sistemare in maniera compulsiva la cuccia per renderla più calda e morbida: pronta per accogliere i suoi figli. Sono tutti sintomi e comportamenti che il nostro veterinario di fiducia ci confermerà essere nella norma.
Il travaglio e le contrazioni
Quando la nostra amica a quattro zampe è pronta a dare alla luce i propri cuccioli, la sua temperatura tende a oscillare: ad aumentare o diminuire anche di due gradi. Non preoccupiamoci nemmeno in questo caso e, se siamo alla prima esperienza, facciamoci dare delle dritte dallo specialista di fiducia, colui che ha il quadro clinico completo e conosce eventuali pregressi e caratteristiche di razza che possono incidere.
Solitamente il travaglio dura dalle 12 alle 24 ore, che la quasi mamma trascorre tra i dolori delle contrazioni. Non appena però si rompono le acque la gatta sarà pronta a partorire. Non dobbiamo assolutamente toccarla, a meno che non sia oggettivamente in difficoltà. Di norma, infatti, fa tutto da sé. La nostra presenza deve esserci, ma in modo discreto. Nel caso in cui le cose dovessero essere meno naturali del previsto, è lì che dobbiamo intervenire. Ed è bene che lo facciamo con cognizione di causa. Niente fai da te o improvvisazioni, altrimenti rischiamo di mettere in pericolo mamma e cuccioletti.
Il parto di una gatta primipara
Come accennato, far partorire un gatto in casa – in condizioni di normalità – non richiede grande impegno da parte di noi bipedi. Le uniche accortezze che dobbiamo tenere a mente è di renderle la cuccia confortevole e lasciare a sua disposizione le ciotole di cibo e acqua fresca.
Un’idea potrebbe essere quella di attrezzare la culla della nostra palla di pelo con dei cuscini e delle coperte per rendere calda e accogliente la postazione che utilizzerà per mettere alla luce i suoi amati cuccioli. Il parto, inoltre, non dimentichiamolo, potrebbe durare anche diverse ore, se pensiamo che tra un cucciolo e l’altro ne potrebbero passare anche due o tre.
Tuttavia, un’ecografia al gatto preliminare è consigliabile per sapere quanti sono i piccoli che dobbiamo attendere. Anche perché, se trascorrono due ore e ancora il parto non è stato completato, è necessario l’intervento del veterinario.
Generalmente però le gatte fanno tutto da sé. In rari casi potrebbe capitare che alla fuoriuscita del cucciolo non si rompa il sacco amniotico; in quel caso toccherebbe a noi romperlo e lasciare immediatamente il cucciolo alla madre, senza sostare o toccare nulla.
È fondamentale che gli odori non vengano alterati e che le nostre mani siano coperte da guanti sterili. In caso contrario, il rischio è che la mamma non riconosca i suoi piccoli e li abbandoni. Inoltre, se alla rottura delle acque non dovesse fuoriuscire il cucciolo, anche in questo caso è necessario l’intervento del veterinario.
Come capire se la gatta ha finito di partorire
Sono nati i gattini, cosa dobbiamo fare? Alla fine del parto, deve essere nostra premura continuare ad alimentare la neo mamma con del cibo ipercalorico. Non solo ha bisogno di energie per riprendersi dal parto, ma anche per poter dare da mangiare ai propri cuccioli. I giorni successivi al parto sono quelli più delicati.
Dobbiamo controllare molto spesso la nostra pelosetta; a volte accade che manifesti delle complicazioni post-partum come l’infiammazione all’utero (che comporta febbre) una riduzione drastica della produzione di latte, l’inappetenza e l’apatia anche nei confronti dei propri cuccioli.
Altre complicanze riguardano l’infiammazione alle mammelle, che si irritano e che rendono doloroso l’allattamento; e l’eclampsia, la peggiore, che comporta mal di testa, apatia, disinteresse e dolori muscolari. Se questa non viene curata porta a ipertensione e convulsioni. Ecco perché al primo segnale è bene rivolgersi allo specialista.
Far partorire un gatto in casa non è difficile, ma il nostro compito non finisce subito dopo la nascita dei cuccioli, anzi: è proprio da quel momento in avanti che diventiamo preziosi per la nostra amica a quattro zampe e i suoi piccoli. Dobbiamo prestare molta attenzione nei giorni a seguire perché potrebbe accadere che purtroppo la nostra cagnolina decida di mangiare i propri cuccioli.
In definitiva, il parto non richiede tantissime preoccupazioni. Tuttavia è fondamentale controllare che tutto proceda per il meglio. In ogni caso, appena si capisce che il momento è arrivato, è opportuno avvisare il veterinario in modo tale che possa consigliarci come gestire il parto e contemporaneamente possa essere pronto a intervenire in caso di complicazioni.
Questi sono tutti i consigli su come far partorire un gatto in casa. È molto importante però chiedere ulteriori delucidazioni allo specialista affinché il panico non prenda il sopravvento. La nostra tranquillità è sintomo di tranquillità e serenità per la gatta che si sta preparando a diventare mamma. Un padrone agitato, agita anche lei e potrebbe compromettere la buona riuscita del parto.