Dopo quanto tempo il gatto va in bagno, dopo aver mangiato la sua pappa?
Il processo digerente è fondamentale. Sapere dopo quanto tempo il gatto va in bagno è importante per avere un quadro chiaro sulla sua salute
Come sappiamo, uno dei momenti più attesi dai nostri micetti è quello del pasto. Dopo aver mangiato la sua pappa, dopo quanto tempo il gatto va in bagno? Una domanda che può sembrare curiosa, o comunque particolare, ma che in realtà si rivela fondamentale per avere chiara la situazione sullo stato di salute del nostro amico a quattro zampe e per rispondere a suoi eventuali bisogni.
D’altronde si sa, quando la natura chiama, non possiamo fare altro che rispondere e andare a espletare le funzioni biologiche conseguenti nel minor tempo possibile. Vale per gli esseri umani così come per gli animali, gatti compresi. Ma il lasso di tempo che trascorre tra quando un micetto termina il pasto e il momento in cui deve fare una capatina all’interno della lettiera può dipendere da tutta una serie di fattori.
La digestione nel gatto
Per capire dopo quanto tempo il gatto va in bagno dopo aver consumato la sua pappa, dobbiamo innanzitutto avere il quadro chiaro di come funziona la sua digestione che con la nostra ha ben pochi punti in comune. Al contrario di quello che succede nell’organismo di un essere umano, la digestione nel gatto non inizia nella bocca. Micio adopera assai poco i denti per masticare, se non in modo rapido e veloce.
Proprio per questo motivo in commercio il cibo per gatti è quasi sempre sotto forma di bocconcini o di crocchette per quanto riguarda il secco. Pezzi piccoli onde evitare che la nostra palla di pelo si cimenti con alimenti di grandi dimensioni, provando a ingoiarli interi e rischiando anche l’effetto soffocamento. Prospettiva che va decisamente evitata.
Il gatto mastica poco e produce ancor meno saliva durante il pasto: giusto il necessario per agire da lubrificante in grado di facilitare il passaggio del cibo all’interno dell’esofago. Ma non contiene alcun tipo di enzima digestivo, quelli che vengono prodotto hanno per lo più una funzione antibatterica e permettono al nostro amico a quattro zampe di mantenere i denti puliti. Sulla digestione agiscono anche alcuni fattori quali lo stile di vita e l’età. Un gatto giovane e attivo digerisce più rapidamente rispetto a un micio più adulto e sedentario.
L’apparato digerente di Micio
Arriviamo, dunque, all’apparato digerente della nostra piccola palla di pelo. Si tratta di una struttura che comprende più parti dell’organismo felino, si divide in tre definite anche segmenti e si estende da una punta all’altra del corpo del gatto. Ha una sua complessità, ma rispetto all’apparato digerente di altre specie risulta per certi aspetti più semplice.
Dicevamo prima della divisione in tre segmenti. Il primo è il cosiddetto segmento orale che comprende bocca, faringe, esofago e stomaco. Questa è la zona deputata alla prima parte del processo digestivo.
Dopodiché il cibo passa nel segmento centrale, interamente occupato dall’intestino tenue: è qui che si verifica l’assorbimento di quanto consumato in precedenza da Micio.
Infine ecco il passaggio nel segmento terminale a cui appartiene l’intestino crasso che si occupa della fermentazione del cibo, della deidratazione e della formazione delle feci che verranno espulse attraverso l’ano.
L’evacuazione dopo il pasto
Il tema, dunque, resta sempre quello: dopo quanto tempo il gatto va in bagno rispetto a quando consuma il cibo? La distanza tra un momento e l’altro è piuttosto variabile e può dipendere da diversi fattori e dalle caratteristiche organiche di ogni micetto. Ci sono gatti che evacuano poco tempo dopo aver mangiato e altri che devono aspettare per qualche ora prima di sentire lo stimolo.
