Dopo 12 anni in rifugio questa gatta ha finalmente trovato la sua famiglia umana per la vita

Una gatta di nome Momma dopo aver trascorso 12 lunghi anni all’interno di un rifugio ha finalmente trovato il suo riscatto. Dei volontari l’avevano portatata lì quando aveva solo 3 mesi e da quel momento la piccola aveva atteso che qualcuno la adottasse. Il centro, mentre la micia era lì, contava ben 150 gatti in cerca di una casa. Come si suol dire “La speranza è l’ultima a morire” e la gatta non ha mai smesso di sperare.

Un giorno però è subentrato nella vita di Momma Patrick Campbell Priest, un uomo che ha dedicato la sua intera vita agli animali. Lui, essendo venuto a conoscenza del triste destino cui erano indirizzati tutti quei micini, ha deciso di recarsi personalmente al rifugio. Come Patrick ha testimoniato in un’intervista: “Avrei voluto portarli tutti a casa con me ma non era possibile, così sono andato io da loro.”

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Di recente nella vita dell’uomo erano venuti a mancare i suoi adorati gatti. Proprio per questo motivo non gli dispiaceva affatto l’idea di adottare un piccolo trovatello. Come la direttrice del posto racconta “Per noi è meraviglioso veder arrivare qualcuno disposto a dare una casa a questi poveri gattini. Qui nel centro ce ne sono davvero moltissimi.” Il buon cuore di Patrick lo ha condotto subito da Momma. Chi al tempo lavorava nel rifugio gli ha raccontato la storia della gatta e lui se ne è immediatamente innamorato Non capita tutti i giorni di aver a che fare con persone così empatiche: la gatta è stata davvero fortunata!

L’uomo ha scelto lei senza batter ciglio e l’ha portata immediatamente a casa. Lì la micina ha avuto modo di conoscere la sua famiglia e ha potuto finalmente iniziare una nuova vita. La gatta è profondamente grata per essere entrata nella vita di Patrick. Lui dal canto suo si ritiene tuttavia ancora più fortunato: “Ogni volta che la vedo lei inizia a fare le fusa. Lei è felicissima di stare nella sua nuova casa ma io lo sono altrettanto perché ha portato gioia nella mia vita.”