Dopo quello che gli hanno fatto il povero gatto non fa altro che disperarsi e chiedere aiuto – Video
L'immane crudeltà subita gli ha lasciato delle tracce visibili sul musino
Isparta, cuore pulsante della Turchia, è stata teatro di una scena straziante, che ha scosso gli internauti. Qui, in un angolo buio della città, un povero gatto, conosciuto semplicemente come Can, giaceva contorto dal dolore, con il musino sfregiato da una sostanza corrosiva. Chiunque gliela avesse tirata addosso, voleva di certo arrecargli male. È davvero assurdo apprendere storie simili. Sebbene i nostri adorabili amici a quattro zampe abbiano un animo dolcissimo, purtroppo non tutte le persone sono altrettanto compassionevoli.
Esitare avrebbe rischiato di togliere le ultime energie alla povera creatura, spingendola alla dipartita. Il suo corpicino martoriato “denunciava” il male provata. Che lo continuava a tormentare, senza concedergli un minimo di tregua. Chissà cosa avrà pensato, chissà quale disagio avrà affrontato. Da solo. Presto le vicende avrebbero finalmente preso una piega positiva, grazie al provvidenziale intervento di un volontario, Selcan.
L’uomo, un angelo custode dal cuore d’oro, ha sentito il grido d’aiuto e si è precipitato il più presto possibile. Voltarsi dall’altra parte avrebbe significato tradire sia il felino sia sé stesso e i principi. Al contrario di alcuni passanti, che avevano fatto finta di non sentire, il buon samaritano ha preso la situazione in mano. Con una determinazione incrollabile, ha organizzato il trasferimento di Can in una clinica specializzata ad Arkana, dove gli avrebbero garantito le cure necessarie. La comunità locale, commossa dalla storia, si è stretta attorno a Selcan, offrendogli sostegno economico e morale.
Il percorso affrontato da Can è stato un calvario. Ogni giorno lo poneva di fronte a una nuova sfida, a una nuova lotta per la sopravvivenza. A causa dei danni irreparabili arrecati dall’acido, i medici hanno provveduto a eseguirgli delle operazioni chirurgiche.
Purtroppo, era troppo tardi, e al personale sanitario è toccato assumere una triste decisione. Con enorme dispiacere ha proceduto all’eutanasia, mentre Selcan e chiunque lo abbia seguito nella battaglia provavano a dargli un po’ di conforto. Nonostante il triste epilogo, il tratto finale della sua breve vita è stato un inno all’amore, alla compassione e alla solidarietà.