Vale anche il discorso che possiamo fare per gli esseri umani: ci sono gatti che sono più pronti e quelli che al contrario sono più stitici. A tal proposito, potrebbe tornare utile saperne di più sui cibi per i gatti stitici. Mettiamola così, l’importante presto o tardi è arrivare al dunque ed espletare un passaggio fondamentale per l’organismo. L’attività fisica può tornare utile, stimolando il movimento intestinale e dando una manoal micio che manifesta difficoltà a fare i suoi bisogni.
Se il gatto va in bagno più volte al giorno
Anche l’evacuazione conosce percorsi e momenti diversi. Nel caso dei felini c’è da dire che i gatti non vanno in bagno tutti allo stesso modo e con le stesse dinamiche. Ci sono gatti che fanno quel che devono in un’unica soluzione, altri che ricorrono a più sessioni, altri ancora che procedono poco per volta. Insomma, dipende come sempre dall’animale e anche dal tipo di alimentazione che viene seguita dallo stesso.
Naturalmente anche in questo caso possono influire fattori quali l’età e la forma fisica. I cuccioli possono anche andare in bagno più volte al giorno, mentre magari un gatto anziano potrebbe avere delle difficoltà a evacuare. Tutto è relativo, comunque, e non ci sono specifiche regole che indicano un modus operandi, se così lo vogliamo definire, valido per l’intera specie felina.
Micio non va in bagno
Dopo quanto tempo il gatto va in bagno? Poco importa, purché vada e anche con una certa regolarità. Il problema subentra nel momento in cui, al contrario, la nostra piccola palla di pelo non riesce a fare i suoi bisogni. Una tantum può anche succedere, se invece si verifica con costanza allora rischiamo di trovarci dinanzi a una difficoltà di non poco conto.
Infatti non ci si deve preoccupare più di tanto se Miao non va in bagno per 24 ore. È fisiologico, può assolutamente capitare. Nei casi di stitichezza appena accennata o comunque non reiterata, anche qualche modifica allo stile alimentare o un pasto in grado di favorire l’evacuazione possono fare al caso del nostro amico a quattro zampe.
Soluzioni a portata di zampa
Un cucchiaino di olio d’oliva diluito nel cibo può rivelarsi un toccasana in tal senso. Se lo accompagniamo a una dieta un po’ più liquida o con un apporto superiore di fibre per qualche giorno, la ripresa della regolare attività intestinale non dovrebbe costituire un grosso problema. Se a un’alimentazione un po’ più sana si accompagna una costante attività fisica, il gioco è fatto. D’altronde, un gatto pigro è destinato ad avere anche l’intestino pigro.
Un altro rimedio da tenere in considerazione è una costante toelettatura, possibilmente quotidiana. Non è poi così raro, infatti, che i gatti (specialmente quelli a pelo lungo) incappino in difficoltà nell’andare in bagno a causa di cumuli di pelo che rischiano di ostruire la fuoriuscita delle feci. In commercio sono presenti prodotti dedicati a questo tipo di problema. Solitamente sono delle paste che possono essere messe sulle zampe così da essere leccate dal nostro micetto e risolvere il problema.
Oppure ci può essere un’ostruzione di altra natura, magari dovuta a un’ingestione di qualcosa di non proprio salutare per l’intestino di Micio. In questi casi, se il problema persiste, è opportuno consultare un veterinario di fiducia che conosce eventuali pregressi clinici e caratteristiche di razza del gatto così da potere risolvere il problema nel modo più efficace possibile.
Anche andare in bagno, d’altronde, è importante per il nostro amico a quattro zampe. Facilitare questi aspetti è quanto mai importante, non si tratta di dettagli ma di vere e proprie necessità di cui tenere conto. La sua salute, come spesso accade, è anche nelle nostre mani: ricordiamocene per occuparci nel migliore dei modi della nostra piccola palla di pelo, capace di donarci amore e gioia ogni giorno.