Dispnea nel gatto: cause, sintomi e rimedi: tutto quello che c’è da sapere
La dispnea nel gatto non va sottovalutata, può portare a conseguenze molto gravi, sino al decesso, se non si interviene prima possibile
La dispnea nel gatto dipende da tante ragioni, o perlomeno così può succedere. Le conseguenze sono strettamente legate a esse. Il famoso rapporto causa-effetto di cui si parla a scuola durante la lezione di fisica e non solo. Il tutto, poi, incide anche su noi bipedi che teniamo immensamente al benessere del nostro amico a quattro zampe, sia dal punto di vista psicologico che fisico.
Potrebbe trattarsi di un semplice raffreddore, che si può risolvere in pochi giorni e senza troppe difficoltà; oppure questo sintomo potrebbe degenerare in malattie croniche, persistenti e non sempre facili da diagnosticare. Inoltre, in questi casi, le cure sono molto lunghe.
Sintomi più frequenti
Miao respira male, e quindi si parla di dispnea nel gatto, per colpa di una o più patologie che interessano l’apparato respiratorio. Ecco allora i segnali – a volte combinati e più o meno gravi – tipici del più classico raffreddore:
- Secrezione che esce dal naso;
- Irritazione che colpisce le mucose;
- Starnuti che non lasciano tregua;
- Debolezza e apatia;
- Perdita improvvisa dell’appetito.
Inoltre, se la nostra palla di pelo è affetta da una patologia più complessa potrebbe sviluppare anche altri sintomi, in aggiunta a quelli appena analizzati;
- Tosse secca o grassa;
- Febbre che non passa;
- Tachicardia;
- Episodi di nausea;
- Stanchezza;
- Anoressia.
Qualsiasi siano i sintomi non bisogna mai prenderli alla leggera. Le patologie che interessano le vie aeree e i polmoni possono insorgere, inizialmente, a causa di un banale colpo di freddo dovuto a correnti d’aria, un’influenza non trattata correttamente, umidità, cambi bruschi di temperatura e pioggia.
Ecco che è opportuno portare il nostro adorato Miao il prima possibile dal veterinario di fiducia, soprattutto se cucciolo e quindi con delle difese immunitarie più basse rispetto a un gatto adulto. Lo stesso vale per il felino in là con l’età che respira male, visto che il suo sistema comincia a perdere colpo e a essere indebolito per altre ragioni.
Dipende dall’influenza
L’influenza che colpisce il gatto non è un rischio per l’essere umano. Si tratta di un malessere che si manifesta con gli stessi sintomi, ma che dipende da un virus filtrabile. Vale la pena specificare che questa patologia può interessare sia le prime vie respiratorie che l’area addominale bronco-polmonare.
Se il nostro amico a quattro zampe strofina il muso su tutto ciò che gli capita sottotiro, 99 su 100 vuol dire che sta facendo i conti con un’irritazione della mucosa nasale. Per farlo stare meglio, possiamo lavare delicatamente la parte interessata con dell’acqua tiepida; asciugarlo e applicare un po’ di olio d’oliva.
Oppure dal raffreddore
Normalmente si tratta in qualche giorno ed è indispensabile che il quadrupede in questione, che respira male e si sente spaesato, non rimanga anche disidratato, con tutte le conseguenze del caso. È opportuno che beva tanta acqua, che segua un’alimentazione leggera – che si opti per una naturale o industriale non è importante – e che stia a riposo e in un ambiente sicuro e lontano da freddo e correnti d’aria.
Mai prendere sottogamba gli starnuti. Si tratta di sintomi pericolosi che non devono persistere per più di un giorno; in caso contrario è bene chiamare prima possibile il proprio veterinario di fiducia, che conosce anche pregressi clinici e caratteristiche di razza. A tal proposito, potrebbe tornare utile un focus sulla rinotracheite felina.
E se è bronchite?
Potrebbe essere la conseguenza di un’influenza mal curata, e causare la dispnea nel gatto. Quando la mucosa che ricopre i bronchi si infiamma infatti arriva la bronchite, che potrebbe essere accompagnata da altre patologie respiratorie come il raffreddore, il mal di gola e la polmonite.
Al primo stadio appare con una tosse secca e passeggera che non porta necessariamente un danno permanente. Se però la malattia ha un decorso preoccupante, perché non finiamo il trattamento o per altre ragioni, potrebbe diventare acuta (e durare due mesi al massimo) o cronica (quando persiste per più tempo e provoca lesioni alle vie respiratorie di una certa entità).
Le cause sono da ricercare in infezioni virali o batteriche, allergie, funghi, e corpi estranei che vengono inalati inavvertitamente (come il fumo e la polvere). Nel caso della bronchite acuta, lo specialista in genere consiglia l’antibiotico; se invece si tratta di una bronchite cronica, può decidere di associare broncodilatatori e sedativi per calmare la tosse.
Oppure polmonite?
Nella nostra piccola palla di pelo questa è una malattia particolarmente grave: colpisce i polmoni e le vie respiratorie inferiori, provocandone l’infiammazione. Di solito interessa i gatti anziani, oppure quelli molto giovani; è rara negli adulti che conducono uno stile di vita sano.
La bronchite cronica può portare a una polmonite batterica, disturbi alla gola, alla trachea e ai bronchi; e poi – un po’ come la bronchite – può essere causata da funghi, virus, parassiti interni e batteri. Ne esistono tre tipologie:
- Batterica, ed è curabile con un antibiotico mirato che dovrà essere somministrato per almeno tre settimane;
- Da aspirazione, e dipende dall’inalazione di un materiale solido o liquido nocivo per i polmoni. In questo caso si dovrà estrarre o aspirare l’agente tossico;
- Virale, perché provocata da virus, funghi o parassiti, e trattata con farmaci selezionati.
Si arriva all’eventuale diagnosi attraverso analisi ematochimiche e radiografie del torace. Inoltre, si può ricorrere a una coltura batterica per individuare il tipo di cura da somministrare, che dipenderà anche dalla causa scatenante dell’infezione e dal tipo di polmonite.
Quando è edema polmonare
La dispnea nel gatto può essere provocata dall’edema ai polmoni, che è diverso dalla polmonite. Si tratta dell’accumulo di liquido, in particolare nella zona dell’interstizio, che si presenta in genere quando il felino è affetto da un’insufficienza cardiaca congestizia. Il nostro adorato Miao respira male, e spesso ha la tosse con fuoriuscita di sangue.
La cura per questa patologia serve a ripristinare una apprezzabile entrata e un’ uscita di ossigeno, e prevede l’uso di una mascherina o di una sonda inserita nel naso. In questi casi, si consiglia un’intubazione e una ventilazione a pressione positiva per evitare altro stress al povero malcapitato. In casi del genere, il veterinario normalmente prescrive diuretici (prestando attenzione quando c’è poco volume nel sangue) e broncodilatatori.
Questione di asma
È una patologia molto comune. La dispnea nel gatto potrebbe essere conseguenza dell’asma, e lo possiamo notare soprattutto quando è in movimento e ha una tosse persistente.
L’origine è riconducibile a qualche tipo di allergia o può essere ereditaria. In questo caso il nostro adorato Miao deve stare in zone della casa tranquille, con aria secca, e deve seguire un’alimentazione controllata.
L’attacco d’asma è riconoscibile attraverso il colore della lingua o delle gengive: diventano blu per la mancanza di ossigeno. Tra le terapie possibili c’è la somministrazione di antistaminici, broncodilatatori e steroidi.