Demenza senile nel gatto: i primi segnali, i sintomi e che cosa si può fare
La demenza senile nel gatto è una malattia degenerativa che intacca le funzioni cognitive di Micio. Ecco come riconoscerla e affrontarla
Passano gli anni e il nostro amato Micio diventa un adorabile vecchietto. Con l’età, però, arrivano anche acciacchi e malattie come la demenza senile nel gatto, che si manifesta proprio negli esemplari anziani e che nel rende Micio una creatura da amare e proteggere con qualche attenzione in più. Ma come possiamo riconoscere questa malattia e cosa dobbiamo fare per prenderci cura del gatto che ne soffre? Cerchiamo di fare chiarezza.
Cos’è la demenza senile?
Micio è meno vitale, sembra sempre distratto e disattento nei confronti di ciò che lo circonda e non riesce a reagire neanche di fronte alle situazioni più comuni. Insomma, i suoi sensi non sono più quelli di un tempo. Tutti segnali sono tipici del naturale invecchiamento mentale del gatto, ovvero di un sistema nervoso che non funziona più come quando Micio era nel fiore dei suoi anni.
Il problema è che dei semplici segnali come questi nel tempo possono trasformarsi in condizioni che influenzano negativamente la vita di Micio, fino a diventare patologiche. Secondo alcuni studi lo stile di vita avuto in giovinezza potrebbe in qualche modo influenzare il decorso della malattia, o anche attenuarne e ritardarne i sintomi. Ma la demenza senile nel gatto non tarda ad arrivare e prima o poi si manifesta nei nostri amici felini un po’ vecchietti.
Il termine demenza senile è piuttosto generico perché in esso confluiscono tutti i disturbi delle funzionalità intellettive di un gatto, soprattutto quelli che influenzano la capacità mnemonica sia a breve che a lungo termine. In verità ne esistono diverse forme, la più comune delle quali è molto simile al nostro Morbo di Alzheimer, che spesso ci colpisce in età avanzata. La demenza senile nel gatto è una patologia che si sviluppa lentamente e che a poco a poco fa il suo corso, deteriorando le capacità cognitive di Micio.
Cosa comporta questa malattia?
La demenza senile nel gatto si può manifestare in modi diversi e dipende soprattutto dalle funzioni cognitive che intacca. Sulla base di queste possiamo distinguerne diversi “tipi”, o meglio diverse manifestazioni della più generica sindrome da deterioramento cognitivo. La prima è la depressione involontaria che in genere si manifesta negli ultimi anni di vita del gatto ed è paragonabile alla depressione cronica che può colpire noi umani. Tra i sintomi di questo disturbo possiamo elencare apatia, letargia, ansia e disturbi del sonno.
Un’altra forma di demenza senile è la distimia, cioè il classico disturbo dell’umore. È qualcosa che colpisce anche le persone a prescindere dall’età e nei gatti non è molto semplice da diagnosticare. In genere si caratterizza per la perdita della percezione di sé e di ciò che ci sta attorno. Quando un gatto ha un disturbo dell’umore appare sempre confuso, ha una percezione del mondo alterata e di conseguenza tende a essere più aggressivo del solito.
L’aggressività, però, può prendere una piega ancor più preoccupante e diventare persino patologica. In questi casi Micio diventa aggressivo senza un motivo preciso, lo è praticamente sempre e senza un perché. A livello fisiologico il suo organismo subisce un cambiamento fondamentale, ovvero non riesce più a produrre la serotonina, quello che volgarmente chiamiamo ormone della felicità. Perciò sta sempre sulla difensiva e attacca anche quando sembra apparentemente tranquillo. L’ultima forma di deterioramento cognitivo è la cosiddetta sindrome confusionale, quella che più delle altre somiglia all’Alzheimer umano. Le capacità cognitive di Micio subiscono un declino tale da non riuscire più a riconoscere le proprie cose, il padroncino e neanche la casa.
Come riconoscere la demenza senile nel gatto?
