Exotic Shorthair: storia, origini, evoluzione e particolarità di questo gatto
La storia dell'Exotic Shorthair è piuttosto recente e inizia negli anni Sessanta, quando gli allevatori incrociarono esemplari di Persiano e American Shorthair
Avete mai sentito parlare del Persiano a pelo corto? È l’Exotic Shorthair, un ibrido davvero unico la cui storia inizia negli anni Sessanta.
Chiamato anche Esotic Shorthair o semplicemente Gatto Esotico, questo micio ha a tutti gli effetti l’aspetto di un Persiano ma con un pelo decisamente più gestibile.
Proprio sulla scia del grande successo del micio a pelo lungo per antonomasia gli allevatori decisero di creare questa nuova razza felina.
Ecco allora la storia dell’Exotic Shorthair, il “Persiano dei pigri” dalla personalità travolgente che riesce a farsi amare proprio da tutti, grandi e piccini.
Storia dell’American Shorthair: le origini
La storia dell’American Shorthair è piuttosto recente e risale agli anni Sessanta, o meglio “ufficiosamente” alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso.
Alcuni allevatori americani, spinti dalla grande popolarità e dal successo del gatto Persiano, cercarono di creare un gatto pressoché identico ma con il pelo più corto.
Così tentarono vari incroci tra due razze preesistenti: in primis naturalmente il Persiano, insieme ad alcuni esemplari di American Shorthair, il gatto a pelo corto più diffuso in America.
In verità si dice che la motivazione di questi incroci fosse duplice. Se da una parte volevano creare un Persiano a pelo corto, dall’altra intendevano introdurre nell’American Shorthair il colore silver (argento) tipico dei Persiani.
Qualunque fosse la motivazione principale, questo nutrito gruppo di allevatori riuscì nel suo intento dando vita a un gatto nuovo di zecca.
Secondo i documenti del tempo in realtà pare che per ottenere i primi esemplari di Exotic Shorthair siano stati utilizzati anche gatti come il Blu di Russia e il Burmese.
Controversie sull’ibrido tra Persiano e American Shorthair
La storia dell’Exotic Shorthair non è sempre stata tutta rose e fiori, anzi specialmente all’inizio la razza ha subito non poche critiche da parte dei “puristi”.
Quel che molti allevatori criticavano a questo ibrido era, appunto, di essere una via di mezzo tra razze che andavano bene così per come erano.
A criticare fortemente l’Exotic Shorthair erano soprattutto gli allevatori di American Shorthair.
Questi ritenevano che gli esemplari nati dagli incroci tra Persiano e American Shorthair fossero “sbagliati”.
In effetti questi gatti si discostavano dallo standard di razza dell’American Shorthair perché erano più massicci, con la testa più larga e il pelo decisamente più lungo.
Insomma, tali allevatori non accettavano che potessero esistere degli ibridi così “imperfetti” (ai loro occhi) e iniziarono a respingere con forza tutti gli esemplari che mostravano queste caratteristiche.
L’intervento provvidenziale della Cat Fanciers Association
Stando alle pretese degli allevatori di American Shortair, la nuova razza Exotic Shorthair avrebbe dovuto avere una vita davvero breve, ma la storia è andata in modo diverso.
Per fortuna vi fu l’intervento quasi provvidenziale della CFA – Cat Fanciers Association, in particolare di un lungimirante giudice.
La signora Jane Martinke, membro della giuria del campionato CFA del 1967, spese tempo ed energie per far finalmente ammettere un esemplare di Exotic Shorthair.
Questo evento ha dell’incredibile perché è grazie a un gesto apparentemente semplice che gli ibridi tra Persiano e American Shorthair iniziarono a essere visti come vera e propria razza.
Così gli allevatori iniziarono a registrare gli esemplari con il nome di Exotic Shorthair e ne proseguirono la selezione servendosi anche di Burmese e Blu di Russia.
Era un modo per rendere il pelo ancora più corto e sottile e per mantenere alcune sfumature di colore come il blu e il silver nel corredo genetico del micio.
Dopo anni di selezione e incroci attenti e calcolati, finalmente cominciarono a delinearsi i tratti della nuova razza felina.
Tanto che la Cat Fanciers Association decise di limitare gli “esperimenti” e dal 1987 fu proibito utilizzare per gli incroci razze che non fossero Persiano e American Shorthair.
L’Exotic Shorthair oggi
Nella sua breve storia possiamo considerare l’Exotic Shorthair un gatto davvero fortunato, considerato che ha rischiato di scomparire ancor prima di varcare i confini del suo Paese d’origine.
Grazie alla Cat Fanciers Association ha iniziato gradualmente a ottenere una sorta di riconoscimento ufficiale, tanto da essere ammesso a gare e concorsi.
Oggi, secondo i dati raccolti proprio dalla CFA, l’Exotic Shorthair può essere considerata una delle razze più popolari al mondo, superata soltanto dal suo progenitore Persiano.
Del resto conoscendolo più da vicino non sorprende affatto questo grande successo mondiale.
L’Exotic Shorthair non è soltanto un Persiano a pelo corto, quindi più facile da gestire a livello di toelettatura, ma ha anche un ottimo carattere.
È un micio dalla personalità travolgente, sempre allegro e giocherellone con una grande voglia di passare il tempo insieme alla famiglia.
Da questo punto di vista è un gatto un po’ più attivo rispetto al Persiano, tuttavia non disdegna momenti dedicati al relax e alle coccole.