Dopo tanto dolore il gattino si è finalmente svegliato: aveva bisogno di sentire il calore degli esseri umani – VIDEO
Il calore degli esseri umani ha restituito energie al gattino
Il dolore appartiene al passato. Oggi, Eliseu, un gattino maltrattato, si è finalmente svegliato, protagonista di una storia piena di speranza, che ha commosso il web. Le difficoltà affrontate, seguite da un lieto fine, sono un invito a non arrendersi mai.
Sottoposto al crudele gioco di un bambino, il figlio del suo stesso padrone, era rimasto gravemente ustionato e abbandonato senza cure mediche. Chiuso in una gabbia dietro casa, al freddo, senza cibo né acqua, sembrava avere il destino segnato. Un destino ingiusto, a maggior ragione per una creatura così dolce, che aveva tanto amore da condividere con il mondo.
Lasciato in completa solitudine dalla propria famiglia, Eliseu sembrava sul punto di soccombere. In effetti, nulla infondeva tranquillità ed esitare sarebbe potuto costare davvero caro. Poi, però, è avvenuta la svolta, in grado di conferire all’intero corso degli eventi una piaga totalmente inattesa, in senso positivo. Marilucy Pereyra, una donna dal cuore d’oro, lo ha trovato e portato dal veterinario.
Tra le ustioni su tutto il corpo, le ossa esposte e le ferite agli occhi, era evidente il malessere. Eliseu soffriva contro condizioni alquanto precarie, aggrappata alle poche chance. Ma l’ambiente positivo le ha restituito fiducia. Marilucy non lo ha mai lasciato solo, tenendogli la mano e pregando affinché recuperasse appieno. Le cure veterinarie e l’amore instancabile hanno avuto un ruolo determinante: giorno dopo giorno, il gattino si è svegliato. Prima un timido tentativo di sedersi, poi i primi passi, fino a riscoprire il piacere di sentire l’erba sotto le zampe.
Oggi, dopo 500 giorni di dedizione, Eliseu è rinato. Da ex micio scheletrico e silenzioso, è irriconoscibile. Pesa 5,1 kg, cammina, corre e accoglie chiunque incontri con teneri miagolii. Le vecchie paure del passato hanno lasciato spazio a una ritrovata consapevolezza di sé. Come nelle migliori fiabe – è il caso di dirlo – vale il “tutti vissero felici e contenti”.