Ecco come capire se un gatto é davvero legato a te o se ti sta accanto per altri motivi
Ma è vero che i gatti sono più affezionati alla casa che a noi umani che ce ne prendiamo cura? Scopriamolo insieme
In questo articolo cerchiamo di capire insieme se i nostri gattini, animali spesso soggetti a false dicerie e supposizioni, sono davvero più legati a noi o alla casa in cui vivono. Spesso si pensa che i cani siano più socievoli e affettuosi rispetto ai loro nemici per eccellenza, per l’appunto, i nostri amici gatti. Ma noi gattofili dissentiamo: il micio si affeziona eccome ai suoi genitori umani, adora ricevere coccole e nonostante a volte sia un pò disobbediente vuole un gran bene al proprietario.
I luoghi comuni sul gatto spesso sono stati inventati dai cinofili per screditarli. È vero che i mici sono animali schivi e riservati, ma non è vero che non sono socievoli: al contrario amano stare in compagnia, semplicemente ciò deve avvenire a maniera loro.
A volte i gatti domestici vengono definiti opportunisti: vogliono bene al padrone perché si prende cura di loro e gli da da mangiare. Se fosse selvatico non gli importerebbe nulla. Niente di più sbagliato, perché anche i gatti randagi vivono a contatto con i loro simili. Spesso infatti si creano delle colonie feline, dove i mici socializzano e litigano fra loro.
Anche i gatti domestici hanno bisogno di relazioni, sia con altri gatti e che con gli umani. Chiaramente ogni gatto è diverso dall’altro, sia per il carattere che per le esperienze vissute precedentemente. Eventuali traumi e brutti ricordi possono essere un ostacolo nella costruzione di nuovi rapporti.
Perché si pensa che micio sia più legato alla casa che agli umani che si prendono cura di lui? Beh, c’è una spiegazione e questa credenza. Ricordiamo che fino a poco tempo fa il gatto viveva in uno stato di semi-libertà e il suo compito era quello di acchiappare i topi in cambio di cibo e acqua.
Jean Fabre, un esperto di animali dell’800, era una delle persone che sostenevano che il gatto fosse più affezionato alla casa che al padrone. Per dimostrare ciò faceva degli esperimenti anche molto crudeli. Si dice che mettesse i gatti in un sacco e li portasse in luoghi lontani da dove vivevano per fargli perdere l’orientamento.
Da questi esperimenti aveva capito che il micio in un modo o nell’altro riusciva sempre a tornare a casa, dimostrando che il suo amore per il luogo in cui viveva era più forte che quello per qualsiasi persona. Noi non siamo sicuri di ciò: ci sono gatti che seguirebbero il loro padrone ovunque.
È comunque raccomandabile evitare di far cambiare troppo spesso abitudini al gatto e costringerlo ad adattarsi a tanti luoghi diversi, in quanto si tratta di un animale che in genere ama la tranquillità.
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