Un gatto con la demenza senile soffre di una vera e propria patologia degenerativa. A livello biologico il tessuto cerebrale una volta sano si degrada e impedisce al cervello di funzionare correttamente. Per questo motivo avviene il declino di alcune funzioni cerebrali, soprattutto della memoria e dell’apprendimento. Non è difficile riconoscere i sintomi della malattia perché Micio appare completamente diverso rispetto a come eravamo abituati a conoscerlo.
Anche il gatto più energico e vitale da anziano può diventare disorientato e confuso, non riesce a riconoscere le persone e talvolta neanche i suoi oggetti, come le ciotole. Tutto ciò comporta anche un profondo cambiamento nel rapporto tra gatto e umano, perché Micio non riesce a riconoscerlo e di conseguenza non lo cerca né ascolta. Poi ci sono altri sintomi come l’aggressività, l’irrequietezza, la difficoltà a dormire. Spesso un segno di demenza senile nel gatto anziano è il fatto di orinare e defecare in modo incontrollato, senza usare la lettiera.
Sintomi: piccolo vademecum per i padroncini
Possiamo riassumere così i sintomi tipici della demenza senile nel gatto, in base alle funzioni cognitive che intacca.
Apprendimento e memoria
- Micio fa i bisogni al di fuori della lettiera;
- Fa i bisogni nella cuccia o nell’area in cui mangia;
- Fatica a riconoscere persone o animali a lui familiari;
- È disorientato e confuso;
- Non si orienta in ambienti a lui familiari;
- Fissa lo sguardo su un oggetto o sembra fissare il vuoto;
- Si aggira senza meta per casa;
- Si blocca davanti agli ostacoli ed è incapace di superarli.
Comportamento sociale
- Micio ha bisogno di contatto costante, diventa appiccicoso e totalmente dipendente.
Apatia e diminuzione delle attività
- Micio cessa di esplorare e risponde di rado agli stimoli esterni;
- Diminuisce l’istinto e la frequenza con cui si prende cura del suo pelo;
- Fa fatica a mangiare o non mangia affatto;
- È ansioso ed estremamente irritabile;
- Appare irrequieto e nervoso;
- Tende a miagolare di più e con insistenza;
- Inverte le abitudini giornaliere e notturne;
- Dorme di più durante il giorno;
- Miagola di più durante la notte;
- Ha difficoltà a dormire nelle ore notturne.
Purtroppo un micio affetto da demenza senile è costretto a subire silente tutte le conseguenze che comporta. Non si rende conto di cosa stia succedendo e purtroppo anche noi padroncini possiamo fare ben poco.
Si può curare la demenza senile nel gatto?
Recenti studi hanno confermato che seguire una dieta specifica, insieme al supporto farmacologico, può migliorare la sintomatologia che caratterizza la demenza senile nel gatto. In genere si consiglia di aggiungere ai pasti dei gatti anziani cibi ricchi di antiossidanti, che aiutano a tardare la degenerazione cellulare. Ma ciò, ovviamente, non vuol dire guarire il micio e in ogni caso dobbiamo sempre far riferimento al veterinari e a tutti i suoi consigli.
Purtroppo le malattie neurologiche degenerative come la demenza senile comportano la perdita del gatto. A poco a poco Micio cambia, i sintomi peggiorano ed è inevitabile che arrivi al punto di perdere del tutto le funzioni primarie più semplici come bere, mangiare o fare la pipì. Tra le malattie dei gatti probabilmente questa è una delle più terrificanti e dolorose per Micio ma anche per gli umani che li accudiscono. Non è bello vedere il proprio gatto spegnersi lentamente.
La demenza senile del gatto è una patologia non semplice da gestire ma possiamo fare qualcosa per rendere Micio più tranquillo, cercando di accompagnarlo dolcemente nel suo viaggio. Il veterinario ci potrà consigliare di interpellare un comportamentista che potrebbe aiutarci a gestire il gatto e i suoi sbalzi di umore. Dal canto nostro possiamo adottare qualche strategia utile per migliorare la qualità della sua vita. Il segreto è apportare qualche cambiamento all’interno dell’ambiente in cui vive il nostro amato felino. Questi cambiamenti, accompagnati da un rinforzo costante della sua routine, potrebbero aiutare a rendere la vita di tutti i giorni un po’ più facile e stimolante.